Politik | L'intervista

"L'obiettivo? E' il ballottaggio"

Parla Gabriele Giovannetti, capogruppo comunale della neonata Civica per Bolzano: "I partiti nazionali sono distratti, la nostra sfida è incidere e amministrare bene"
civica per zanin
Foto: Giuseppe Musmarra Salto.bz

In politica, del resto come nella vita, ci sono cose che hanno senso, cose che non ne hanno, cose che potrebbero averne a determinate condizioni. L'impressione, di fronte al superamento di "Oltre", la creatura elettorale di Roberto Zanin, che ha brillato di luce propria sia pure nell'ambito dello schieramento di centrodestra sconfitto due anni e mezzo nelle elezioni comunali, è che ci si trovi di fronte a un fenomeno di quest’ultima tipologia. Un'intuizione che potrebbe riuscire, ma anche no.

Il superamento di “Oltre si chiama "La Civica per Bolzano", fresca di simbolo e di novità, progetto politico nato con qualche velleità, qualche fondata speranza e presentato sabato allo Sheraton. Presidente lo stesso Zanin, nominato il consiglio direttivo, verosimilmente Gabriele Giovannetti, capogruppo in Consiglio, sarà il principale motore operativo del progetto per le comunali che coinvolgerà tutte le iscritte e gli iscritti. Perché, è da dire subito, i progetti sono due: quello per le provinciali, attualmente ai limiti dell'impraticabilità politica per una serie di questioni e dunque messo almeno apparentemente un po' in stand by, e appunto quello per le comunali dove invece la cosa presenta una sua più agevole praticabilità. Ne parliamo con proprio con Giovannetti.

 

Salto.bz: consigliere Giovanetti, lei che è capogruppo e motore del progetto, ci dica: che cosa state combinando e dove volete arrivare?

Gabriele Giovannetti: Diciamo che, come primo passo del progetto civico, oggi dall'esperienza di Oltre la Civica per Bolzano diventa un progetto politico strutturato.

Cosa vi ha convinti a questo passo?

Intanto, direi l'atteggiamento e il carisma di Zanin. Veda, il mondo è pieno di candidati sindaco che vincono; ancor più, ovviamente, di candidati che perdono. In genere chi vince amministra, ma chi perde, dopo un paio di mesi, con una scusa o con un'altra saluta tutti e se ne va a casa, evitandosi le serate in Consiglio, le lungaggini, le noie della politica quando pare priva di prospettiva. Zanin, ecco, ha invertito questo paradigma.

Cioè cosa ha fatto di così diverso?

Non solo è rimasto in Consiglio, ma nonostante la sconfitta al ballottaggio contro Caramaschi  ha rilanciato. Ho visto in lui un impegno vero per la città, una passione nell'affrontare i problemi nel merito e nel proporre ed esaminare le soluzioni possibili. Questo suo entusiasmo ci ha contagiati e anche per me, generazionalmente di un tempo diverso, è stata generatore di freschezza. Senza il suo slancio, oggi non saremmo qui.

Partiamo però anche da un'osservazione: nel progetto per le prossime provinciali avete difficoltà evidenti, probabilmente verrà fuori un solo seggio, e sarà difficile accontentare Bolzano, Laives, Merano eccetera: una sfida già perduta in partenza?

Nessuno ne nasconde le difficoltà, intanto per il momento abbiamo deciso che il nostro primo focus sono le comunali.

Lei sarà il candidato sindaco? Andrete con la destra o con la sinistra?

Per ora di queste cose non si parla e ci concentriamo sui temi. Tutti lo sanno che sono un liberale, e che personalmente tra centrodestra e centrosinistra per cultura e istinto sceglierei il centrodestra. Ma la lista non sono io. Opereremo le nostre scelte davvero solo in base ai programmi e al quadro che troveremo quando i tempi saranno maturi, e con il consenso della nostra base di iscritte e di iscritti.

Parliamoci chiaro: il vostro sogno, che è per adesso ancora un po' difficile definire progetto, sarebbe arrivare a partecipare al ballottaggio creando un Polo civico non schierato con i partiti tradizionali. Al riguardo, essendo la vostra una civica più derivazione di centrodestra, ed esistendo già la forte esperienza civica di Angelo Gennaccaro, di ispirazione più progressista, il sogno sarebbe in parte ripetere quel miracolo riuscito a Merano…

Intanto Merano e Bolzano sono città molto diverse e anche non molto comunicanti. Inoltre, le dimensioni di Bolzano rendono forse più difficile un progetto di questo tipo, più complesso, a causa di un maggiore radicamento dei partiti nazionali tradizionali nel tessuto cittadino. Tuttavia, è chiaro che con Gennaccaro, che per quanto mi riguarda è anche un amico, ci guarderemo e ci relazioneremo con attenzione, anche se le scelte, come detto, le faremo solo più in là. Il ballottaggio sarebbe certamente un traguardo storico.

Il tema etnico è per voi importante? Sarete una civica italiana?

Posso dire la verità? Queste cose per la mia generazione hanno assai meno senso rispetto al passato. E' chiaro che sono italiano, che la maggior parte dei nostri elettori è di lingua italiana, è però anche vero che nel lusinghiero risultato elettorale di “Oltre”, a credere in Zanin sono stati anche tante elettrici e tanti elettori di lingua tedesca. Perciò: niente steccati, solo progetti per la città,

Ma perché una persona dovrebbe votarvi? Cosa avete di così diverso dai partiti nazionali?

Bolzano è una terra particolare, qui i partiti nazionali non riescono a intercettare i bisogni reali: noi vogliamo misurarci sull'amministrazione concreta, sullo studio dei problemi e delle soluzioni. Il resto non ci interessa. Mentre i partiti nazionali debbono badare a un sacco di cose che nulla hanno a che fare con il lavoro amministrativo.

Voi adesso siete in minoranza, come potrete decidere le cose?

Adesso ancora non decidiamo, ma già incidiamo, come dimostra ad esempio l'approvazione del nuovo regolamento di Polizia urbana.

Lei si definisce liberale. Lo è anche Zanin?

Lui lo definirei socialiberale. Del resto, si sa che le declinazioni del liberalismo sono praticamente infinite...

Voi dite Lista civica, ma di fatto siete stati i motori di un'esperienza di centrodestra: allora che civismo è?

Anche Zaccaria a Merano è di chiara matrice di centrodestra, così come Bianchi a Laives, mentre ad esempio la Civica per Merano è più di sinistra. Il discorso è semplice: essere civici non vuol dire essere dei marziani che vivono al di fuori della società, è chiaro che ciascuna e ciascuno di noi ha determinate provenienze: essere civici vuol piuttosto dire che si mette il civismo, e non altro, al centro del progetto.

Lei dice che i partiti nazionali non sono in grado di offrire le risposte necessarie: sua madre in seconde nozze ha sposato Alessandro Urzì, attualmente leader di Fratelli d'Italia in Alto Adige e commissario Trentino. In casa per la politica che fate, litigate? 

Grazie per la domanda, che aiuta a fare chiarezza su una curiosità che hanno in tanti. La faccenda è semplice: quando Alessandro ha deciso di sposare la causa di Fratelli d’Italia con la Meloni, non ero d'accordo con lui e ho scelto una strada diversa. Ricordo anche, così, per sorriderne insieme, che mia madre ha una storia di consigliera di sinistra e di sindacalista. Diciamo che se non fossimo tutti, nei comportamenti, profondamente liberali, forse sarebbe dura. Invece, ci rispettiamo moltissimo l'un l'altro, ci scherziamo anche su, e ognuno ha e mantiene le proprie idee e le esprime in tranquillità.

Come giudica l'attuale amministrazione comunale di centrosinistra?

Come persone sinceramente li apprezzo, politicamente li vedo invece un po' stanchi, noi abbiamo parecchio entusiasmo in più. E ve ne accorgerete.

La tragedia della guerra in Ucraina. Con chi siete schierati?

Certamente con l'Ucraina aggredita, vedo che qualcuno tenta di difendere Putin che è invece a mio avviso assolutamente indifendibile!