Chronik | Dopo l'incendio

Appa sicura: l'aria risulta pulita

La gigantesca nube nera prodotta dalle fiamme Alpitronic avrebbe lasciato solo tracce minime di benzopirene e diossine. "Valori nella norma".
Brand Alpitronic
Foto: Landesfeuerwehrverband Südtirol
  • Sembrerà impossibile visto il gigantesco "fungo atomico" di fumo nero che per sette-otto ore ha fatto stare decine di migliaia di bolzanini con lo sguardo preoccupato all'insù, ma le analisi dell'Agenzia per l'ambiente sui campioni prelevati nelle zone dell’incendio Alpitronic di mercoledì rilevano tracce minime di benzopirene e di diossine. Nella norma le concentrazioni di composti organici volatili e diossine.

    L’Agenzia provinciale per l’ambiente e la tutela del clima ha effettuato le analisi dei campioni prelevati nelle zone adiacenti all’incendio sviluppatosi mercoledì 8 maggio presso la ditta Alpitronic a Bolzano. Si tratta di parametri che richiedono analisi e macchinari speciali e più tempo di elaborazione. I composti organici volatili campionati, eseguiti nelle zone adiacenti all’incendio, hanno dato risultati nei limiti. I valori misurati sono comparabili ai valori di fondo equivalenti ai valori misurati sul tetto dell’Agenzia dell’ambiente, in via Amba Alagi. Sono inoltre state rilevate delle tracce minime di diossine. I livelli sono compatibili con un evento di bassa intensità. Inoltre, sono state trovate tracce di benzopirene (IPA) con una concentrazione di 4 ng/m³. Si tratta di una concentrazione, sostiene l'Appa, che si registra in giornate invernali con inversione termica in ambito rurale, dove c’è molta combustione domestica di legna.