Gesellschaft | Anti-corruzione

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Whistleblowing nell'amministrazione provinciale, l’ANAC risponde. Köllensperger: “Chiederemo alla giunta di adottare strumento a tutela dei dipendenti che denunciano”.

La mozione del Movimento 5 stelle che impegnava la giunta provinciale ad adottare le raccomandazioni dell’Autorità nazionale anticorruzione per tutelare i whistleblower e dunque per garantire l'anonimato ai dipendenti che volessero segnalare sospetti illeciti nei propri uffici, era stata bocciata dall’esecutivo lo scorso settembre. “Se ne deve dedurre che la giunta provinciale di Bolzano preferisce indurre al silenzio, sanzionare o discriminare il dipendente che sia venuto a conoscenza di condotte illecite durante il lavoro?”, si era chiesto con piglio provocatorio il deputato pentastellato Riccardo Fraccaro.

Era quindi partita una segnalazione in merito all’Autorità nazionale anticorruzione a cui ha ora risposto il presidente Raffaele Cantone, che rileva come “le criticità segnalate nella mozione 781/2017, potranno essere superate a seguito della messa a disposizione del software implementato dall’Autorità alle amministrazioni che ne faranno richiesta”.

Il consigliere provinciale Paul Köllensperger fa sapere che con un’apposita mozione “che depositeremo a breve chiederemo proprio questo alla giunta provinciale: l’impegno formale ad adottare uno strumento che tuteli adeguatamente il dipendente pubblico che segnala reati o irregolarità all’interno della pubblica amministrazione”.

Köllensperger ricorda che il whistleblowing è un importante provvedimento anti-corruzione, “non possiamo accettarne una versione azzoppata come quella in vigore oggi in Alto Adige e che dalla sua introduzione ha infatti avuto dei risultati modestissimi: si contano sulle dita di una mano le segnalazioni fatte finora. Chi si prende il rischio di segnalare un illecito va tutelato, concretamente e non solo sulla carta di una legge ancora insufficiente”.