Politik | Mobilità

Cartelli per i ciclisti? No, grazie

L'assessore alla mobilità Fattor non ritiene necessario introdurre le segnalazioni "Io rispetto il ciclista" a Bolzano. "Abbiamo già 60km di ciclabili".
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Foto: rainews
  • “La sicurezza dei ciclisti più fragili, i giovani, di oggi e di domani, sportivi o no che siano è una nostra priorità”, dicono da anni i componenti dell’ACCPI, l’Associazione Corridori Ciclisti Professionisti Italiani. “Per questo motivo sosteniamo la campagna di sensibilizzazione di ‘IO RISPETTO IL CICLISTA’, aperta a tutti i 7901 comuni italiani”. L’Associazione che, in passato, ha chiesto alla politica nazionale di definire una distanza minima di 1,5 metri, per il sorpasso dei velocipedi, all'interno dell'art.148 del codice della strada, in sostituzione del termine "distanza adeguata" citata nello stesso articolo, non è mai stata accontentata. Nonostante ciò, però, ha continuato a lottare per aumentare la sicurezza sulle strade, invitando tutti i comuni italiani a introdurre dei cartelli stradali che consigliassero agli automobilisti di mantenere la distanza di 1.5 metri con i ciclisti. “La questione è culturale”, ha detto a SALTO l’ex vicepresidente dell’ACCPI, Alessandra Cappellotto, che venerdì ospite a Bolzano. 

    L’invito era stato accolto già nel 2021 dal Comune di Laives, che ha scelto di installare 4 cartelli di IO RISPETTO IL CICLISTA lungo le proprie strade. “Bolzano non ha aderito all’iniziativa. Sarebbe bello che anche il Sindaco del capoluogo considerasse la nostra proposta”, ha ribadito Cappellotto a SALTO. 

  • Stefano Fattor (secondo da sinistra), con il premio della Federazione Italiana Ambiente e Bicicletta. Foto: Salto.bz
  • A Bolzano ci sono 60km di ciclabili. Le bici e le auto non si incontrano e il problema della distanza tra i due mezzi non sussiste

    Sentito da SALTO, l’Assessore comunale alla mobilità, Stefano Fattor, ha replicato: “La situazione di Laives non è paragonabile a quella di Bolzano. Nel capoluogo ci sono 60km di ciclabili in sede propria. A Laives hanno introdotto una sola ‘corsia mista’, e quindi devono ricorrere all’utilizzo dei cartelli invitando al rispetto”. Fattor ha ricordato come il Comune di Bolzano permette ai propri cittadini di raggiungere ogni luogo della città in bicicletta e per questo, ormai da diversi anni, la Federazione Italiana Ambiente e Bicicletta gli assegna il massimo punteggio nel concorso “ComuniCiclabili”
    “Bolzano ha una caratteristica positiva in tema di viabilità: la presenza di tante piste ciclabili. Dunque le bici e le auto non si incontrano e il problema della distanza tra i due mezzi non sussiste”, continua Fattor. E se i cartelli avessero lo stesso un ruolo di sensibilizzazione? “Non cambia la sostanza. La città ha fatto un grande sforzo per inserire le ciclabili ovunque, dunque non serve ricorrere a dei cartelli che invitino gli automobilisti a stare attenti alle bici, che non si trovano sulla stessa strada”.

     

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Christoph Gatscher Do., 05.10.2023 - 09:32

Radfahren in Bozen und Umgebung ist immer noch sehr gefährlich , man sieht es an den vielen Unfällen .
Meiner Meinung nach fehlt in Bozen und auch auf dem Land der Respekt gegenüber den Radfahrern , wo sie doch in der heutigen Zeit am meisten davon bekommen sollten .

Do., 05.10.2023 - 09:32 Permalink
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Daniel Demichiel Do., 05.10.2023 - 21:01

Egal wo man sich als Radfahrer bewegt, man wird von allen Seiten angepöbelt.

Auf den "Radwegen" von Familien mit Kindern, Personen die darauf spazieren gehen oder Radreisegruppen die ihr Rad nicht unter Kontrolle haben.

Auf der Straße von Auto und LKW fahrern... es gibt ja "Radwege". Ich frage mich nur wo!?! (Südtirol hat "ciclopedonali" und nicht "ciclabile" - kleiner aber doch riesiger unterschied).

Auf den Bergen von den Wanderern. Als würden die Berge ihnen gehören... und das obwohl es in Südtirol sogut wie keine Regeln dazu gibt.

Respekt ist ein Fremdwort!

Do., 05.10.2023 - 21:01 Permalink