Umwelt | L’alleanza

“Giusto il blocco dei tir al Brennero”

Piace alle associazioni la stretta del Tirolo che ha provocato la protesta della ministra De Micheli: “Va estesa a tutto l’Euregio”. Sci, stop ai collegamenti.
gesamttiroler_heimatpflegetreffen
Foto: Gesamttiroler Heimatpfleger

Bene la “barriera” per i mezzi pesanti sulla direttrice del Brennero che il Tirolo applicherà dal gennaio 2020 e che ha provocato una levata di scudi dagli autotrasportatori e dalle autorità politiche italiane, tanto da spingere la ministra Paola De Micheli a presentare una nota formale di protesta a Bruxelles. Male invece l’atteggiamento di “mera critica” rispetto a questi provvedimenti imputato alla giunta provinciale sudtirolese. Il verdetto unanime proviene da Claudia Plaikner, Konrad Roider, Fabrizia Carner, rispettivamente presidenti di Heimatpflegeverband Südtirol, Tiroler Heimatpflege e Terra tra i monti-Land im Gebirge, le associazioni tirolesi di tutela del paesaggio che si sono riunite a Schwaz per il loro 33/esimo incontro. 

 

Traffico e impianti, le minacce

 

Traffico di transito sull’asse del Brennero e collegamento delle aree sciistiche Pitztal-Ötztal e Langtaufers-Kaunertal: sono i principali temi discussi nell’ultima seduta dell’alleanza delle associazioni tirolesi di tutela del paesaggi. Una rete informale di associazioni e federazioni attive in Sudtirolo, in Trentino e nel Tirolo austriaco, che come interesse accomunante hanno la conservazione del paesaggio naturale e culturale. Da anni l’organismo punta l’attenzione sui preoccupanti aspetti che scaturiscono dallo sviluppo eccessivo del traffico e del turismo all’interno dell’Euregio. 

Per la soluzione del problema del traffico di transito al Brennero serve un intervento comune dell’Euregio. Per questo facciamo un appello alle Province di Bolzano e Trento, affinché sostegano le misure del Tirolo

Riguardo all’asse del Brennero, gli ambientalisti ritengono necessario un intervento comune dell’Euroregione. I consigli delle associazioni tirolesi lanciano quindi un appello ai responsabili delle province di Bolzano e Trento, affinché garantiscano sostegno alle misure adottate in Tirolo, che potrebbero inoltre venire estese ai territori sudtirolese e trentino. Ma all’ordine del giorno c’è anche lo sviluppo del turismo invernale e le sue infrastrutture giudicate impattanti.

 

 

“Il collegamento sciistico è un errore” 

 

“Gli abitanti delle valli che presentano ancora un paesaggio naturale e culturale intatto, come la Pitztal e Vallelunga, devono per prima cosa chiedersi non se la valle necessiti o meno di turismo, ma che tipo di turismo sia necessario e come in valle la qualità della vita (che comprende anche la qualità ambientale) possa essere conservata e migliorata”. Questo è il pensiero che le associazioni mutuano da Werner Bätzing, esperto di sviluppo delle Alpi.

Guardiamo alla situazione di Sölden che negli ultimi 10 anni ha perso quasi un quarto dei suoi abitanti. Ma anche in Tirolo per la popolazione locale l’aumento dei prezzi risulta insostenibile e costringe all’abbandono del luogo e al trasferimento in altre località

Al contrario, i promotori dei progetti di collegamento Ötztal-Pitztal e Vallelunga-Kaunertal sono a detta dei tre presidenti sostenitori di un turismo distruttivo, dal quale solamente pochi potranno trarre vantaggio. “Guardiamo alla situazione di Sölden - affermano Plaikner, Roidner e Carner -, che negli ultimi 10 anni ha perso quasi un quarto dei suoi abitanti e il 20% dei restanti è straniero. Anche in altre roccaforti turistiche del Tirolo il numero dei residenti è, nel migliore dei casi, stabile, mentre nella maggior parte in recessione. Per la popolazione locale l’aumento dei prezzi risulta insostenibile e costringe all’abbandono del luogo e al trasferimento in altre località”. 

Fusioni di aree sciistiche come Ötztal-Pitztal e Vallelunga-Kaunertal sono soluzioni ormai superate, che non rispondono alle nuove problematiche

L’obiettivo quindi per gli ambientalisti è “un turismo decentralizzato, sostenibile dal punto di vista sociale e ambientale”: “Moderni concetti, come l’offerta di un turismo invernale ed estivo orientata alle famiglie o la promozione della Vallelunga come destinazione di sci da fondo con innevamento naturale certo, offrono perspettive lungimiranti per la popolazione locale e con rispetto della natura e del paesaggio culturale. Fusioni di aree sciistiche come Ötztal-Pitztal e Vallelunga-Kaunertal sono soluzioni ormai superate, reduci degli ultimi decenni, che non rispondono alle necessità attuali e alle nuove problematiche”.