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Strega, dea e troll in relax

Tre figure mitologiche caratteristiche del periodo tra Natale e l'Epifania possono finalmente rilassarsi...
befana valentina stecchi
Foto: Valentina Stecchi
  • Con l’Epifania si sono concluse le festività natalizie... ora si smontano mercatini e alberi di Natale, decorazioni delle vetrine, mentre il panorama cittadino è costellato da tristi alberelli e rami secchi. E mentre noi comunə mortalə torniamo alla quotidianità e al lavoro, c’è chi, invece, può finalmente rilassarsi dopo un periodo di lavoro intenso. Penso proprio a lei, alla Befana che dopo aver dispensato regali o carbone aə bimbə italianə, ora si gode il meritato riposo con le sue amiche Frau Holle e Grýla. Sono tutte e tre figure mitologiche caratteristiche per il periodo Natalizio: strega, dea e troll. Conosciamo tuttə la Befana, questa simpatica strega anziana a cavallo della sua scopa. Frau Holle, oltre ad essere la nonnina che sbatte piumoni in una fiaba facendo nevicare, è anche e soprattutto la potente dea responsabile del ciclo di vita e morte. Inaugura, infatti, le notti che seguono il solstizio d'inverno verso la rinascita della primavera. Del trio, Grýla, “la brontolona”, è la più minacciosa: nel periodo natalizio esce dalla sua caverna per scovare tuttə ə bambinə cattivə che si sono comportatə male durante l'anno, per poi cuocerlə in un pentolone in cui fa sobbollire un delizioso stufato per lei, suo marito e i loro 13 figli.  

    Nei miei sogni da "notti del fumo" (Rauhnächte zu deutsch) mi piace immaginare queste tre donne che, tra un brindisi e l'altro, si confrontano sulle loro vicissitudini e sulle loro diversità. In barba a Babbo Natale che, nonostante sia mediaticamente molto più presente, in fin dei conti è molto meno intrigante come personaggio. E soprattutto, non ha avuto la lungimiranza di coordinare il suo lavoro con colleghi in altre zone geografiche e quindi probabilmente già adesso sta sgobbando per organizzare il prossimo Natale. 

    Potrei a questo punto abbozzare delle riflessioni in chiave femminista su come spariscono dalla narrazione collettiva figure mitologiche femminili (certo in buona compagnia di tante altre donne finite nel dimenticatoio proprio perché donne). Oppure, potremmo analizzare come queste donne emancipate, forti e autonome, invece, vengono rappresentate contro ogni standard vigente di bellezza. Oppure ancora, su come queste figure mitologiche sfidano stereotipi di genere da centinaia d’anni e simboleggiano la forza femminile e un sogno di indipendenza e autodeterminazione. 

    Ma l'anno nuovo è appena nato e siamo tuttə più buonə, quindi vi lascio con un augurio di cuore per un buon 2024 e con il mio coro femminista preferito: TREMATE, TREMATE... LE STREGHE SON TORNATE!