Politik | Elezioni comunali

“Settembre è troppo presto”

La Lega trentina chiude sulla data decisa dall’Svp. Per Bisesti meglio ottobre: “La democrazia ha bisogno di tempo. Ma parliamone”. No anche di Verdi, Team K, STF.
Bisesti, Mirko, Lega Trentino
Foto: Provincia Trento

Da una parte l’Svp, che ha deciso per il 6 settembre. Dall’altra la Lega-Salvini trentina orientata su una scadenza successiva, dopo la metà di ottobre, a quanto pare domenica 18. Attorno le opposizioni, contrarie a quello che per i Verdi è “il diktat di via Brennero”. La nuova data per le elezioni comunali in Trentino Alto Adige, previste il 3 maggio e poi rinviate per il coronavirus, torna ad agitare la politica a cavallo delle due province. “Troppo presto” taglia corto il segretario trentino Mirko Bisesti di fronte alla proposta inoltrata dalla Stella alpina nella riunione - ieri a Trento - dell’ufficio di presidenza del consiglio regionale. Il confronto però “è aperto”. Della questione parleranno Arno Kompatscher e Maurizio Fugatti, forse nella prossima riunione di giunta regionale il 15 aprile. E anche con un accordo in mano servirà la modifica della legge regionale sugli enti locali che consente un rinvio massimo di due mesi. La seduta d’Aula è per il 13 maggio.

 

Svp, un coro di no

 

La decisione della direzione politica dell’Svp, che pesa in quanto viene dal partito di maggioranza sia in Provincia di Bolzano che in Regione, ha provocato un coro di reazioni negative. Verdi, Team K, ma anche Südtiroler Freiheit portano obiezioni che hanno a che fare anche con gli adempimenti necessari per la partecipazione elettorale. Secondo le opposizioni la data a ridosso dell’estate sarebbe troppo vicina “agli interessi” della Volkspartei e ostacolerebbe la raccolta firme per le liste civiche nei paesi. 

Campagna elettorale e raccolta firme per le liste a ferragosto? (Paul Köllensperger)

“Campagna elettorale e raccolta firme per le liste a ferragosto?” si chiede Paul Köllensperger, che suggerisce “ottobre e novembre” esortando la Stella alpina a ritrovare il buon senso. “Con o senza coronavirus - attaccano i Verdi - alcune cose non sembrano mai cambiare nella nostra terra. La data delle comunali non è stata fissata attraverso un processo democratico, ma semplicemente nella direzione di un partito, l’Svp”. 

Burocrazia elettorale e raccolta firme a luglio: si vogliono ostacolare le liste civiche critiche nei territori? (Verdi)

Segue un affondo sempre sulla formazione di liste civiche “critiche” nei territori, con difficoltà “doppie” per i cittadini: “Da un lato - afferma il partito ecologista - le persone dovranno raccogliere le firme per le loro liste a luglio e occuparsi di tutta la burocrazia elettorale; dall’altro, in molti non avranno il tempo di diventare politicamente attivi durante o dopo questa crisi”. Sulla falsariga Werner Thaler, responsabile comunale di STF, che chiede di fissare la scadenza solo una volta risolta l’emergenza Covid-19: “Una data delle elezioni a fine estate significherebbe che i preparativi tecnici cadrebbero in piena estate e questo sarebbe molto più difficile, soprattutto per i piccoli partiti e le liste dei cittadini”. 

 

 

La Lega trentina: troppo presto

 

Dal fronte della Lega trentina Bisesti porta argomenti simili. “Diciamo ovviamente che ci sarà un confronto - dice il segretario politico e assessore provinciale -. Tuttavia, il 6 settembre come ipotesi non ci entusiasma: le elezioni comunali sono un momento assolutamente importante e prioritario, naturalmente per quando sarà rientrata l’emergenza in corso. Occorre, a maggior ragione visto che si vota in tutti i Comuni trentini e altoatesini, che dal punto di vista organizzativo ci sia il respiro necessario”. 

Si vota in tutti i Comuni trentini e altoatesini. È il sale della democrazia: ma serve il tempo necessario (Mirko Bisesti)

Insomma le consultazioni, che sono “il sale della democrazia”, hanno bisogno del loro tempo di preparazione. Per tutti. Fare tutto in estate, al netto di eventuali strascichi del coronavirus, risulta arduo. La Lega stessa del Trentino pensa alle liste civiche, magari alleate, nei diversi territori. “Gli adempimenti elettorali - nota Bisesti - sono cresciuti negli anni e per quanto io personalmente non ami la burocrazia, vanno rispettati. Oltre alle firme servono i dati del casellario giudiziale e non solo”. Tutti elementi che richiedono impegno, tempo, libertà di movimento e associazione. Prima per le candidature e dopo per la campagna elettorale. “Per giunta - conclude -, non sappiamo che agosto sarà, se i candidati potranno muoversi. È vero che settembre viene fra quattro mesi ma in realtà considerato tutto questo non è così lontano”.

 

Il confronto in Regione

 

Sulla data si apre quindi una mediazione fra i due azionisti di maggioranza in Regione. Nella riunione dell’ufficio di presidenza regionale che è tornato a riunirsi ieri (di persona, con le mascherine) i presenti hanno solo preso atto della proposta Svp. Roberto Paccher, presidente del consiglio regionale, Alessandro Savoi, Alessandro Urzì hanno ascoltato quanto illustrato dal vicepresidente Josef Noggler e da Helmut Tauber. Bisognerà in ogni caso cambiare l’attuale legge sugli enti locali che permette un rinvio massimo delle elezioni di due mesi (in questo caso il riferimento è il 3 maggio) per consentire una forbice di 6 mesi. Sospesa la seduta del 15 aprile, l’ufficio ha approvato la modifica al regolamento dell’Aula per svolgere le prossime riunioni delle commissioni a distanza. Resta fissata la seduta del 13 maggio in cui si dovrebbe discutere del ddl sulle comunali. La nuova data intanto è affidata al confronto tra i partiti e fra i due governatori.

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Alessandro Stenico So., 12.04.2020 - 13:53

Interessante l'articolo di Michele Ainis sulla repubblica di oggi:
Democrazia sospesa
„…...nessuna proroga può estendersi in eterno, dato che la Costituzione (articolo 60) prevede che la durata delle Camere può venire prorogata soltanto in caso di guerra.
Insomma, in questa situazione il rinvio delle elezioni è comprensibile, ma attenti a non esagerare. Se è possibile regolare l'accesso ai supermercati, si può fare altrettanto rispetto ai seggi elettorali. Magari moltiplicando il loro numero, per evitare resse (nelle città attualmente una media di 1.200 elettori per seggio) Però chiamando gli italiani al voto, sia pure con tutte le cautele...............“

aggiungo proposta inadatta per la nostra realtà locale, già si è sempre faticato a trovare i componenti dei seggi, moltiplicando le sezioni elettorali sarebbe quasi impossibile trovare chi ci lavorerebbe.
E quali dovrebbero essere le ulteriori cautele: controlli della temperatura, mascherine, guanti, disinfettanti, mantenimento delle distanze di sicurezza nelle piccole aule scolastiche tra quattro cabine, tavoli, urne e cinque componenti del seggio, disinfettare la matita e la cabina dopo ogni espressione del voto ? O addirittura con la tute integrali di plastica come alle recenti elezioni nel Wisconsin.

https://rep.repubblica.it/pwa/commento/2020/04/11/news/democrazia_sospe…

Anche in Corea del Sud si è votato recentemente rispettando tutte le misure di contenimento, ma non credo che gli italiani sarebbero così organizzati e disciplinati:
https://eastwest.eu/it/corea-del-sud-il-coronavirus-non-ferma-le-elezio…

Più interessante invece sono stati i recenti ballottaggi in Baviera a Monaco e Ratisbona, si è optato per il voto per corrispondenza, senza seggi e scrutatori nominati, ma solamente con un esuguo numero di dipendenti comunali che hanno svolto lo scrutinio per due giornate di seguito in palestre rispettando le distanze di sicurezza.

https://www.br.de/nachrichten/bayern/warum-die-stichwahl-in-regensburg-…

So., 12.04.2020 - 13:53 Permalink