Kultur | Concerto sinfonico

“La musica? È una preghiera”

La bacchetta della direttrice d'orchestra russa Alevtina Ioffe dirigerà l’Orchestra Haydn per la prima volta nei prossimi tre concerti della stagione sinfonica regionale.
Alevtina Ioffe Prove con Haydn
Foto: Fondazione Haydn
  • SALTO: Maestra Alevtina Ioffe, nel prossimo concerto lei dirigerà l'Orchestra Haydn per la prima volta. In programma ci sono composizioni di Beethoven e Shostakovich, tra cui la Sinfonia n. 5 di Beethoven. Come affronterà questa partitura?

  • Alevtina Ioffe: Classe del 1980, Ioffe era la prima donna in Russia ad essere a capo di una istituzione come il Teatro di San Pietroburgo. Oggi dirige sui podi europei e americani. Foto: Victor Goriachev

    Alevtina Ioffe: Confrontarsi con una composizione straordinaria come la Quinta Sinfonia di Beethoven comporta una grande responsabilità. È stata eseguita e diretta migliaia di volte, ha incontrato differenti interpretazioni, e anche in tempi diversi. Ma sono certa che ciascuno che l’ha diretta e ogni persona in genere, a suo modo vi abbia trovato un’assonanza personale. Io stessa sto attraversando un momento della mia vita in cui “il destino batte alla porta”, e per me questa musica risuona e tocca il cuore in un modo molto acuto.

    Dal punto di vista dell’interpretazione strettamente musicale, ogni cosa sembra essere straordinariamente semplice nella partitura di Beethoven. Il piano armonico è lineare, ci sono molte ripetizioni dello stesso materiale, ma per dirigerla e comprenderla non basta essere un accurato metronomo.

    Questa musica richiede molto spazio alla riflessione. Sono riflessioni di natura filosofica, dove vengono poste domande che riguardano l’eternità e l’esistenza. Dove ciascuno deve trovare una risposta per sé stesso in base alla propria esperienza, integrità e forza d’animo. Quindi per me deve essere intesa come un dialogo interiore oppure con dio attraverso la musica. Bisogna partire dalla propria pienezza interiore, dall’esperienza già accumulata nel corso della propria vita.

  • Che rapporto ha con questi due grandi compositori, Beethoven e Shostakovich?

    Il mio approccio a Beethoven è di grande rispetto, lo ritengo sublime. Prima di tutto per il ‘seme’ che Beethoven rappresenta per la forma sinfonica, da cui sono poi ‘germogliati’ Brahms, Bruckner, Mahler, Verdi e Wagner. Ritengo che siano germogliati in gran parte dalla Quinta e dalla Nona Sinfonia. E poi ho una grande ammirazione per la persona di Beethoven, per la sua enorme forza d’animo.

    In programma l'Ouverture da Le creature di Prometeo e la Sinfonia n. 5 in do minore op 67 entrambi di Ludwig van Beethoven e il Concerto n. 1 per pianoforte, orchestra e tromba obbligata op 35 di Dimitrii Shostakovich.

  • In genere, io ammiro gli artisti, e tra loro i musicisti, che nonostante una debolezza fisica, nonostante il destino avverso, sono riusciti ad essere creativi. Alcuni nomi: Bach, Chopin, Vrubel, Kustodiev, e tanti altri che superando una malattia, hanno servito l’arte fino al loro ultimo respiro.

    Passando invece a Shostakovich, nella sua vita ha dovuto scontrarsi e superare non una malattia interna, ma quella esterna della sua epoca: la censura. Ogni volta che scriveva un nuovo lavoro, doveva temere che venissero a ‘prelevarlo’ e che non sarebbe risultato gradito al partito. Nella sua musica parla del suo tempo terribile. Le sue partiture possono essere considerate cronache dell’epoca in cui visse. Guerra, blocco, censura, arresti, questo è quello di cui parla la sua musica. Quando mi immergo nelle sue partiture è terrificante, ho degli incubi e perdo l’appetito. Ma il nostro compito è di diffondere la sua musica, per ricordare alla gente il male, che non dovrebbe far parte delle azioni e della vita di un essere umano.

     

     

    Ci sono autori che predilige dirigere nel suo repertorio così vasto?

     

    È vero, ho diretto molti generi musicali nella mia vita: opera, operetta, balletto, sinfonica e musical, fino alla musica rock. Ho sempre cercato molto musicalmente e sto ancora cercando. Ma posso dire che, definitivamente per il mio carattere, preferisco la musica sinfonica, dove posso essere completamente me stessa senza compromessi.

    Prediligo la musica ben scritta e di talento. Come disse Rachmaninov “Non dovresti perdere del tempo nella tua vita a studiare della brutta musica”. Tra i compositori più vicini alla mia anima ci sono Rachmaninov, Mahler, Bruckner, Shostakovich e Puccini.

  • Prove con l'Orchestra Haydn: Riprese dalle prove del concerto con la Haydn. Foto: Fondazione Haydn

    Ha già incontrato sul palco la pianista Anna Kravtchenko che suonerà la parte solista insieme a Nicola Baratin alla tromba, nel concerto di Šostakovič. Avete mai lavorato insieme?

     

    Con Anna Kravtchenko e l’altro solista Nicola Baratin non abbiamo mai suonato insieme, ma sono sicura che con loro e con la meravigliosa Orchestra Haydn avremo un sacco di divertimento.

     

    Quando ha deciso di diventare direttrice d'orchestra e come ha cominciato?

     

    Oh, è stato semplicissimo. Io volevo da sempre diventare una direttrice d’orchestra. E avrei potuto cominciare molto prima, se non ci fosse stata questa opinione, che purtroppo è fortemente presente in Russia, cioè che condurre un’orchestra non è una professione adatta a una donna. Non è stato facile per me, ma non ero disposta ad accettare questa discriminazione e contro ogni ostacolo sono diventata direttrice d’orchestra.

  • Alevtina Ioffe: “È come essere un comandante alla guida del suo reggimento.” Foto: Fondazione Haydn

    Cosa le piace in questo ruolo e quali sono le difficoltà? È stato difficile imporsi come donna?

     

    Prima di tutto essere una direttrice o direttore d’orchestra è una grossa responsabilità. È come essere un comandante alla guida del suo reggimento. Il successo nel raggiungere il traguardo dipende dalla tua preparazione, professionalità, energia, carisma e amore per le persone. Mi viene chiesto spesso, cos’è per una donna essere direttrice d’orchestra? La mia risposta è che un musicista non ha una nazionalità o un genere. A mio modo di vedere, ciascuno può essere coinvolto nel sacramento di far nascere la musica, solo se è un buon musicista e se ha il desiderio di servire la musica.

    La nostra scala musicale consiste in sette note che corrispondono alle prime lettere di una preghiera a San Giovanni, in un canto gregoriano scelto da Guido d’Arezzo. Da questo fatto si può dedurre che i musicisti e le musiciste pregano l’intera loro vita, cercando di trasmettere a chi ascolta la tradizione della musica e l’amore divino per l’umanità.

     

    Un aneddoto curioso che ricorda nella sua carriera?

     

    Oh sì! Quando feci il mio debutto al Teatro Bolshoi di Mosca. Ero talmente nervosa ed eccitata che dimenticai a casa i pantaloni del mio completo a coda. Non potevo debuttare al Bolshoi senza pantaloni! Cominciai a chiedere a tutti, ma nessuno aveva dei pantaloni bene o male adatti. L’orchestra venne in mio aiuto e mi salvò un buon Samaritano nelle vesti del contrabbassista, che mi prestò i suoi pantaloni neri di ricambio. Così feci il mio debutto al Bolshoi con successo, indossando i pantaloni enormi di un contrabbassista. Ma questo mi fece ridere e finii di preoccuparmi.

  • Gli appuntamenti

    Il primo concerto dell'Orchestra Haydn con la direzione di Alevtina Ioffe sarà già questa sera, martedì 9 aprile alle ore 20 all'Auditorium di Bolzano. Seguirà il concerto di mercoledì 10 aprile alle ore 20.30 all’Auditorio di Trento e infine giovedì 11 aprile alle ore 20 al Kursaal di Merano nell’ambito di Musik Meran.