Wirtschaft | Alto Adige

Tutti i meriti dell’export

Le esportazioni: volano dell’economia locale. Nel 2018 il PIL crescerà del 2,5%. Nel 2017 si stima un + 1,7%. Giudiceandrea: “Bene, ma l’Alto Adige deve aprirsi di più”.
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Foto: Assoimprenditori-Unternehmerverband

Le spire della crisi economica globale stanno allentando la presa: il Fondo Monetario Internazionale prevede un aumento del tasso di crescita mondiale dal 3,7% per il 2017, al 3,9% per il 2018 e al 3,9% per il 2019. Ottimista, sebbene più cauta, è anche l’OCSE, l’Organizzazione per la cooperazione e lo sviluppo economico, che nell’ultimo rapporto Interim Economic Outlook, per gli anni 2017, 2018, 2019 indica tassi di crescita rispettivamente del 3,6%, 3,7% e 3,6%. E ancora: nell’Eurozona la Commissione Europea, nell’ultima previsione pubblicata in primavera, si attende una crescita del 2,1% per il 2018 e dell’1,9% per il 2019. 

 

Gli “influencer”

 

Le congiunture dell’Italia e della Germania sono quelle che, come noto, nell’ambito dell’Eurozona più influenzano l’economia altoatesina. Per quel che riguarda il nostro Paese l’ISTAT prevede una crescita economica dell’1,5% per il 2017 e dell’1,4% per il 2018. Prognosi non così dissimile rispetto a quelle dell’OCSE e della Commissione Europea, che prevedono rispettivamente, per il 2018, una crescita dell’1,5% e dell’1,3%. Per quel che riguarda la Repubblica Federale si prevede una crescita ancora maggiore, con uno sviuppo congiunturale positivo del 2,2% nel 2017, del 2,1% nel 2018 e del 2,0% nel 2019. Anche per l’Austria le previsioni di crescita, nello stesso periodo, sono nettamente migliori che per l’Italia (+2,6%, +2,4% e +2,3%). 

 

Cresce dunque anche la prestazione dell’Alto Adige. L’ASTAT stima una crescita reale del prodotto interno lordo (PIL) per il 2017 dell’1,7%. Grazie alle prospettive economiche internazionali positive, la previsione per il 2018 è ancora più favorevole. Con i dati a disposizione il modello prevede per l’Alto Adige una crescita del PIL del 2,5% circa. La parte del leone la faranno, ancora una volta, le esportazioni. 

 

Fare di più

 

“I dati confermano ancora una volta come la capacità delle imprese locali di conquistare nuovi mercati sia decisiva per il benessere e la ricchezza di un territorio. Le imprese esportatrici sono quelle che pagano meglio i propri dipendenti e investono maggiormente: l’obiettivo deve essere quindi quello di rafforzare ulteriormente le circa 3.000 aziende che operano a livello internazionale e aiutare le tante imprese che ancora non lo fanno, ad affermarsi sui nuovi mercati”, è il commento del presidente di Assoimprenditori Alto Adige, Federico Giudiceandrea.

 

 

L’auspicio è quello di una maggiore apertura del territorio. “Le previsioni dell’ASTAT confermano che sono state le aziende dell’industria e dei servizi ad essa collegati ad aver spinto l’economia provinciale in questi anni (l’85 per cento dell’export venga prodotto dalle imprese manifatturiere). Faremmo bene a sostenere la loro attività, evitando limitazioni troppo severe o addirittura controproducenti come sta avvenendo in alcuni ambiti quali la mobilità o i piani di classificazione acustica. Più l’Alto Adige sarà capace di aprirsi, più crescerà l’economia e più ne beneficeranno anche l’occupazione e le entrate fiscali della Provincia”, così Giudiceandrea.