Politik | carcere

L'infinita telenovela di Via Dante

Nonostante le rassicurazioni arrivate con la visita della ex Ministra Marta Cartabia il nuovo carcere è ancora un’ipotesi lontana. A rivelarlo è lo stesso Kompatscher.
Carcere di Bolzano
Foto: Othmar Seehauser

L’intesa sembrava essere raggiunta. La recente visita della ex ministra Marta Cartabia aveva dato l’ennesima conferma delle drammatiche condizioni del carcere di via Dante

“Ero già a conoscenza della situazione di questa struttura penitenziaria ma questa visita mi ha confermato la necessità di intervenire urgentemente –  aveva dichiarato a giugno l’allora Ministra della Giustizia –. È necessario dotare Bolzano di una nuova struttura in quanto questo edificio è inadeguato, sia per le condizioni sia per gli spazi. Mancano per esempio spazi all’aperto e questo in particolare mi fa avvertire l’urgenza di risolvere gli aspetti finanziari per poter così ultimare il progetto del nuovo carcere. Tutti stanno facendo l’impossibile - aveva detto Cartabia - ma c’è un’inadeguatezza della struttura che dobbiamo affrontare”. 

 

Un’incontro dai toni ottimistici che sembrava essere il passo decisivo per procedere con lo sblocco dei finanziamenti necessari per la costruzione della nuova struttura penitenziaria, i cui lavori risultano bloccati da più di dieci anni.

Una recente interrogazione provinciale presentata dal gruppo consiliare dei Verdi ha svelato invece l’ennesimo stallo a causa di una controversia dovuta alla natura del finanziamento stesso.

“I costi per la realizzazione della struttura dovrebbero essere sostenuti dalla Provincia – spiega il presidente della Provincia Arno Kompatscher nella risposta arrivata all’opposizione – ma allo stesso tempo detratti dal contributo alle finanze pubbliche che la Provincia è tenuta a versare ogni anno. Lo Stato dovrà ora dichiarare in che misura sarà disposto ad adempiere agli obblighi di finanziamento previsti dall'accordo. Solo allora – prosegue Kompatscher – si potrà stabilire se procedere con il progetto attuale o prendere in considerazione ipotesi alternative. La Provincia ha già presentato diverse istanze al governo per ottenere al più presto i necessari chiarimenti”.

Oltre a questo, l’interrogazione ha svelato che ad oggi non è stato adottato un piano di rischio per l'Aeroporto di Bolzano e lo stesso Kompatscher apre alla possibilità di prendere in considerazione soluzioni alternative o possibili varianti qualora il progetto attuale si rivelasse incompatibile.

La Provincia ha richiesto la conferma di questo schema di finanziamento ma lo Stato non risponde, per cui la realizzazione del nuovo carcere è ferma da anni

“Dalla risposta di Kompatscher alla nostra interrogazione veniamo ora a sapere che a bloccare tutto è una controversia sulla natura del finanziamento stesso: la Provincia di Bolzano sarebbe pronta a finanziare l’opera solo se la somma prevista venga riconosciuta dallo Stato come parte del contributo dovuto dall’Alto Adige per il risanamento delle finanze pubbliche (accordo di Milano) e quindi detratta da questo contributo. La Provincia ha richiesto la conferma di questo schema di finanziamento ma lo Stato non risponde, per cui la realizzazione del nuovo carcere è ferma da anni. Intanto però chi vive e lavora nel fatiscente carcere di via Dante vede ogni giorno calpestati i propri diritti: il diritto a una condizione umana, a una pena che sia anche percorso di riabilitazione, a un progetto di vita post carcere attraverso la formazione e il lavoro, sono oggi impossibili in via Dante. E il personale che vi lavora vede calpestato il proprio diritto a un lavoro in condizioni dignitose”, è il commento dei tre consiglieri dei Verdi che chiedono al contempo un'accelerazione delle trattative tra Stato e Provincia. “Il modello finanziario è stato sancito da un’intesa nel lontano 2011 e lo Stato deve confermarlo senza indugi – aggiunge l’opposizione –. In più chiediamo che sia fatta rapidamente una verifica se il progetto del nuovo carcere sia ancora attuale, se debba essere modificato, oppure se bisogna pensare a soluzioni alternative. Tra questa – conclude il gruppo Verde – non va esclusa nemmeno un'eventuale ristrutturazione dell’edificio di via Dante secondo standard più moderni e umani previsti dalla legge”.

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Josef Fulterer Mi., 16.11.2022 - 22:38

Wenn die Politik schon nicht instand ist, das Problem mit einer angemessenen Einrichtung zur wieder-Eingliederung der mit dem Gesetz in Konflikt gekommenen Bürger, in vertretbaren Zeiten zu lösen, sollte sie wenigstens die Instandhaltung (Malerarbeiten usw.) vornehmen.

Mi., 16.11.2022 - 22:38 Permalink