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Incredibile: il Gender Pay gap aumenta

I dati statistici parlano chiaro: in quasi tutti i settori, pubblico e privato, la differenza salariale fra uomini e donne è in crescita (tra 0,4 e 0,5%).
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Foto: Upi
  • Utilizzando i dati sul lavoro dipendente forniti dall’INPS, l’Istituto provinciale di statistica ASTAT ha analizzato le retribuzioni nel settore pubblico e privato in Alto Adige e in  Italia, calcolando il Gender Pay Gap, e cioè le differenze salariali tra i due sessi.

    Nel 2022 la retribuzione media giornaliera lorda nel settore privato ammonta a 106,2 euro. Il divario complessivo fra maschi e femmine appare subito rilevante: a  fronte di una retribuzione media giornaliera pari a 120,3 euro percepita dagli uomini, le donne percepiscono mediamente 85,2 euro. Il Gender Pay Gap ammonta quindi al 29,2%

    Per quanto riguarda il personale dipendente a tempo pieno nel settore privato il Gender Pay Gap nel 2022 è pari a 17,2% ed è quindi in aumento di 0,8 punti percentuali rispetto al 2021. Il 92,8% del personale a tempo pieno nel settore privato lavora come operaio/operaia o impiegato/impiegata. Tra gli uomini, c’è una percentuale significativamente più alta di operai, mentre tra le donne la distribuzione nelle due qualifiche è più equilibrata. Mentre l’1,5% delle donne ricopre posizioni di dirigenti o quadri, questa quota è del 3,8% tra gli uomini.

    Il Gender Pay Gap nelle diverse qualifiche professionali si discosta dal 17,2% complessivo del personale a tempo pieno. All’interno della qualifica più numerosa degli operai e delle operaie, il valore è inferiore (14,8%), mentre nella seconda qualifica più comune degli impiegati/impiegate è superiore (22,9%). Solo nella qualifica di apprendista si registra una disparità salariale a favore delle donne (-15,6%), mentre il divario massimo si osserva nella qualifica di dirigente (25,7%).

  • Foto: Astat
  • Se si analizza l’evoluzione del Gender Pay Gap nelle singole fasce d’età del personale dipendente del settore privato, emerge che questo aumenta con l’avanzare dell’età. Tra il personale a tempo pieno nel settore privato, il valore varia da -10,5% nelle persone di età inferiore a 19 anni al 23,8% nel personale di età compresa tra i 60 e i 64 anni.

    L’analisi per settore economico mostra alcune differenze significative nel Gender Pay Gap. La retribuzione media giornaliera lorda più elevata, si registra nel settore attività finanziarie e assicurative. Questo settore  presenta anche un notevole Gender Pay Gap, (29,7%). Il settore dell’attività dei servizi di alloggio e di ristorazione rappresenta il settore con la più alta percentuale di donne (39,9%). In questo settore, la retribuzione giornaliera è la seconda più bassa tra tutti i settori, con un Gender Pay Gap del 12,5%, valore più basso di quello medio complessivo del personale a tempo pieno.

    Differenze salariali a favore delle donne si riscontrano nei due settori economici della fornitura di acqua; reti fognarie, attività di gestione dei rifiuti e risanamento, così come nelle costruzioni, anche se solo l’1,7% delle donne a tempo pieno lavora in questi settori.

  • Settore pubblico

    Nel 2022 un totale di 38.327 donne e 18.052 uomini sono impiegati nel settore pubblico. Le donne ricevono una retribuzione media giornaliera lorda di 113,0 euro, contro una retribuzione media giornaliera lorda di 165,7 euro per gli uomini. Ciò si traduce in un Gender Pay Gap del 28,9%.

    La distinzione delle retribuzioni in base al personale a tempo pieno e tempo parziale è utile anche per il settore pubblico. La maggior parte del personale dipendente pubblico di sesso maschile (90,0%; 16.244 uomini) lavora a tempo pieno, mentre per le donne la percentuale è del 51,0% (19.538 donne). Il Gender Pay Gap per il personale dipendente a tempo pieno è del 16,8%. Rispetto all’anno precedente sale di 0,4 punti percentuali.

    1.808 uomini e 18.789 donne hanno un contratto di lavoro part-time. Il Gender Pay Gap per il personale dipendente part-time è del 5,0%. L’elevata presenza di donne che lavorano a tempo parziale, con salari più bassi, spiega in parte l’elevato valore del Gender Pay Gap complessivo.

    Osservando le differenze salariali del personale pubblico a tempo pieno per gruppo amministrativo, si nota che il Gender Pay Gap è inferiore a quello complessivo del personale a tempo pieno (16,8%) in ogni gruppo contrattuale, tranne che nel servizio sanitario (26,0%).

    Nel servizio sanitario lavora circa un quinto delle donne impiegate a tempo pieno nel settore pubblico. La retribuzione media giornaliera lorda per gli uomini in questo settore è di 243,3 euro e di 180,0 euro per le donne, il che significa che una donna guadagna in media 74,0 euro per ogni 100,0 euro guadagnati da un uomo.

    La metà delle donne che lavorano a tempo pieno nel settore pubblico è impiegata nelle scuole; in questo settore, il Gender Pay Gap è del 9,7% e la retribuzione media giornaliera lorda del personale pubblico è di 123,8 euro.

    La retribuzione media giornaliera aumenta costantemente con l’età in entrambi i sessi. Il differenziale salariale con il valore più basso è nella fascia d’età sotto i 19 anni, anche se solo lo 0,3% di tutti i dipendenti a tempo pieno lavora in questa fascia d’età. Nella fascia d’età tra i 30 e i 34 anni, il valore (17,8%) supera il Gender Pay Gap complessivo (16,8%). Nella successiva fascia d’età (35-39 anni), la differenza aumenta al 20,2% e diminuisce nelle fasce d’età successive al  9,8% (45-49 anni). Valori particolarmente elevati si registrano nelle classi d’età più avanzate, con il 25,4% e il 38,0% nelle fasce d’età comprese tra i 60 e i 64 anni e oltre i 65 anni. Anche in queste classi d’età, il numero di dipendenti a tempo pieno è ridotto (7,3% e 1,1%).