Kultur | Musica

“Il Comune di Bolzano sapeva”

Intervista alla presidente della Fondazione Haydn Chiara Zanoni sul buco di bilancio di 455mila euro, le sue motivazioni e la strategia per ripianarlo in 5 anni.
zanoni_chiara_presidente_fondazione_haydn_-_foto_carlo_baroni.jpg
Foto: Carlo Baroni

Un fulmine a ciel sereno. Il mezzo milione di ‘rosso evidenziato nel bilancio consultivo 2016 della Fondazione Orchestra Haydn, da sempre additata come un fiore all’occhiello non solo in ambito culturale, ha suscitato un certo scalpore nei giorni scorsi. Soprattutto in Comune a Bolzano dove il sindaco Renzo Caramaschi (grande appassionato di musica sinfonica e storico sponsor delle orchestre giovanili europee a Bolzano) e l’assessore alla cultura Sandro Repetto (fino all’anno scorso membro del Cda della Fondazione) hanno manifestato una certa preoccupazione
Stando alle notizie trapelate a mezzo stampa il ‘buco’ sarebbe frutto di una serie di concause. Tra queste il taglio dei contributi provenienti dal nazionale Fondo Unico per lo Spettacolo (FUS) e dalla Fondazione Cassa di Risparmio. Ma anche forse forse i costi un po’ eccessivi di alcune produzioni e la necessità - confermata - di chiudere un vecchio contenzioso ‘relativo al personale. Per chiarirci meglio le idee abbiamo sentito la presidente trentina della Fondazione Chiara Zanoni. 

salto.bz : Il sindaco di Bolzano Caramaschi e l’assessore Repetto hanno manifestato stupore in merito al rosso di bilancio della Fondazione Haydn. Non li avevate preavvertiti?
Con il sindaco Caramaschi e con l'assessore Repetto è già in agenda un incontro per dopo ferragosto. Sarà l'occasione per fornire loro anche a voce i chiarimenti giustamente richiesti, approfondendo quanto già per iscritto il Cda ha comunicato ai soci – e dunque anche al Comune di Bolzano – a chiusura del  bilancio 2016 a maggio in una nota di accompagnamento contenente le motivazioni dello sbilanciamento e l'impostazione del piano di rientro quinquennale.

Il piano quinquennale di rientro funzionerà se nei prossimi anni il bilancio tornerà effettivamente in pari. Chi coprirà eventuali ulteriori passività?
Non abbiamo la sfera di cristallo per sapere se in futuro troveremo ancora sul nostro cammino elementi imprevisti e imprevedibili come quelli che ci hanno messo in difficoltà nel 2016. Quello che è certo è che che il piano di rientro è assolutamente realistico, misurabile e tale da consentire alla Fondazione di lavorare alla programmazione dei prossimi anni avendo ben chiaro il quadro di ciò che è possibile realizzare.


Con la Fondazione Cassa di Risparmio di Bolzano il dialogo è aperto? Vi hanno preannunciato quale sarà il loro orientamento negli anni a venire?
Riguardo al nostro main partner dico anzitutto: la Fondazione Cassa di Risparmio ha investito davvero molto nella crescita dell’orchestra e il rapporto che si è costruito negli anni va oltre la dimensione puramente economica. Nelle nostre rispettive mission ci accomuna uno scopo fondamentale, che è la promozione dello sviluppo culturale delle nostre comunità. Certo, questi sono anni difficili per tutti, ma la crisi che ci investe può diventare anche uno stimolo a cercare insieme nuovi strumenti per proseguire una partnership così importante per noi e per il territorio.

Chi riguardava il contenzioso relativo al personale risalente al 2001 e solo recentemente conclusosi? Il precedente direttore artistico Hubert Stuppner?
Si tratta di una vertenza di lavoro non ancora chiusa e per questo non ritengo corretto parlarne. Posso solo dire che non riguarda in alcun modo il prof. Stuppner.

Si parla di spese eccessive negli anni scorsi in relazione ad alcune produzioni liriche-contemporanee. E lei in merito ha già dichiarato alla stampa che per rientrare nei costi farete delle scelte più sobrie nelle produzioni. Ci può spiegare meglio di cosa si tratterà? 
Se oggi l'orchestra Haydn è in ottima salute sotto il profilo artistico-musicale è anche perché in questi anni abbiamo inteso da un lato valorizzare al meglio l'organico Haydn con repertori adatti ad una orchestra di medie dimensioni come la nostra (46 professori), ma dall'altro lato abbiamo dato all'orchestra anche opportunità di esibirsi in concerti con organici importanti anche a livello nazionale, e in un progetto di opera innovativo che in soli due anni si è saputo affermare sul piano europeo guadagnandosi riconoscimenti autorevoli come il premio della Ernst von Siemens Stiftung 2016 e il Premio Abbiati 2017. Certo, i tempi difficili di oggi ci impongono di elaborare insieme alla direzione artistica strategie nuove, che tengano conto da un lato delle risorse prevedibilmente disponibili tempo per tempo e dall'altro di garantire la qualità dell'offerta e la crescita continua dell'orchestra. 

Tra gli orchestrali serpeggia una certa preoccupazione in merito a possibili tagli ai compensi ed agli organici (pianta organica?) nei prossimi 5 anni. Questo pericolo esiste?
La difesa dei posti di lavoro sulla base della pianta organica attuale è per il Cda una priorità assoluta. Parliamo di professionisti di altissimo livello che si misurano in campo nazionale e internazionale. Parallelamente, dai dipendenti al Cda, tutti insieme stiamo mettendo in campo le azioni possibili per arrivare al pareggio di bilancio. Obiettivo comune è trovare soluzioni efficaci costruendo un percorso condiviso e non penalizzante come quello adottato da altre orchestre italiane.