Gesellschaft | La “casa russa” di Merano

Il complesso Zarenbrunn "passa" ai russi

Il Comune di Merano sta per cedere alla Provincia lo storico complesso di via Schaffer. Ma i Verdi sono critici: non sarebbe infatti chiaro l'utilizzo e soprattutto la conservazione della destinazione sociale che fu all'origine della sua edificazione.
A Merano esiste un angolo di Russia, attualmente adibita anche a casa di riposo, che starebbe per cambiare “proprietario”. Martedì prossimo, infatti, il consiglio comunale della città in riva al Passirio è chiamato a decidere sulla vendita del complesso Zarenbrunn che venne acquistata negli anni Novanta per una cifra di circa 2 miliardi di lire. Si tratta di due palazzi, una piccola casa, il parco annesso, la chiesa russo-ortodossa e la biblioteca, che la Provincia intende acquistare (6,8 milioni) allo scopo di girarla poi a titolo gratuito, e per una durata di 29 anni, all'associazione Borodina, vale a dire il Centro, fondato nel 2009, pensato per sviluppare i rapporti tra i due territori (“Compito dell'associazione – si legge nel sito del Centro – è di coordinare e sviluppare le già esistenti relazioni culturali e sociali tra la Provincia di Bolzano e la Russia e di sostenere e contribuire a diffondere la lingua russa. Il Centro Russo unisce le forze e le risorse per diffondere la cultura russa in Alto Adige, per promuovere la Provincia Autonoma di Bolzano in Russia e per sviluppare e rafforzare le relazioni tra loro”).

L'operazione è vista però con grande scetticismo dai Verdi, che chiedono delucidazioni in merito. Tra i punti critici segnalati: una vera giustificazione dell'urgenza di cedere una struttura sociale attualmente ancora necessaria; l'incertezza sul suo utilizzo che, se rilevato con soldi pubblici, dovrebbe avere una destinazione eminentemente pubblica; i dubbi riguardanti la capacità dell'associazione Borodina di riuscire a coprire i costi di manutenzione del complesso, in particolare della chiesa ortodossa; infine il sospetto che in questo vada persa la vocazione sociale che fu all'origine dell'edificazione della “casa russa” meranese.

I Verdi invitano perciò i rappresentanti politici competenti a fare piena luce “su quali prestazioni nell’interesse pubblico offrirà l’associazione Borodina in cambio della messa a disposizione gratuita di un patrimonio pubblico di un valore di 6,8 mio euro” e “su come il comune di Merano intende sopperire nei prossimi anni ai crescenti bisogni dei cittadini di alloggi protetti e posti per lungodegenti”.