Gesellschaft | Decoro

“Muri bianchi? Ci preparano la ‘tela’…”

Il mondo dei writers e della street art commenta la decisione del sindaco di Bolzano di ripulire le pareti della città.
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Foto: Sanue

Nelle prossime settimane una squadra di imbianchini della Seab guidata da un geometra, su incarico del sindaco di Bolzano Renzo Caramaschi, entrerà in azione per ripulire i muri di Bolzano dalle cosiddette 'scritte vandaliche'. Lo si è appreso oggi, insieme alla preoccupazione dei sindacati in merito al fatto che in questo modo, in epoca di scarsità di fondi, all’azienda municipalizzata vengano tolte risorse al parco autisti dei camion della nettezza urbana. 

Al di là delle problematiche sindacali, la notizia dei ‘cancellatori di scritte’ in procinto di essere sguinzaglianti nel capoluogo ha suscitato una serie di interrogativi nel sempre più ampio mondo che invece vede nella possibilità di decorare i muri della città un’importante occasione espressiva, soprattutto per le giovani generazioni. Insomma: sembra che anche a Bolzano stia per iniziare una battaglia contro i graffiti che, di fatto, è un grande classico della politica municipale urbana. 

Il primo a commentare la notizia è Tobe Planer, consigliere comunale dei Verdi, che da anni è un punto di riferimento in città per quanto riguarda musica e cultura giovanile, hip hop e non solo. 
C’è una bella differenza tra un graffito e un tag”, si affretta subito a precisare Planer, approfittando anche dell’occasione per osservare come con ogni probabilità “il sindaco possa intervenire solo sui muri comunali”. “Altrimenti - aggiunge Planer con ironia - potrebbe succedere che un privato ha un muro brutto e sporco, ci fa su un graffito e allora il Comune va lì e gli fa la parete nuova”. 

Insomma: quella dei graffiti è un arte, anche se spesso però la gente non riesce a distinguere un vero murales con un concetto dietro (con schizzo e preparazione) da uno scarabocchio (o un logo) fatto da un ragazzino con una bomboletta. 
Planer coglie l’occasione per ricordare che fare graffiti sui muri degli altri di per sé è illegale ed è per questo che a Bolzano da diversi anni è stato promosso un progetto che si chiama Murarte e che consente ai graffittari di scatenarsi in spazi appositamente prestabiliti non solo nell’ambito di jam annuali ma anche in tutto il resto dell’anno.  
Il risultato delle kermesse periodiche (con ospiti anche veri e propri professionisti europei) ed i lavori 'quotidiani' dei graffittari bolzanini sono visibili oggi in diversi distinti spazi a Bolzano: dietro al Cineplex, in zona industriale sul muro delle Acciaierie in via Lancia. Ma anche in via Piani di Bolzano, via Einstein, via Torriccelli (uscita autostrada Bolzano sud), via Buozzi, viale Trento...
Queste iniziative hanno lo scopo di consentire ai graffiti di raggiungere una maggiore qualità, in quanto se l’operazione è legittima l’artista ha più tempo a disposizione e quindi è in grado di operare con maggiore tranquillità”, ricorda il consigliere comunale. Che si dice anche disponibile ad accompagnare il sindaco Caramaschi in un capoluogo per una sorta di ‘corso flash’ sui graffiti. 
In Comune di questa tematica non ne abbiamo parlato, né in maggioranza né nelle commissioni competenti ma forse ora sarebbe il caso di farlo”, conclude Planer. 

La notizia relativa alle ‘pulizie dei muri’ programmate dal Comune di Bolzano viene commentata anche da Riccardo Rizzo, che per Volontarius da tempo è l’anima di Murarte. E quindi anche punto di riferimento per tutti i ragazzi che decidono di uscire alla luce del sole e realizzare le loro performance nei spazi ‘legittimi’.  
Pulire i muri ha i suoi pro e i suoi contro”, ricorda Rizzo. Dicendosi di per sé favorevole alla pulizia, ma contrario ad ogni confusione tra le scritte occasionali ed i graffiti veri e propri. “Che possono essere arte anche se sono stati realizzati illegalmente”, precisa. 

Favorevole alla pulizia è anche il rapper Tachi che conferma: “sui muri ci sono davvero tante schifezze, mi basta guardare dalla finestra di casa mia”. Però il rapper mette anche in guardia: “occorre prestare grande attenzione perché è già successo che abbiano cancellato veri e propri capolavori, come quelli di Banksy". Insomma: per il rapper “non bisogna dare mano libera a chi vuole sono muri monocolori in città”. Da qui una proposta, e cioè che geometri e imbianchini vengano accompagnati dai ragazzi di Murarte. E una precisazione: “i veri writers hanno un loro codice di condotta e non andrebbero mai ad imbrattare un edificio storico o di pregio”. 

L’ultima voce che si alza è quella di Sanue, uno dei più noti graffittari bolzanini.   
Il quale ci tiene a sottolineare come i graffiti nascano di fatto nell’underground e siano tutt’altro che un fenomeno recente. 

“Le scritte sui muri fanno parte della storia dell’uomo.  C’erano anche a Pompei.”

Cancellare in nome del decoro? Sanue considera la proposta addirittura divertente, ricorrendo all’ironia. 

"Beh, non fanno altro che ‘preparare la tela’ per gli anni futuri. E’ come azzerare il gioco e dire: ok, adesso potete ripartire."

Un autogol inconsapevole da parte del Comune? Per il writer bolzanino si tratta di “una cosa fatta più per pubblicità e bella figura piuttosto che per portare un reale beneficio”. 
Sanue però ritiene intelligente la proposta di accompagnare geometra e imbianchini nell’operazione di pulizia dei muri della città.

“In questo modo si può operare una distinzione tra quello che può essere considerato interessante e quello che invece è puro sfogo ed emulazione.”

Sanue ricorda che la scena dei writers bolzanini è cresciuta molto negli ultimi anni e che in circolazione ci sono veri e propri talenti. “Alcuni di loro in ambito legale sono riusciti a fare dei lavoretti divertenti, altri invece sono un po’ più attivi nell’illegalità e dunque hanno preso un’altra strada”, ricorda il writer. 

A Sanue poniamo quella che a nostro avviso è una domanda chiave. E’ giusto che i writers possano ancora muoversi in un contesto per così dire… informale per non tradire lo spirito originale?
Il writer bolzanino è convinto di sì. E ne spiega così il motivo. 

“L’arte del graffito sta più nell’azione che nell’opera in sé, a volte. Dunque quello che la rende opera d’arte è proprio ii fatto che venga realizzata in quel determinato luogo e in quel determinato momento." 

Insomma: è attraverso questi graffiti ‘spontanei’ che Bolzano può disporre di una sua ‘certificazione urbana’?
Per Sanue le cose stanno proprio così. Ma il writer coglie anche l’occasione per lanciare un secondo livello di legittimazione per la street art a Bolzano

“Molte città hanno fatto dei loro graffiti addirittura un segno di riconoscimento. In questo modo si sono create vere e proprie scuole e tendenze. Noi di Murarte in questo senso vorremmo iniziare a fare un discorso un po’ più serio, promuovendo interventi legali in diverse zone e agendo sulle facciate della città. Creando dei veri e propri musei a cielo aperto, con tanto di visite o qualcosa del genere. Certe zone di Bolzano potrebbero essere rivalutate proprio attraverso i murales o i graffiti.”