Politik | Il MUSEO

Partita a scacchi per la casa di Ötzi

Il Municipio lascerà la scelta alla Provincia, che ha già chiesto la road map per cambiare destinazione all'area in via Dante. Virgolo, si attende la mossa di Benko.
Edificio ex Enel
Foto: Asp/Sinloc

La decisione finale arriverà verso fine mese, ma per la futura Casa di Ötzi la Giunta provinciale sembra attualmente orientata a seguire l’indicazione dello studio Sinloc e W+W che ha decretato come sede ideale l’Ex Enel di proprietà del costruttore Pietro Tosolini. Una lettera in tal senso è già da qualche giorno sul tavolo del sindaco Renzo Caramaschi. Palazzo Widmann chiede al municipio le tappe di una possibile tabella di marcia per arrivare al cambio di destinazione d’uso dell’area che si trova in fondo a via Dante, a pochi metri da Ponte Druso. Un’analoga indicazione a “rispettare l’esisto dello studio” era del resto arrivata anche dalla Svp al termine della riunione del gruppo cittadino che si è tenuta il 17 maggio scorso.

Le scelte istituzionali

Questo non significa che sia già tutto deciso al 100 per cento e che quindi sia in corso una rappresentazione teatrale per fare in modo che, alla fine, almeno a livello istituzionale, nessuno ne esca con le ossa rotte. Di questi tempi non è facile immaginare un organo decisionale che si assuma a cuor leggero la responsabilità di ignorare un’indicazione chiara come quella pervenuta da Sinloc. Fino alla pubblicazione della ricerca il sindaco Renzo Caramaschi e ampi settori della maggioranza avevano sempre spinto per la soluzione ex Ina, anche questo edificio di proprietà di Tosolini, adiacente al Museo civico e molto vicino alla sede attuale del Museo archeologico (in questo articolo la storia della trattativa fallita). Il fatto è che i soldi per la mummia li mette la Provincia, l’indicazione dello studio è chiara, e la Stella alpina, che ha un peso specifico enorme in maggioranza, si è già espressa. Come uscire dal vicolo cieco? Nel corso di una riunione di maggioranza ieri sera si è ipotizzato di dare alla Provincia, che ha richiesto un parere non vincolante, semplicemente un'indicazione di massima: l’importante è che la mummia resti in centro storico. Di questo si parlerà ufficialmente nella seduta di consiglio comunale di domani sera (9 giugno) alla quale parteciperanno gli esperti Sinloc. Gli assessori della Giunta comunale avranno comunque tempo per inviare al sindaco le loro osservazioni fino al 15 giugno. Allo stato attuale le indagini sui flussi di traffico di fatto boccerebbero le due soluzioni di via Dante, sia l’ex Enel, sia il Carcere, arrivato secondo nella graduatoria Sinloc. Un esito abbastanza inspiegabile, quest'ultimo, visto che non si ha notizia di passi concreti da parte del Ministero di grazia e giustizia per arrivare allo spostamento della casa circondariale in via Einstein, definito “imminente” da una quindicina d’anni.

In questo gioco di strategie quello che sembrerebbe quasi ufficiale è l’affossamento dell’ipotesi Virgolo, che trova invece parecchi sostenitori nei partiti di minoranza (e qualcuno anche in maggioranza). Se dopo il pronunciamento definitivo della Giunta provinciale, previsto verso fine giugno, il mega progetto Signa-Benko dovesse essere scartato l’ipotesi che si arrivi ad un referendum – per ora solo ventilata – potrebbe diventare molto concreta. Intanto, la nuova mossa della partita a scacchi la fa Signa Italia, che per la mattinata di oggi (8 giugno) ha annunciato una conferenza stampa in cui verrà analizzato lo studio Sinloc.

Le valutazioni della Sinloc

Queste, in estrema sintesi, le considerazioni degli esperti. Il sito Ex Enel, primo classificato con 83,3 punti, presenta secondo lo studio "ottime caratteristiche di visibilità e di accessibilità".  Data la vicinanza con le sedi di musei, Auditorium, teatro, Eurac, questa soluzione “potrebbe dare l’opportunità di rafforzare il Talvera come l’asse delle principali funzioni di interesse culturale e scientifico della città”, si legge nel documento. Altro punto di forza è rappresentato "dall’ampia superficie del lotto con conseguente possibilità di sviluppare soluzioni progettuali adeguate, sia recuperando gli edifici che introducendo nuove architetture contemporanee e valorizzando allo stesso tempo anche gli spazi aperti". Inoltre, la vicinanza con il Carcere, area pubblica di futura trasformazione, “determina la possibilità di ampliamento di ulteriori spazi museali o per altre funzioni sinergiche”. Il Carcere, secondo classificato con 77,7 punti, "presenta analoghe caratteristiche localizzative e di accessibilità, ma minore visibilità del sito Ex Enel". La classificazione al secondo posto risulta di difficile comprensione perché la stessa Sinloc evidenzia criticità relative alle tempistiche, "che appaiono non stimabili data l’attuale situazione di stallo del progetto del nuovo Carcere e la conseguente indisponibilità attuale del bene". Anche il sito Ex Ina (69,7 punti), terzo classificato, presenta secondo gli autori dello studio “una buona localizzazione, data anche la vicinanza ad altre sedi museali, e caratteristiche di accessibilità analoghe ai due siti precedenti”. Nonostante la presenza di una corte, viene giudicata limitata la possibilità di ampliare gli spazi esterni di pertinenza e minore possibilità di insediare ulteriori spazi e funzioni di pubblica fruizione, in ragione delle caratteristiche architettoniche e dimensionali del lotto. La soluzione Virgolo (68,6 punti), quarta classificata, presenta secondo lo studio “molti vantaggi dal punto di vista della valenza urbana, caratteristiche architettoniche e dimensionali, in quanto si tratta di una nuova realizzazione ubicata in un punto di elevata visibilità rispetto al territorio e di valenza paesaggistica”. Al contempo, presenta degli svantaggi localizzativi "perché è situato fuori dal centro storico, non favorisce l’interazione tra centro storico e il quartiere di Gries ed è lontano dalle attuali sedi museali". Risulta invece fattore positivo “pur rimanendo fuori dal contesto urbano, la capacità di attivare nuove centralità e di creare un particolare rapporto con il contesto paesaggistico”.