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Alto Adige, lockdown ancora più duro

Da domenica 14 febbraio nuova stretta alle misure anti-covid. Dall’obbligo della mascherina Ffp2 sui mezzi pubblici e nei negozi allo stop all’asporto nei bar.
Bolzano, lockdown
Foto: Othmar Seehauser

È un altro scuro bilancio quello sull’andamento dei contagi da Covid-19 in Alto Adige. Nelle ultime 24 ore sono stati registrati altri 5 decessi, 376 nuovi casi su 3103 tamponi PCR processati e 264 test antigenici positivi su 5668. I pazienti ospedalizzati sono 452, di cui 42 in terapia intensiva. Cala lievemente il numero delle persone in quarantena tornando sotto soglia 18mila. Ora sono a quota 17.738. Per quel che riguarda la variante inglese del virus finora sono 17 i casi accertati.

“La situazione è molto seria. Continuiamo a registrare un elevato numero di infezioni a livello provinciale. Si è inoltre aggiunto il rischio legato alle nuove varianti del virus è quindi importante evitare gli spostamenti dalla propria abitazione” dice il presidente Arno Kompatscher che oggi (12 febbraio) ha firmato l’ordinanza contingibile e urgente numero 7 del 2021.

Il provvedimento, che inasprisce ulteriormente le misure anti-Covid annunciate il 5 febbraio scorso, entra in vigore a mezzanotte di domenica 14 febbraio e per il momento resterà in vigore fino al 28 febbraio. “La popolazione - sottolinea Kompatscher richiamando ancora una volta la collettività a un comportamento responsabile, anche nell’ambito privato - è invitata, senza eccezioni, ad attenersi alle norme in vigore. In linea di principio vige un generale divieto di lasciare l’abitazione. Chiediamo quindi alle persone di lasciarla solo per motivi urgenti”.

La situazione è molto seria. Continuiamo a registrare un elevato numero di infezioni a livello provinciale. Si è inoltre aggiunto il rischio legato alle nuove varianti del virus è quindi importante evitare gli spostamenti dalla propria abitazione (Arno Kompatscher)

A fargli eco l’assessore provinciale alla salute, Thomas Widmann: “Gli ospedali sono fortemente sotto pressione ed è difficile immaginare la gestione di un ulteriore costante aumento delle persone colpite dal virus, la diffusione dell’infezione non può più essere interrotta solo attraverso l’aumento dei test. È quindi necessaria - prosegue - una significativa riduzione dei rischi. Per i Comuni in cui verranno identificate le nuove varianti del virus o vi sarà il sospetto della loro presenza sono previste ulteriori regolamentazioni speciali”.

 

Limitare la socialità

 

In primis vale la solita, fondamentale regola: quella di ridurre al minimo i contatti. È consentito recarsi al lavoro (in quei settori in cui ciò è ancora permesso). È consentito anche l’acquisto di generi di prima necessità e l’utilizzo dei servizi sanitari (tra i quali i test), così come l’espletamento di esigenze inderogabili ed urgenti come, ad esempio, la cura di genitori non autosufficienti. È consentita la visita al/alla proprio/a partner residenti in un altro Comune. Si può prendere parte alle funzioni religiose nell’ambito del proprio Comune. Per quel che riguarda l'attività sportiva valgono le regole già stabilite dalla precedente ordinanza: è consentito svolgere individualmente attività motoria in prossimità della propria abitazione, purché comunque nel rispetto della distanza di almeno due metri da ogni altra persona non convivente e con obbligo di utilizzo di dispositivi di protezione delle vie respiratorie; è altresì consentito lo svolgimento di attività sportiva esclusivamente all’aperto e in forma individuale. Salve eventuali disposizioni più restrittive introdotte con provvedimento del Sindaco, l’attività sportiva individuale può essere svolta a piedi o in bici, anche oltrepassando i confini del Comune in cui si trova il proprio domicilio, abitazione o residenza. L’attività sportiva o motoria non è consentita tra le ore 20.00 e le ore 5.00 del giorno successivo.

 

Meno negozi aperti

 

La lista dei negozi che possono rimanere aperti è stata ridotta ai generi alimentari e ai beni di uso quotidiano. Per quanto riguarda i settori dell’artigianato, dell’industria e dell’edilizia entrano in vigore nuovi e più stringenti protocolli di sicurezza così come la regolare effettuazione di test in base al protocollo di sicurezza ed all’accordo raggiunto con l’Azienda sanitaria.

 

L’obbligo della mascherina Ffp2

 

Sui mezzi di trasporto pubblici e nei negozi, a partire dai 12 anni, entra in vigore da domenica 14 febbraio l’obbligo di utilizzare la mascherina Ffp2. Per quanto riguarda i bar non è più consentito nessun servizio di asporto. Resta in vigore il servizio di asporto di cibo dai ristoranti così come il servizio di consegna sempre dai ristoranti. Viene meno anche il servizio di ristorazione per lavoratori presso i ristoranti sinora consentito sulla base di appositi contratti. I rifugi e le baite (Skihütten) devono rimanere chiusi. In quanto all’assistenza all’infanzia, i servizi sociali e sociosanitari resta in vigore, per il momento, l’attuale regolamentazione. Le attività di cura della persona ancora consentite possono avere luogo solo mediante prenotazione e con l’utilizzo delle mascherine Ffp2 da parte di tutte le parti coinvolte.

 

Gli aiuti a marzo

 

La giunta provinciale in queste settimane sta definendo un pacchetto complessivo di misure per sostenere le conseguenze economiche della pandemia per i lavoratori, le famiglie e le imprese. Il consiglio provinciale dovrà mettere a disposizione i necessari strumenti a inizio di marzo.