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L'export sudtirolese teme l'inverno

Nel primo semestre del 2022 le esportazioni salgono del 13,6%. Ma il caro energia preoccupa Assoimprenditori. Il vicepresidente Oberrauch: "Serve una strategia europea".
Harald Oberrauch
Foto: Assoimprenditori-Unternehmerverband

Sono state pubblicate oggi (13 settembre) le statistiche relative alle esportazioni altoatesine del primo semestre del 2022. Le imprese del Sudtirolo hanno messo a segno un nuovo record: nei primi sei mesi dell’anno, l’export è cresciuto del 13,6 per cento superando il valore di 3,2 miliardi di euro. Ma c'è preoccupazione verso i prossimi mesi.

“Il successo dell’industria altoatesina sui mercati internazionali conferma il decisivo contributo che le imprese esportatrici danno all’economia e alla società locale" sottolinea il Vicepresidente di Assoimprenditori con delega all’internazionalizzazione, Harald Oberrauch, "ma si tratta di un successo che non possiamo dare per scontato". La prima preoccupazione è riferita ai costi energetici: “L’esplosione dei prezzi di elettricità e gas rappresenta un’emergenza reale. Rispetto ad Usa e Cina, le imprese europee devono sostenere costi che rischiano di essere insostenibili. Servono interventi immediati a livello europeo: sburocratizzazione per modelli di autoconsumo sia per l’elettricità che per il biogas, tetto al prezzo del gas, disaccoppiamento del prezzo dell’elettricità da quello dell’energia”, sottolinea Oberrauch.

 

Politica urbanistica e mercato immobiliare più favorevoli



Al caro-energia si aggiungono la difficoltà nel reperire determinate materie prime: “Anche in questo caso la strategia deve essere europea e puntare a riportare a casa le produzioni strategiche”, afferma il Vicepresidente di Assoimprenditori, secondo il quale serviranno politiche industriali mirate, che puntino allo sviluppo sul territorio delle imprese produttive: “In questo senso abbiamo possibilità di intervento anche a livello locale, ad esempio attraverso una politica urbanistica che favorisca l’insediamento e ampliamento delle imprese maggiormente innovative”. Infine “la carenza di manodopera è un problema comune a tutti i settori economici”. La riduzione del carico fiscale sul lavoro e interventi per rendere il mercato abitativo più accessibile soprattutto ai giovani sono le priorità su cui lavorare, conclude Oberrauch.