Gesellschaft | Il talent show

"Un'esperienza totalizzante"

A qualche settimana dalla finale di MasterChef, la finalista altoatesina Michela Morelli ripercorre il suo percorso ai fornelli: "Affrontare gli hater è stato difficile".
Michela Morelli
Foto: Masterche Italia
  • È trascorsa ormai qualche settimana dalla finale della tredicesima edizione di MasterChef Italia, il noto talent show culinario su Sky prodotto da Endemol Shine Italy, ma il clamore intorno ai finalisti non si è ancora spento. In un’edizione che ha saputo condensare più delle altre le varie provenienze regionali, i concorrenti hanno portato con loro le proprie esperienze e le proprie tradizioni, che si sono disvelate a poco a poco durante le puntate, come d’abitudine per il format sulla cucina più celebre della televisione italiana. Tra coloro che hanno trainato l’edizione di quest’anno c’è Michela Morelli, sudtirolese che gestisce una palestra di Appiano, legatissima al suo territorio, che con le sue ricette è riuscita a raggiungere l’ultima puntata di Masterchef e ad aggiudicarsi un posto tra i 3 finalisti. A SALTO racconta il suo percorso. 

    SALTO: Com’è cambiato il suo rapporto con la cucina dopo MasterChef? 

    Michela Morelli: Ora è completamente diverso. MasterChef è un’esperienza totalizzante, che ti porta a maturare moltissimo. Ho acquisito molta più consapevolezza, non solo nell’estetica del piatto, ma anche nel rispetto degli ingredienti e nella conoscenza della materia prima. Sono stati mesi importanti e mi rendo conto di essere cresciuta molto, anche grazie alle critiche ricevute durante le puntate. 

  • "Ripensare ai piatti presentati, specialmente nella finale, mi provoca ancora un’emozione grandissima".: Foto: Masterchef Italia

    L’esperienza pregressa, anche a causa del suo lavoro di personal trainer, è stata però fondamentale per affrontare il programma? 

    E’ stata la base su cui crescere. Proprio grazie alla mia esperienza sono riuscita ad entrare nella classe, ben sapendo che non sarebbe bastata, mi sono accorta che mi mancava ancora un po’ di tecnica, ma la capacità di ascoltare e lo studio costante mi hanno permesso di superare gli ostacoli che inevitabilmente si incontrano in un programma come questo. 

    Nei mesi trascorsi sul set ha quindi continuato a studiare? 

    Posso dire che si è trattato di una vera e propria full immersion nel mondo del cibo. Anche alla fine delle riprese io continuavo a leggere, cercare ricette, a guardare programmi di cucina…

    Durante la competizione nascono anche delle amicizie con i concorrenti, come si è trovata? 

    Sul set si passano molte ore insieme e ci si vive davvero tanto. Questo permette di sviluppare dei legami profondi, ma ora, con il ritorno a casa e il lavoro sui propri progetti è normale che ci si allontani un po’. Penso inoltre che sia anche giusto così, dopo un periodo così intenso è normale concentrarsi su se stessi e avere bisogno di ritrovarsi. 

    Com’è stato il suo rapporto con i giudici? 

    Sono tre personalità molto differenti tra loro ma tutte capaci di comunicare, in maniera diversa, la passione per la cucina. Sono stati tutti e tre dei punti di riferimento importanti e hanno accompagnato la mia crescita, attraverso le critiche hanno saputo spronarmi senza trasmettermi mai disagio ed ho trovato sempre un dialogo costruttivo.

     

    Inizialmente i commenti negativi mi hanno ferito profondamente. Leggere i messaggi offensivi, in maniera totalmente gratuita, mi ha portato ad affrontare un lato dei social al quale non ero abituata.

  • La finalista di MasterChef Michela Morelli: "La capacità di ascoltare e lo studio costante mi hanno permesso di superare gli ostacoli". Foto: Masterchef Italia

    MasterChef ha significato anche entrare in contatto con il pubblico, spesso attraverso i social, come si è trovata? 

    Inizialmente i commenti negativi mi hanno ferito profondamente. Leggere i messaggi offensivi, in maniera totalmente gratuita, mi ha portato ad affrontare un lato dei social al quale non ero abituata. Dopo le prime settimane però ho imparato ad ignorare tutta questa negatività e, nonostante ritenga ancora che il fenomeno degli hater debba essere affrontato in maniera più strutturale, ho deciso di concentrarmi sulle manifestazioni di sostegno e affetto che continuo a ricevere tutt’ora.

    Nei suoi piatti, in particolare nel menù finale, c’è molta territorialità: una dedica d’amore all’Alto Adige? 

    Ripensare ai piatti presentati, specialmente nella finale, mi provoca ancora un’emozione grandissima, ho cercato di ricreare non solo i sapori ma anche i ricordi che mi legano indissolubilmente a questa terra. 

    Quali sono i progetti futuri? 

    Questo è un bel periodo pieno: cucino per cene private, gestisco il mio blog, lavoro con la mia piattaforma di fitness attraverso cui do anche consigli nutrizionali. Ci sono diversi progetti in cantiere e spero di riuscire a realizzarli, ma sono sicurissima che la mia strada è il cibo e non smetterò mai di cucinare.