Politik | Elezioni provinciali

“Un colpo mortale”

Per Alessandro Urzì (AANC) il Pd, con la decisione di candidare la "tedesca" Prader, taglia le gambe al gruppo debole, quello italiano.
Alessandro Urzì
Foto: web

Il nemico designato di Alessandro Urzì, il Pd, raccoglie l’ennesima critica. Stavolta nel mirino del consigliere provinciale dell’Alto Adige nel cuore c’è la decisione ormai nota del Partito democratico di candidare - in terza posizione di lista dopo il vicepresidente della Provincia Christian Tommasini e l’assessore comunale di Bolzano Sandro Repetto Renate Prader (di madrelingua tedesca), presidente del consiglio comunale di Bressanone, moglie di Carlo Costa e già candidata alle ultime elezioni politiche. 

 

 

I voti di Prader 

 

“Il Pd - attacca Urzì - ormai mira a fare eleggere con i voti tradizionalmente ‘italiani’ del suo elettorato consiglieri provinciali di lingua tedesca: la candidatura con alte possibilità di successo di Renate Prader potrebbe costituire un colpo mortale alla rappresentanza italiana nel futuro consiglio provinciale. Se per esempio la candidata fosse stata eletta cinque anni fa gli italiani in consiglio sarebbero scesi addirittura a 4 (su 35 consiglieri) e quindi sarebbero divenuti ininfluenti nelle commissioni legislative, negli organismi di garanzia, un problema gravissimo”.

 

Non è la stessa cosa

 

Nell’anticipare eventuali critiche Urzì sottolinea che altri partiti, come quello dei Verdi, candidano indifferentemente italiani e tedeschi (gli stessi Fratelli d'Italia e L'Alto Adige nel cuore annoverano nella propria squadra alcuni candidati di madrelingua tedesca), ma c’è una differenza: “Consiglieri come Dello Sbarba vengono eletti soprattutto grazie ai voti degli elettori verdi di lingua tedesca, che sono la maggioranza del proprio bacino elettorale, rinforzando la rappresentanza del gruppo “debole”. Un atto di generosità ‘etnica’ senza pregiudizi, va riconosciuto. Ma così - prosegue - si rinforza il gruppo debole, per l’appunto, quello italiano, togliendo molto poco a quello ‘forte’, di lingua tedesca. Il Pd farà invece l’opposto: taglierà le gambe al gruppo debole, l’italiano, per rinforzare quello forte, quello tedesco. Un’abdicazione dal suo ruolo storico di bacino elettorale ‘italiano’ che si farà sentire sui futuri assetti della politica provinciale”.

La candidatura con alte possibilità di successo di Renate Prader potrebbe costituire un colpo mortale alla rappresentanza italiana nel futuro consiglio provinciale

Niente di personale, insomma, contro Prader, il problema, dice il consigliere dell’Alto Adige nel cuore, è il Pd, “un partito che ‘fa l’italiano’ ma poi schiera fra i ‘vincenti’ una candidata di lingua tedesca offrendole la possibilità di fiaccare ancora di più la rappresentanza italiana in consiglio provinciale fa gli interessi di chi?”.