Gesellschaft | Scuola

Niente didattica a distanza

Gli assessori alla scuola con la ministra Azzolina. Achammer: “No a un altro blocco dell’istruzione”. Vettorato: “Avanti in presenza, ma preparati in caso di lockdown”.
Achammer, Vettorato
Foto: Asp

“La scuola ha dato tanto, abbiamo lavorato tutta l’estate per riportare gli studenti in presenza. Dovremmo prendere esempio dalle scuole. A scuola ci sono regole, distanziamento, gel, mascherine. Nella giornata di uno studente è il momento più sicuro”. Ad affermarlo è la ministra dell’Istruzione Lucia Azzolina che di fronte alla richiesta formulata da alcuni governatori al presidente del Consiglio Giuseppe Conte di ritornare alla didattica a distanza per le scuole secondarie superiori risponde perentoria: “Non se ne parla”. Il motivo: i focolai in classe sono per il momento contenuti - ha detto la responsabile dell’Istruzione - perché i protocolli funzionano, perché genitori e studenti vogliono frequentare in presenza come promesso dall’esecutivo per mesi.

In Alto Adige l’assessore alla scuola in lingua tedesca Philipp Achammer sposa la linea governativa: “Alcune regioni italiane si stanno già pronunciando nuovamente a favore di un passaggio completo alla didattica a distanza nelle scuole. Questo per noi è fuori discussione. Stiamo facendo tutto il possibile per evitare la chiusura dell’asilo e della scuola a livello nazionale. Non ci deve essere un altro blocco dell’istruzione”.

A fargli eco il suo omologo per la scuola in lingua italiana, Giuliano Vettorato, esponente della Lega, che si discosta dalla proposta avanzata dal collega di partito Luca Zaia, governatore del Veneto, di “valutare in via preventiva un eventuale piano per fare formazione a distanza, alternata a lezioni in presenza, con i ragazzi più grandi, dai 16 anni in su”, come riportato dal Corriere della Sera.

“Sulla scuola siamo tutti allineati in Provincia e non consideriamo un ritorno tout court alla Dad, contagi permettendo. Per la scuola italiana abbiamo un piano A che consiste nella didattica in presenza e che è quello stiamo attuando - spiega Vettorato su salto.bz -, poi un piano B che è quello della didattica mista e infine il piano C, ovvero quello a cui nessuno vuole arrivare, e che presuppone lo scenario di un altro lockdown. Siamo comunque preparati all’eventualità della didattica a distanza completa. Attualmente - ricorda l’assessore - la Dad è prevista nei casi di quarantena preventiva o per accertata positività”.

 

Nuovi casi

 

Intanto ieri (14 ottobre) sono stati registrati altri sei casi di positività al coronavirus nelle scuole altoatesine, tre negli istituti di lingua italiana. Un caso è stato segnalato alla scuola secondaria di primo grado Ada Negri di Bolzano (la classe, in questo caso, è stata posta in quarantena); un altro alla scuola secondaria di primo grado Ugo Foscolo e un altro caso è stato accertato al Liceo Pascoli nel capoluogo. Tutte le famiglie e gli studenti sono stati avvisati e verranno contattati dall’Asl.
“Monitoriamo la situazione, scaglioniamo gli ingressi perché i contagi non avvengono dentro le scuole ma piuttosto fuori, sui mezzi pubblici per esempio - sostiene l’assessore leghista -. Inoltre lavoriamo a stretto contatto con l’Azienda sanitaria su nuovi test rapidi - che saranno effettuati direttamente presso la scuola e non saranno obbligatori - e tracciabilità per evitare eventuali focolai”.

Anche nelle scuole tedesche sono stati rilevati tre casi di positività al Covid-19. Uno è stato accertato presso la scuola primaria di Egna: i 16 alunni della classe sono stati posti in quarantena. Uno studente dell’Istituto tecnologico di Brunico (TFO) è risultato positivo. Poiché il ragazzo non frequenta la classe da alcune settimane, non vengono previste misure di quarantena per i suoi compagni di corso. Un ultima segnalazione riguarda un docente del Liceo scientifico ed Istituto tecnico per le costruzioni Peter Anich di Bolzano, che è stato posto in quarantena.