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E la Provincia fa (ancora) da sé

Nuovo dpcm: stretta sulla movida, Kompatscher: no alla chiusura anticipata di bar e ristoranti. Turismo e zone rosse, l’idea: suddividere il territorio in distretti.
Arno Kompatscher
Foto: Othmar Seehauser

Habemus dpcm. Il nuovo decreto, firmato nella notte dal premier Giuseppe Conte e dal ministro della Salute Roberto Speranza dopo un riscontro in videoconferenza con le Regioni sul testo finale, stabilisce misure anti-contagio che saranno valide per i prossimi trenta giorni. Non mancano le “eccezioni” altoatesine.

 

Festa mesta

 

La stretta decisa dal governo riguarda in particolare le feste che vengono vietate in tutti i luoghi al chiuso e all’aperto. Restano chiuse discoteche e sale da ballo. Possono invece svolgersi, nel rispetto dei protocolli e delle linee guida vigenti, le feste conseguenti alle cerimonie civili o religiose come i matrimoni, con la partecipazione massima di 30 persone. Nelle abitazioni private è comunque fortemente raccomandato di evitare feste e di ricevere persone non conviventi in numero superiore a 6. Ristoranti e bar dovranno chiudere alle 24 ma dalle 21 sarà vietato consumare in piedi, quindi potranno continuare a servire i clienti solo i locali che abbiano tavoli al chiuso o all’aperto.
In Provincia di Bolzano si procede per la via autonoma rinnovando l’appello alla responsabilità del singolo. Il presidente Arno Kompatscher non prevede per il momento chiusure anticipate dei locali, perché, dice, servirebbe solo a spostare il problema negli spazi privati. Tra le restrizioni c’è anche quella sulle gare, le competizioni e tutte le attività connesse agli sport di contatto aventi carattere amatoriale e sulla partecipazione del pubblico alle competizioni sportive “con una percentuale massima di riempimento del 15% rispetto alla capienza totale e comunque non oltre il numero massimo di 1.000 spettatori” all’aperto e 200 al chiuso, punti su cui la Provincia sta ragionando, “recepiremo solo ciò che ci convince”, sottolinea Kompatscher.

 

Zone rosse

 

Preoccupa il capitolo turismo, ma via con le rassicurazioni: nonostante l’aumento del numero delle persone positive al coronavirus la situazione in Provincia di Bolzano (ieri altri 45 casi positivi e 19 contagi registrati negli ultimi tre giorni nelle scuole, 11 in quelle di lingua italiana e 8 in quelle di lingua tedesca) non può essere paragonata a quella vissuta la scorsa primavera, ha detto il governatore dell’Alto Adige in occasione della visita dell’ambasciatore austriaco in Italia, Jan Kickert, accompagnato dal console generale, Clemens Mantl. “Si effettuano molti più test - ha spiegato Kompatscher - in maniera particolare su persone asintomatiche entrate in contatto con ‘positivi’. La situazione è costantemente monitorata ma si trova sotto controllo, e il consiglio migliore che si può dare è quello di seguire le regole applicando disciplina, buon senso e responsabilità”. Nel frattempo, mentre ancora si valuta se annullare o meno i mercatini di Natale, l’obiettivo dichiarato è di evitare che tutto l’Alto Adige diventi “zona rossa”, l’idea al vaglio della Provincia è quindi quella di suddividere il territorio in distretti.

 

 

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Thomas Unterwinkler Di., 13.10.2020 - 11:57

Was Reisewarnungen betrifft, ist heute in Brüssel eine Regelung verabschiedet worden, die eine einheitliche Vorgangsweise innerhalb der EU zur Folge haben wird. Demnach wird die EU-Gesundheitsagentur (ECDC) eine Coronavirus-Ampel für alle europäischen Regionen/Bundesländer mit folgenden Kriterien einführen:
- GRÜN: durchschnittliche Anzahl an Neuinfektionen in den vergangenen 14 Tagen unter 25 pro 100.000 Einwohner und Rate der positiven Tests unter vier Prozent;
- ORANGE: Neuinfektionsrate bei weniger als 50 Fällen, aber vier oder mehr Prozent an positiven Tests ODER Zahl der Neuinfektionen zwischen 25 und 150 und weniger als vier Prozent positive Tests;
- ROT: Zahl der Neuinfektionen über 50 und mehr als vier Prozent der durchgeführten Tests positiv ODER Neuinfektionsrate über 150.
Bei Orange und Rot können die EU-Staaten Quarantäne und Tests bei der Einreise vorschreiben. Grau werden Gebiete mit unzureichender Information oder einer Testrate unter 300 Tests pro 100.000 Einwohnerinnen und Einwohner markiert.

Di., 13.10.2020 - 11:57 Permalink