Politik | Senato

Unterberger: nuove etichette sulla carne

La senatrice Svp propone di introdurre informazioni obbligatorie sulla vita ed il benessere degli animali. Il Ministro Lollobrigida: “Obiettivo comune”.
Julia Unterberger
Foto: SVP
  • La sensibilità nei confronti della produzione di carne è mutata e con essa sono destinante a cambiare anche le regole. Va in questa direzione il pensiero della senatrice Julia Unterberger, che ha infatti avanzato richiesta al Ministro dell'agricoltura, della sovranità alimentare e delle foreste Francesco Lollobrigida di introdurre un’etichetta obbligatoria su benessere animale. “Anche a tutela dei piccoli allevatori, bisogna introdurre un’etichettatura obbligatoria per le produzioni di carne, che riporti informazioni chiare soprattutto in ordine alla provenienza dell’animale, alla modalità di allevamento, alla distanza percorsa fino ai luoghi della macellazione”. 

    La senatrice Svp, Presidente del Gruppo per le Autonomie, è intervenuta durante il Question Time in Senato. “L’obiettivo credo sia comune – ha risposto il ministro Lollobrigida – serve massima trasparenza e possibilità per gli acquirenti di conoscere il percorso delle merci e degli animali”. Unterberger si è ritenuta soddisfatta dell’intesa sull’argomento con il Ministro: “Speriamo che si passi quanto prima dalle parole ai fatti. L’adesione all’attuale Sistema di Qualità Nazionale Zootecnica è su base volontaria e ha un effetto limitato; come ha riportato il Ministro solo 6mila imprese hanno aderito”. 

    La scelta di specificare la filiera con cui si arriva alla macellazione dell’animale, spiega Unterberger in una nota, andrebbe proprio ad avvantaggiare chi lavora in questo ambito: “Le etichette sui prodotti di origine animale sono spesso vaghe e fuorvianti, e i criteri spesso penalizzano i piccoli produttori. I consumatori devono invece essere nelle condizioni di poter fare acquisti consapevoli, sapendo da dove vengono gli animali, come sono stati allevati e nutriti, quanti km hanno dovuto fare prima di raggiungere i luoghi della macellazione. La mancanza di una certificazione obbligatoria e legata a criteri rigorosi di trasparenza non è solo un danno per i consumatori sempre più sensibili al benessere animale. Lo è anche per quelle aziende che scelgono la strada delle produzioni di qualità, con animali tenuti in conformità alla loro specie”. 

    “Per questo un sistema di etichettatura sarebbe anche uno strumento a disposizione del Governo per indirizzare più risorse a quelle produzioni che rispettano il benessere dell’animale e a ridotto impatto ambientale. A partire da quelle che ricorrono all’allevamento all’aperto e quello transumante, tipiche delle produzioni tradizionali e dei piccoli allevatori”, ha concluso la senatrice della SVP.