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Ad altezza bambino

Due laboratori per i più piccoli: come costruire un burattino presso il Museo Archeologico di Bolzano e scoprire i principi architettonici a Merano Arte

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Foto: Foto: Merano Arte

Nel 2015 aveva vinto la Call Action del MuSe di Trento per creare spettacoli per bambini sulla preistoria della regione facendo nascere il suo Puppet prehiStories. Forse è per questo motivo che il Museo Archeologico dell’Alto Adige, altrimenti detto Ötzi-Museum, ha chiamato il burattinaio Luciano Gottardi per tenere un interessante workshop per i più piccoli quest’oggi, venerdì 16 novembre, presso le sue sale? Il “Pomeriggio per famiglie 1 + 1”, ossia 1 bambino + 1 adulto per la modica cifra di 9,00 euro entrambi, compresa l’entrata al museo, inizia alle ore 15.30 e finirà alle 18.00, ora di chiusura dello stesso Museo.

All’insegna del titolo Oggi costruisco il mio burattino di Ötzi, bambini/e e ragazzi/e interessati/e ai temi archeologici hanno una grande e unica occasione per conoscere a fondo materiali e oggetti dell’epoca in cui visse l’Uomo venuto dal ghiaccio, ossia di quel lontano 3.300 a.C. che corrisponde all’inizio dell’età del rame. Guidati dal noto burattinaio trentino, ognuno/a potrà creare il proprio piccolo Ötzi, come se l’immagina e come lo inventerà. Ogni coppia (=adulto + bambino/ragazzo) avrà modo di assemblare coi materiali messi a disposizione un burattino per poi, nel tempo rimanente delle due ore e mezza a disposizione, imparare anche a usarlo. Infatti, Gottardi, esperto nel saper tirare le fila di quelle piccole creature, insegnerà come poter muovere e far prendere vita a questi pupazzetti.

D’altronde, consultando il sito di Luciano Gottardi, colpisce il fitto calendario di repliche dei diversi suoi spettacoli in giro per la regione, e non solo, e per l’occasione ricordiamo anche un progetto assai particolare: Do the Right Thing! o (in italiano) Fai la cosa giusta! Che cos’ha di tanto particolare questo spettacolo, anzi questa serie di microspettacoli della misura 6x6? Si tratta di ministorie a tema della durata di sei minuti per sei persone, di cui per ora ne sono stati realizzati tre dei sette previsti, tutti incentrati sulla relazione tra uomo e ambiente: Il seme, del 2012, La casa, del 2013 e Il cibo, del 2016. Potrebbe essere un’idea, caro Museo archeologico, lanciare un concorso di idee tra le scuole per realizzare una serie di altrettanti microspettacoli 6x6 - o anche 3x3 - riguardante la storia di Ötzi o storie del suo tempo? Da rappresentare poi nel corso di un altro „Pomeriggio 1 + 1“?

Chissà se nella seconda inziativa per bambini che segnaliamo per domani, sabato 17 novembre, presso Kunst Meran/o Arte (con inizio alle ore 10) si impara a costruire delle scenografie per ambientare qualche spettacolino? Questa Familien Matinée (ideate dalla curatrice inhouse Christiane Rekade all’inizio dell’anno) si tiene all’interno dell’attuale mostra Architetture recenti in Alto Adige 2012 – 2018 e sarà condotta dall’artista e mediatore culturale Hannes Egger. Com’è nata questa iniziativa? Christiane Rekade ci racconta che l’idea era scattata al momento di chiedersi come si poteva raggiungere il pubblico medio che mediamente è formato da famiglie con bambini accanto alle classiche visite guidate per soli adulti o quelle organizzate per le scuole. E’ un dato di fatto che una famiglia ha più difficoltà a venire a vedere una mostra per questioni organizzative, in quanto o ci vuole un babysitting oppure si rischia che i bimbi si annoiano. Avendo lei stessa una figlia, ha pensato di provare a istituire queste mattinate, appunto, dove i genitori seguono una visita guidata della mostra in corso (qui con Ursula Schnitzer che l’ha coordinata) e i bambini dell’età compresa tra cinque e dieci anni fanno invece un percorso adatto a loro.

Musei e gallerie sono luoghi di cultura, e la cultura è – come dice un antico proverbio indiando – il riso, o meglio il cibo, per l’anima.

„Per me che ho portato a vedere due classi della materna la mostra incentrata sui temi ambientali Into the Wild da me curata, è stata una grande sfida confrontarmi con un linguaggio semplice e diretto per comunicare concetti che sono abituata a formulare nel mio linguaggio tecnico“, ci confessa Rekade al telefono, e poi aggiunge che le era servito tanto rompere quella che può anche trasformarsi in una barriera dialogica, ossia la propria „de-formazione“ professionale. „E’ bello aggirarsi con i più piccoli che guardano le opere con i loro occhioni, stupiti e curiosi, sempre desiderosi di vedere e di sapere nuove storie e il cui potenziale poetico non ha limiti!“ Non fa parte, forse, l’educazione culturale della formazione di una persona? E visto che la creatività non è certo un aspetto che si insegna, ma che si coltiva, non c’è davvero limite all’età in cui si può iniziare a farlo. Lo sa bene Hannes Egger che accompagna dal 2010 il Museo di arte contemporaneo di Merano per quanto riguarda le visite scolastiche e la trasmissione del sapere artistico ai giovani. Sabato, ci anticipa, compirà con il suo gruppo di piccoli visitatori un breve giro attraverso la mostra per far aggirare i loro sguardi e le loro menti tra le più annoverate costruzioni architettoniche della provincia e far avvicinare loro a ciò che è e che significa l’architettura. Poi ci si ritira nella Sala della Cassa di Risparmio al primo piano dove ci saranno i diversi materiali ad attenderli per andare a costruire ognuno e ognuna il proprio edificio, di fantasia. Ci saranno cartoni e carta, forbici, colla e matitone, carte colorate e fotografie da ritagliare, al fine di formare e decorare secondo la propria immaginazione la casa o ciò che sarà nato in quell’ora e mezza di tempo a disposizione.

Perché non lasciare poi per il finesettimana questi costrutti in esposizione? Con una giuria ristretta che individua i tre più affascinanti, dando però un piccolo premio a tutti coloro che hanno partecipato? Potrebbe essere un ulteriore punto fermo che invoglia tante famiglie – e qui davvero è uguale di che lingua siano – a stimolare i propri bambini a „fare“ arte, nonché a stimolare se stessi, in quanto adulti, a „interessarsi“ di arte.

Musei e gallerie sono luoghi di cultura, e la cultura è – come dice un antico proverbio indiando – il riso, o meglio il cibo, per l’anima. Che essa risieda in un corpo bambino o in un corpo adulto, non ha grande importanza, l’anima necessita di essere nutrita... ora e sempre.