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La potenza del gulp!

Può il fumetto contribuire all’apprendimento di una lingua straniera? Breve excursus sulle potenzialità glottodidattiche del medium e 5 comics per iniziare.
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Lustiges Taschenbuch
Foto: © Lustiges Taschenbuch

Per chi come me è cresciuto a pane e Paperopoli non è difficile comprendere come i fumetti - così come i manga o le graphic novels - possano essere più di un prodotto di puro intrattenimento. Più del passatempo da portarsi in spiaggia sotto l’ombrellone o - in coerenza con la stagione - più di un “giornalino” da sfogliare in una pigra domenica pre-natalizia. Eppure delle loro potenzialità, sostenute proprio dall’ontologico aspetto ludico (e non solo ricreativo), non si parla ancora abbastanza.

I fumetti sono un mezzo per avvicinarsi a diverse culture o sottoculture, per esempio, ma non solo: offrono anche un modello di lettura adatto all’apprendimento di una lingua o a migliorare le proprie competenze linguistiche - non a caso anche il Centro multilingue di Bolzano li annovera fra gli strumenti utili a confrontarsi con idiomi differenti, suggerendo come utilizzarli a tale scopo.

Soffermandoci in particolare sull’ambito linguistico il vantaggio più ovvio è il “vocabolario visivo” usato dai fumetti. Spiegazione lunga: le immagini forniscono il contesto di cui abbiamo bisogno quando cerchiamo di capire il significato delle parole che stiamo leggendo e ci aiutano a cogliere l’idea principale della storia nonché i dettagli specifici in modo più accurato e rapido, permettendoci di unire il dovere al piacere poiché l’apprendimento diventa soprattutto divertimento e svago. La combinazione di immagini e parole (e quindi di due codici: quello linguistico e quello grafico), che promuove lo sviluppo delle competenze linguistiche, è ciò che rende i fumetti molto meno intimidatori e meno formali rispetto ai muri di testo di un romanzo o ai libri di grammatica. In sostanza: l’abbondanza di spunti visivi nei fumetti aumenta la quantità di input decifrabili e, di conseguenza, la comprensione della lettura.

Immediati, pop e di facile fruizione i comics offrono un tipo di linguaggio più colloquiale, sono utili per imparare nuovi vocaboli e per incoraggiare l’abitudine alla lettura. Senza contare la possibilità di confrontarsi con una lingua reale, autentica ed espressioni idiomatiche usate nella vita quotidiana, metafore e riferimenti alla cultura. Da non trascurare è poi il “fattore seriale”: quando prendiamo in mano un fumetto spesso tendiamo a voler continuare e leggere gli altri “episodi”, cosa che ci consente di essere regolari nell’apprendimento.

Da Topolino ad Akira, da Zerocalcare a Persepolis, viaggiando tra lo steampunk, il giallo, l’horror, la fantascienza, o sfruttando il proprio amore per i supereroi, è facile trovare un fumetto che - senza dover scendere a compromessi sul gusto personale - sia adatto al proprio livello linguistico.
Certo, la curiosità resta il propellente indispensabile: pensiamo ad esempio alla resa in lingua straniera delle onomatopee (e in questo senso i fumettisti disneyani sono stati tra i più creativi in assoluto), vi siete mai chiesti come si dica sgrunt! in spagnolo?

Traduzioni a parte, ecco 5 fumetti in versione originale diversi tra loro a livello di scelte linguistiche, narrative, ed estetiche con cui cimentarsi per approcciarsi alle varie lingue:

In francese - Les Aventures de Tintin

La serie a fumetti belga creata da Hergé (George Remi) nel 1929 ha per protagonista un giovane reporter che viaggia per il mondo insieme al suo cane Milù risolvendo vari misteri.

In spagnolo - Mafalda

La celebre enfant terrible, simbolo di un mondo critico e pessimista ma anche intelligente e saggio, è protagonista dell’omonima striscia a fumetti realizzata dal disegnatore umorista argentino Joaquín Salvador Lavado Tejón, conosciuto con il nome d’arte Quino, e pubblicata dal 1964 al 1973.

In inglese - Peanuts

Restando in tema di classici, la striscia più famosa del mondo pubblicata quotidianamente tra il 1950 e il 2000, e inventata da Charles Schulz. La storia è incentrata su Charlie Brown, il suo gruppo di amici e il suo cane Snoopy, sulle loro frustrazioni, insicurezze, illusioni, ansie. Battute, aforismi e citazioni a gogò.

In tedesco - Das Leben ist kein Ponyhof

Un webcomic umoristico creato in forma di striscia da Sarah Burrini e pubblicato da maggio 2009 ad aprile 2020. È un fumetto semi-autobiografico, ma assurdo, su una fumettista che vive insieme a un elefante, un fungo e un pony.

In italiano - Dylan Dog

Un detective non convenzionale - propriamente indagatore dell’incubo - con una vita sentimentale complicata e svariate fobie che indaga su fenomeni paranormali a Londra. Dal punto di vista linguistico è una serie impegnativa ma merita lo sforzo, anche se “Giuda ballerino” non lo dice nessun altro al mondo.

 

Insomma, il genere fumetto è ricco di risorse linguistiche che possono essere sfruttate per allenare costantemente la lingua straniera in modo coinvolgente. E tutto ciò che cattura la nostra attenzione e la mantiene, mentre ci insegna qualcosa, è uno strumento da non sottovalutare. Provare per credere.

 

 

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Gianguido Piani Mo., 19.12.2022 - 12:14

Ormai alcuni decenni fa la nostra professoressa di francese si presento' in prima media con album in lingua originale di Asterix e dei Puffi (les Schtroumps). Il francese divento' la materia piu' facile per tutto il triennio ;) E fece conoscere a noi adolescenti la grandezza dei fumetti europei, in particolare belgi quali Lucky Luke, e molti altri. In Italia era mitico, a ragione, Jacovitti. Lucky Luke e Cocco Bill furono una bellissima risposta ai film Western che imperavano qualche decennio fa.
Allora l'Europa aveva risposte intelligenti e piacevoli a Topolino, Paperino e Charlie Brown, bellissimi anche loro. Non eravamo obbligati ad accettare una dipendenza coloniale nella fantasia illustrata, la ricchezza stava nella scelta e nella combinazione. E oggi?

Mo., 19.12.2022 - 12:14 Permalink