Politik | Sviluppi

La Svp a braccetto col nemico

Dopo il forfait di Elisabetta Gardini si profila la candidatura di Alessandra Mussolini con Forza Italia per le europee di maggio. E alla Volkspartei sta bene?
Mussolini Berlusconi
Foto: upi

Archiviato l’addio di Elisabetta Gardini a Forza Italia, Silvio Berlusconi deve muoversi in fretta. Domani 16 aprile (fino al 17) vanno depositate le liste per le elezioni europee fissate per il 26 maggio e occorre un rimpiazzo. La scelta si preannuncia clamorosa, anche per i risvolti che investono il compagno di staffetta, la Svp, in Alto Adige. Alessandra Mussolini, che circa un anno fa aveva lasciato Forza Italia affermando che il partito è “affetto da una malattia autoimmune che l’ha portato ai minimi storici”, è ora pronta a rientrare nei ranghi.

Alessandra non ha ancora firmato la candidatura però ci siamo quasi”, ha rivelato Berlusconi al Corriere della Sera che ha riferito di una frenetica trattativa con il presidente di FI e con il suo vice, nonché presidente del Parlamento europeo, Antonio Tajani. L’eurodeputata uscente, di recente al centro delle polemiche per il botta e risposta al vetriolo con l’attore Jim Carrey, reo di aver pubblicato su Twitter un disegno del dittatore fascista Benito Mussolini appeso a testa in giù a piazzale Loreto, sarà probabilmente candidata al Sud dietro l’ex premier. E, se il connubio sarà ufficializzato, dovrà vedersela nella caccia all’elettorato nostalgico con un altro Mussolini, Caio Giulio Cesare, candidato con Fratelli d’Italia.

E proprio con il partito guidato da Giorgia Meloni si candiderà Elisabetta Gardini (con ogni probabilità nella lista del Nordest) che dopo l’uscita di scena ha incassato la solidarietà (con riserva) della deputata forzista Michaela Biancofiore. “Molte delle motivazioni da lei [Gardini] sostenute corrispondono alla verità che però come sempre sta nel mezzo, perché comportamenti impropri li tenne anche lei all’epoca del coordinamento regionale del Trentino Alto Adige - dichiara Biancofiore in una nota -. Questo non mi impedisce con la sincerità che mi caratterizza, di esprimere disappunto nei confronti del mio partito che non ha impedito in ogni modo l’abbandono da parte di un esponente che ha dimostrato negli anni di avere un consenso consolidato nel collegio del Nordest. Spero ci siano ancora gli estremi per rivedere la decisione anche perché sostengo non da oggi che si può trovare una formula vantaggiosa sia per FI che per la Svp che consenta l’elezione sia di Dorfmann che della Gardini, nell’ottica di un accordo politico tra partiti con le medesime finalità, facenti parte del partito popolare europeo”.

E a proposito di Svp, come giustificherà stavolta il partito di raccolta della minoranza di madrelingua tedesca un collegamento di lista, un apparentamento, con una forza politica che schiera fra i suoi candidati la nipote del Duce? Un accordo che vede Herbert Dorfmann e Alessandra Mussolini competere dalla stessa parte nella corsa a Bruxelles? Che la Volkspartei non fosse poi così “schizzinosa” era diventato chiaro dopo la trafila post-elettorale delle provinciali e il “sì” pronunciato sull’altare della giunta con la Lega, ma la Stella alpina sdoganerà anche questa unione? Vince chi risponde a queste domande.

 
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△rtim post Di., 16.04.2019 - 13:14

Während Luxemburg mit ähnlicher Einwohnerzahl gleich mit sechs Abgeordneten vertreten ist, hat unser Land, trotz seiner Minderheitensituation, nicht mal Anspruch auf ein (Grund)Mandat hat. Das ist das eigentlich Beschämende daran.
Da gilt es die EU wohl grundsätzlich zu reformieren : https://european-republic.eu/de/
Hierzuland sollte aber schon noch bekannt sein, dass der PD seine gemachten, vorangegangen Zusagen an die SVP die Europawahl nicht einhielt. Auch dass die SVP in Vorleistung dafür alle mögliche Giftkröten des PD, wie die Abstimmung für die Verfassungsreform Renzis, die Wahl der Boschis... geschluckt hat.

Di., 16.04.2019 - 13:14 Permalink