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"Piano acustico entro l’estate"

Primo sì in giunta per i limiti sul rumore a Bolzano. Ora le osservazioni. Si media sulla zona produttiva con divieti meno stringenti: "Passare dalla VI alla V classe".
Zona industriale
Foto: Lifandi.it

“Entro l’estate”. È la scadenza che si è data la giunta comunale di Bolzano per portare in consiglio comunale la versione definitiva del discusso piano di classificazione acustica della città, che preoccupa imprenditori e sindacati per l’impatto sugli stabilimenti della zona produttiva e sull’occupazione.

Il sindaco Renzo Caramaschi e i suoi assessori hanno approvato “all’unanimità” la prima adozione del documento. Scattano quindi i 30 giorni disponibili per depositare le osservazioni di cittadini, imprese, soggetti interessati. Queste ultime verranno esaminate dalla giunta che, se le riterrà fondate, dovrà motivarle davanti all’Appa, l’Agenzia provinciale per la protezione dell’ambiente, e includerle nella versione da trasmettere al consiglio.

La classificazione risponde agli obblighi della legge provinciale 20 del 5 dicembre 2012 sulle disposizioni in materia di inquinamento acustico. Consiste nella regolamentazione dei livelli ammissibili di inquinamento acustico a seconda delle aree in funzione dell’uso prevalente del territorio, “con l’obiettivo – precisa il Comune – di garantire la salute e la qualità della vita dei cittadini e permettere contestualmente un normale sviluppo delle attività economico-produttive”.

Il punto critico che preoccupa le parti interessate è costituito dal livello dei limiti per la zona industriale e gli stabilimenti che vi si trovano. Caramaschi ha aperto a una mediazione. “L’area produttiva – che in realtà ospita un mix di funzioni, industriali, commerciali, artigianali, dà lavoro a 17.000 addetti di cui 5.600 nell’industria – viene classificata come zona bianca e sarà oggetto di uno studio urbanistico commissionato a un’azienda specializzata, la Risorse Ambiente srl di Brescia”. Sulla base di questo studio, ha aggiunto, l’amministrazione cittadina si riserva di modificare la classificazione della zona stessa o di parti di questa dalla IV alla V classe (che significa limiti meno stringenti in base al livello dell’attività produttiva). Complessivamente, tutta la città è posta sotto la classe IV ad eccezione di tre stabilimenti industriali considerati classe V, ovvero Acciaierie Valbruna, Aluminium Bozen e Athesia. “Su questa classificazione – ha concluso il sindaco – la città è in ritardo e rischia la procedura di infrazione europea nei confronti dell’Italia. Né la giunta precedente né il commissario avevano fatto nulla e noi ce la siamo ritrovati sul tavolo. Ora procediamo, si tratta della prima fase del percorso. Sarà poi il consiglio comunale ad esprimersi in merito al Piano”.