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Politik | Vorausgespuckt

Fratelli d'Ungheria

L'Europa bastona Orban, difeso però dai due maggiori partiti della destra italiana. Ormai solo un Berlusconi ci può salvare?

Notizia secca che io leggo sull'ANSA, ma della quale voi avrete probabilmente preso già nota per altri vie: l'assemblea plenaria di Strasburgo ha votato a larga maggioranza – 433 i favorevoli, 123 i contrari – un rapporto che qualifica «Budapest come una “minaccia sistemica” per i valori fondanti dell'Ue in virtù di quel “regime ibrido di autocrazia elettorale” costruito da Viktor Orban». Tra i contrari – continuo a scorrere la notizia – ci sarebbero i gruppi più a destra dell'emiciclo, vale a dire Identità e Democrazia (ID) e i Conservatori-Riformisti-Europei (ECR), nei ranghi dei quali militano gli esponenti dei “nostri” Fratelli d'Italia e della Lega tuttora salvinizzata. Forza Italia, invece, ha abbandonato nella votazione l'orientamento degli altri due suoi partner di coalizione, cioè quella coalizione che – possiamo dirlo chiaramente – ha scelto di stare con l'Ungheria di Orban e di voltare le spalle all'Europa.

L'unità europea svuotata di senso

Bene, ma come giustificano i novelli Fratelli d'Ungheria questa loro scelta? Il virgolettato riportato dall'ANSA ci dice: «Si tratta dell'ennesimo attacco politico nei confronti del legittimo governo ungherese, in una fase difficile per l'Europa nella quale a tutti i livelli si dovrebbe perseguire la strada dell'unità e non quella della polarizzazione per motivi ideologici». Argomento interessante: se un governo è legittimo, a quanto pare, l'unica cosa da fare sarebbe quella di riconoscergli piena libertà d'azione in nome di una unità che può tranquillamente fregarsene dei principî sui quali quella stessa unità dovrebbe riposare. Insomma: uniti comunque sia, e pazienza se tale unità è completamente svuotata di senso e contenuto. Del resto, non c'è da stupirsi. Solo pochi giorni fa la condottiera di FdI (che molti accreditano già come la futura inquilina di Palazzo Chigi) ha detto in un comizio a Milano che “la pacchia sta per finire” e l'Italia, sventolando il tricolore ungherese (in fondo con gli stessi colori del nostro), non vede l'ora di “difendere i propri interessi nazionali”.

Berlusconi potrebbe diventare la pietra d'inciampo di una coalizione adesso data per stravincente?

A questo punto non ci resta che sperare in Silvio Berlusconi, il vecchio e neo-tiktokante Berlu, che da terza gamba (mi si perdoni il velato riferimento sessuale) della coalizione data per stravincente ne potrebbe diventare una pietra d'inciampo già all'indomani del voto. Un Governo “liberale e cristiano”, queste le parole del leader azzurro, non può prescindere dalla piena adesione ai valori europeisti e atlantisti. Forse sarebbe il caso che gli elettori in procinto di incaprettare il Paese per “Giorgia” (mujer, madre, cristiana y sobre todo antieuropeísta: alias Orban in gonnella) e di riconsegnarlo al buon figlio di Papeete ci pensassero molto attentamente.

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Gianguido Piani Fr., 16.09.2022 - 20:57

E' da mesi che la sinistra agita lo spauracchio della destra, ma non e' in grado di entrare in concreto nei temi da questa avanzati. Ad esempio, FdI e' l'unico partito ad avere messo in chiaro di volere la nazionalizzazione dei servizi essenziali, tipo l'elettricita'. Questo significa mettersi contro l'Europa, che persegue ancora un modello di mercato puro, che non hanno nemmeno negli USA. La sinistra dice di essere per l'Europa, ma una posizione sui problemi delle forniture e dei prezzi dell'energia la sa prendere o no? Qualcuno della sinistra sarebbe in grado a Bruxelles di presentare argomenti concreti e proposte sul tema elettricita' e gas? Quali?
Se la sinistra volesse riguadagnare posizioni le potrebbero servire slogan molto semplici, chiari ed efficaci. Ad esempio "Stranieri: non solo diritti, anche doveri." Oppure "Nessuno puo' prevedere le catastrofi naturali, ma possiamo fare molto per mitigarne gli effetti." "Prevenire e' meglio che curare" e cosi' via. Se poi alle parole seguissero i fatti sarebbe perfetto.
Gli stessi concetti sono stati recentemente proposti dal Presidente della Regione Emilia-Romagna Stefano Bonaccini. Del PD, non di FdI.
Nelle elezioni parlamentari svedesi di domenica scorsa ha vinto la destra perche' numerosi governi di sinistra non hanno saputo fermare l'imbarbarimento sociale dovuto a una immigrazione incontrollata. A leggere analisi e commenti sui loro giornali sembra di sentire parlare Meloni e Salvini mentre invece sono autori con simpatie socialdemocratiche. Ancora una generazione fa in Svezia non si usava chiudere a chiave le porte delle abitazioni, adesso c'e' il terrore di conflitti permanenti, quasi sempre armati.
Chiudo con un'ulteriore nota politicamente scorretta ma purtroppo vera. In Svezia l'immigrazione principale e' dai paesi balcanici, quelli che presto entreranno a fare parte della UE. Fine nota scorretta.

Fr., 16.09.2022 - 20:57 Permalink
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Gianguido Piani Fr., 16.09.2022 - 21:02

"non può prescindere dalla piena adesione ai valori europeisti e atlantisti"
Lasciare che societa' private speculino sul prezzo dell'elettricita' per portarlo artificialmente a livelli stellari e' un valore europeista? Chiedere che siano gli stati a pagare la differenza che privati e industrie non possono sostenere, quindi a debito, e' anche questo un valore europeista? Prendere posizione contro questi profitti ingiustificati e' antieuropeo? La risposta a tutte e tre le domande e' purtroppo "si".

Fr., 16.09.2022 - 21:02 Permalink
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Michela Cassetta Mi., 26.10.2022 - 13:19

In effetti Berlusconi (come profetizzato nell’articolo) è diventato una spina nel fianco subito dopo le elezioni. È curioso che con tutti gli spunti che ci ha fornito la cronaca politica in questi giorni, Gabriele Di Luca non abbia ancora scritto a proposito. Su questo e altro intendo (leggerei volentieri il suo commento sul discorso di insediamento del Presidente Meloni- preferisce la declinazione al maschile-). Attendo fiduciosa, trovo sia una penna arguta che fa riflettere e sorridere.

Mi., 26.10.2022 - 13:19 Permalink