Politik | Elezioni provinciali

“Zaccaria, ripensaci”

Sul viale del tramonto la proposta di Diego Zanella della civica meranese. Alleanza per Merano non ci sta, ma l’assessore Pd ci spera ancora. Altrimenti si torna dai dem.
Zanella, Diego
Foto: Comune di Merano

salto.bz: Zanella, è vero che ha proposto a Roberto Bizzo di fare il capolista di “Noi per l’Alto Adige”? Ma non era lei che ne criticava il progetto?

Diego Zanella: Infatti è una cosa fuori dalla realtà. Ho appreso di questa sua uscita dai giornali e non capisco perché dire queste falsità, c'è forse un po' di nervosismo perché nemmeno lui è sicuro del suo progetto? Se sono critico nei confronti del Pd per aver proposto due elementi del passato (Tommasini e Repetto, ndr) che non hanno dato grandi risposte in sede di governo figuriamoci se anelo a entrare nella lista dell’ex esponente dem che non ha nemmeno la credibilità per proporsi come alternativa al Pd avendolo seguito praticamente in tutto in consiglio provinciale. È stato anzi lui, come diversi altri partiti del resto, a offrirmi un posto da capolista. Ma la controproposta era di creare insieme una lista civica a trazione meranese, a patto che, e questo lo confermo, Bizzo non si candidasse perché anche lui rappresenta il passato. E io voglio uscire da questi schemi.

A che punto sono le cose con la sua lista civica allargata, si farà?

La vedo ormai molto difficile. Nerio Zaccaria (Alleanza per Merano, ndr) è ancora scettico al riguardo, non vedo in lui la volontà di rischiare, non credo che sia per disinteresse verso una rivendicazione della rappresentatività di Merano quanto piuttosto per dinamiche interne al partito, forse si sentirebbero “schiacciati” ad avvicinare i loro nomi a quello mio e di Casolari. Sembra insomma che io sia rimasto l’unico a volere un progetto che possa riunire tutte le forze civiche di Merano. E i tempi sono stretti, ormai…

 

Bizzo dice falsità, c'è forse un po' di nervosismo perché nemmeno lui è sicuro del suo progetto?

 

Questo vuol dire che tornerà “all’attacco” con il Pd?

Per avere un rappresentante di Merano in consiglio provinciale a questo punto sì, dovremmo batterci all’interno del Pd, auspico che Casolari faccia lo stesso (magari distinguendosi opportunamente come indipendente). Se è vero poi che l’interesse comune è quello di arginare una possibile affermazione del centrodestra allora bisognerà fare un lavoro serio nel Pd, ridiscutendo alcuni assiomi che sono stati portati avanti finora dalla vecchia guardia del partito.

È quindi ancora plausibile l’ipotesi di una sua candidatura nel Partito democratico per le elezioni di autunno?

Di questo dovremo ancora discutere con il partito. Non ne faccio una questione personale, ma ritengo che il secondo centro della Provincia debba avere uno straccio di rappresentanza in consiglio provinciale. Perché sicuramente gli amici bolzanini una volta eletti non ci daranno più alcun tipo di supporto, così è stato storicamente e temo che così sarà di nuovo se non siamo noi a darci da fare.

Dovrà “accontentarsi” del quarto posto in lista (dopo Tommasini, Repetto e Prader), però, qualora il partito la candidasse.

Su questo non mi do ancora per vinto, la cosa si deve ridiscutere. Il Pd deve dare maggiore centralità alle periferie. 

 

Zaccaria è ancora scettico sulla lista comune, non vedo in lui la volontà di rischiare, non credo che sia per disinteresse verso una rivendicazione della rappresentatività di Merano quanto piuttosto per dinamiche interne al partito, forse si sentirebbero “schiacciati” ad avvicinare i loro nomi a quello mio e di Casolari. 

 

A cosa punta in concreto?

Credo che se il capolista debba essere espressione di Bolzano il secondo posto allora dovrebbe essere appannaggio di un accordo fra le periferie. È ora di finirla di essere bolzanocentrici. Visto che la cosa peraltro non ci ha portato bene. Le risorse sul territorio sono molte di più di quelle che uno si immagina. 

Le candidature bolzanine hanno un vantaggio competitivo, si potrebbe obiettare. E incombe il rischio per il Pd di non fare il secondo consigliere in questa tornata elettorale.

A maggior ragione, visto questo rischio, bisogna puntare sulla periferia, che deve avere una reale possibilità di giocarsela, anche alla luce degli ottimi risultati che abbiamo avuto alle politiche sia a Merano che a Bressanone. Un po’ di novità nei nomi e nell’approccio non può che fare bene a un partito che deve per forza di cose ridefinirsi. Detto questo bisognerebbe anche iniziare a parlare di programmi. Penso a Bizzo che ha presentato una lista senza alcun tipo di argomento, questo fa un po’ spavento. Confrontiamoci sui temi, il diritto al bilinguismo, un cambiamento radicale della gestione del welfare e della sanità, dato che gli ultimi dieci anni non hanno portato nessun tipo di innovazione a livello di governance. Ci sono nuove istanze, dall’integrazione alle problematiche del mercato del lavoro, a cui bisogna dare risposta. 

 

Credo che se il capolista debba essere espressione di Bolzano il secondo posto allora dovrebbe essere appannaggio di un accordo fra le periferie. È ora di finirla di essere bolzanocentrici.

 

A proposito di corse elettorali la tenta l’idea di competere per lo scranno di sindaco di Merano nel 2020?

L’idea della civica meranese è nata in realtà anche per creare una piattaforma includente, con l’obiettivo di mettere insieme forze di governo moderate, in vista delle prossime comunali. Non faccio il politico di professione e quello del sindaco è un lavoro totalizzante. Certo però sarebbe un grande onore, ne riparleremo.