Chronik | Il caso

Schwazer, il gip chiede altre analisi

Il giudice Walter Pelino ha disposto un supplemento di perizia per spiegare l’anomala concentrazione del Dna. “C’è un ragionevole dubbio sulla colpevolezza dell’indagato”

Perplessità e sospetti intorno all’intricata vicenda Schwazer non si sono smorzati, anzi. La manipolazione intenzionale delle provette contenenti l’urina dell’atleta di Racines dopo il prelievo di Capodanno 2016 rimane un’ipotesi plausibile. Ieri, 16 ottobre, il giudice per le indagini preliminari del Tribunale di Bolzano, Walter Pelino, ha disposto un ulteriore supplemento di perizia genetico-forense e l’ha affidata al comandante del Ris di Parma, Giampietro Lago. Scopo degli ulteriori esami è sempre quello di cercare di spiegare l’anomala concentrazione del Dna trovato nel campione di urina del marciatore, che, insieme al suo ex allenatore Sandro Donati, sostiene la tesi del complotto ai suoi danni. 

A chiedere il supplemento di perizia era stato l’avvocato della difesa Gerhard Brandstätter. Il gip ha richiesto ai periti del tribunale di effettuare ulteriori analisi su atleti di resistenza per verificare un range di riferimento delle oscillazioni fisiologiche dei valori di testosterone. “È necessario reperire con la collaborazione della Federazione Italiana di Atletica Leggera almeno 50 atleti volontari di sesso maschile che pratichino attività di marcia o simili e prelevare un campione d’urina a ciascuno di essi”, ha sottolineato il giudice Pelino secondo cui sussiste un ragionevole dubbio sulla colpevolezza dell’ex campione olimpico Alex Schwazer. “L’ipotesi della manipolazione - ha aggiunto - rimane in campo ed è l’unica che non richieda una sperimentazione per dimostrarne la fattibilità”.

Se questa vertenza si chiudesse qui, su tutta la vicenda rimarrebbero profonde ombre che certamente non gioverebbero né all'indagato né alla credibilità ed immagine delle istituzioni coinvolte

Nelle 34 pagine dell’ordinanza emessa dal giudice si fa inoltre riferimento allo “scambio di email compromettenti fra il legale della Iaaf a Losanna Ross Wenzel, il direttore del laboratorio di analisi di Colonia, Hans Geyer, ed il capo dell’antidoping della Iaaf, Thomas Capdevielle”. E “il contenuto di tali messaggi è di sicura rilevanza ai fini processuali visto che si parla espressamente di complotto (plot) ai danni di Alex Schwazer (abbreviato in AS) e di pressioni sul laboratorio di Colonia”. Il giudice, nelle sue conclusioni, ha quindi affermato che “se questa vertenza si chiudesse qui, su tutta la vicenda rimarrebbero profonde ombre che certamente non gioverebbero né all'indagato né alla credibilità ed immagine delle istituzioni coinvolte”. 

Il giudice invierà copia dell’ordinanza che dispone il supplemento di perizia alla Procura presso la Corte d’Appello di Colonia, città sede del laboratorio dell’agenzia mondiale antidoping Wada dove sono state consegnate le provette (campione A e B) contenenti l’urina di Schwazer. Il gip chiede alla Wada di fornire la documentazione relativa ad un’analisi effettuata ai primi di ottobre del 2017 sul campione di urina dell’ex marciatore azzurro del 27 giugno 2016.