Gesellschaft | Il sit-in

La rabbia degli infermieri

La protesta della categoria a Roma. Operatori sanitari da tutta Italia, Alto Adige compreso. Ribetto (Nursing up): “Valorizzare la professione”. Sciopero il 2 novembre.
Protesta infermieri Roma
Foto: Massimo Ribetto

Si sono ritrovati al Circo Massimo a Roma, nella mattinata di oggi 15 ottobre, per far valere le proprie istanze. Gli infermieri, attori in prima linea nell’emergenza sanitaria Covid-19, sono arrivati nella capitale da tutta Italia “per urlare ancora una volta, alla classe politica italiana, tutti insieme, che non siamo propensi ad accettare una situazione professionale e contrattuale che ci umilia e che non ci valorizza, ingabbiati in un sistema sanitario fallimentare di cui però rimaniamo il perno - dicono i diretti interessati -. Continueremo a combattere per il cambiamento, per non accettare passivamente un presente in cui non ci riconosciamo, con il rischio di un futuro lavorativo di cui non intendiamo far parte”.

I sindacati di categoria NurSind e Nursing Up, rivendicano fra le altre cose l’uscita dal comparto e chiedono un’area contrattuale autonoma oltre che la valorizzazione della professione. Alla protesta odierna rubricata sotto gli hashtag #maipiucomeprima e #iocisono, a cui ha partecipato anche una delegazione altoatesina di infermieri, seguirà lo sciopero di 24 ore in programma per il 2 novembre prossimo.

 

“Mai come in questo periodo storico caratterizzato da una pandemia si è messo in evidenza l’importanza, la necessità e il valore che da sempre rivestono le professioni infermieristiche e sanitarie - dice a salto.bz Massimo Ribetto, referente regionale del sindacato Nursing up, dalla manifestazione romana -. Gli infermieri italiani (Alto Adige compreso), hanno lo stipendio più basso d’Europa nonostante la loro formazione sia tra le più alte e riconosciute a livello internazionale. In poche parole gli infermieri e tutte le altre professioni sanitarie hanno bisogno di essere valorizzate con un sistema contrattuale distinto e che tenga conto di tutte le peculiarità di un autentico professionista e dell’ambito sanitario”.