Politik | IN TRENTINO

Piovono giornali

Designato il direttore del quotidiano che sfiderà Athesia. L'editore sudtirolese, intanto, registra nuove testate e lavora ad un progetto "in concorrenza con se stesso".
Giornalismi
Foto: w

Mentre nel panorama editoriale altoatesino regna una calma apparente, a sud di Salorno si preannunciano mesi scoppiettanti. Entro l’autunno, ormai è certo, nascerà il quotidiano anti-Athesia di cui si è scritto nei mesi scorsi. Del tutto a sorpresa, però, il gruppo controllato dalla famiglia Ebner, dopo aver tentato di scongiurare la nascita del nuovo giornale cercando di cedere alla cordata la proprietà dell’Adige, ora decide di fare, in pratica, concorrenza a se stesso mettendo sul mercato un nuovo prodotto di 24 pagine. La conferma di quella che sembrava un'indiscrezione del tutto campata per aria arriva direttamente dai vertici Athesia, che però non aggiungono altro, se non che “non si tratterà di un free press ma di un quotidiano in senso classico”. Facendo un’ulteriore verifica presso il registro stampa del Tribunale di Trento risultano effettivamente tre differenti testate registrate poche settimane fa da società riconducibili al gruppo di via del Vigneto. Il progetto, dunque, c’è, ma se si tratta di una semplice diversivo per indebolire in partenza l’altra iniziativa editoriale,lo si capirà nel giro di qualche mese.

La sfida dell’economia trentina

 “Entro gennaio dovrebbe essere perfezionata la pratica notarile che darà vita ad una società editrice di un nuovo quotidiano trentino. Capofila è il presidente degli industriali, Fausto Manzana, ma vi dovrebbero far parte le categorie economiche della provincia di Trento” scriveva a gennaio 2022 Alberto Folgheraiter nel sito Trentino nuovo e qualche giorno più tardi la notizia veniva ripresa da salto.bz. Facendo trapelare la notizia il mondo dell’economia trentina di fatto lanciava il guanto di sfida ad Athesia, che nel 2018 aveva acquisito Radio Dolomiti e l’Adige. Prima di passare sotto il controllo del colosso sudtirolese il quotidiano di via Missioni africane era il principale antagonista de Il Trentino, giornale che Athesia aveva acquisito due anni prima, nel 2016, assieme al gemello bolzanino Alto Adige. Per tre anni gli ex quotidiani rivali Adige e Trentino avevano quindi avuto lo stesso editore fino a quando nel gennaio 2021 il secondo è stato chiuso dall’oggi al domani senza alcun preavviso per i 19 giornalisti che vi lavoravano.

L'atmosfera, in Trentino, è cambiata in fretta. Il modo iper aggressivo con cui Athesia ha interpretato il ruolo di monopolista (possiede, infatti, anche la concessionaria che raccoglie la pubblicità per l’unica altra voce cartacea, il Corriere del Trentino, dorso del Corsera) ha creato forti malumori a livello politico (ma in questo ambito, come si vede pure in Alto Adige, salvo un paio di eccezioni, tutti si sentono sotto scacco) e nel mondo imprenditoriale. In particolare la spavalderia e le forme coercitive con cui i commerciali del gruppo hanno cercato di imporre i prezzi altoatesini - giudicati folli a tutti i livelli - per sfruttare il monopolio nel settore pubblicitario, hanno indotto il mondo economico trentino a reagire. “Ci siamo proprio stufati di questa arroganza”, disse un dirigente di una federazione a salto.bz all'inizio dell'anno.

Dietro a Manzana, capofila dell’operazione “orgoglio trentino”, si sono quindi messi la potente Federazione trentina delle cooperative, le associazioni degli artigiani e l’Associazione albergatori. Come previsto non ha aderito Confcommercio, presieduta da una vita da Giovanni Bort, che del resto è anche omologo di Michl Ebner alla Camera di commercio Trentino, nonché, soprattutto, membro del cda di SIE-Athesia (che edita l'Adige). Bort, in perfetto stile via del Vigneto, ha fatto di tutto per portare l’intera categoria sulle sue posizioni filo-Athesia, arrivando ad avere forti frizioni con Renato Villotti di Confesercenti.

La road map annunciata da Folgheraiter ad inizio anno era ottimistica, ma la Fondazione Synthesis, pur con qualche ritardo, è stata ufficialmente creata un mese e mezzo fa. La guida Roberto Simoni presidente della Federazione delle Cooperative. A giorni l’onlus darà vita alla società che poi editerà il quotidiano. Nel cda della società dovrebbero esserci anche volti noti del settore editoriale trentino del passato, come Luciano Paris, l'ad artefice del sorpasso dell'Adige sul Trentino. Il progetto è comunque già in fase avanzata al punto che il direttore designato, Simone Casalini, ex capocronista del Corriere del Trentino, si è dimesso dall’incarico di caporedattore web del Corriere del Veneto e Corriere di Bologna ed è pronto ad assumere ufficialmente l’incarico a fine giugno. L’obiettivo? Uscire in edicola tra settembre e ottobre. Nelle intenzioni attuali il giornale avrà uno sfoglio di 40 pagine e a confezionarle saranno chiamato 19 giornalisti (apparentemente pochi tenendo conto che è prevista anche una sostanziosa presenza sul web). Il piano industriale prevede un investimento iniziale superiore ai 2,5 milioni di euro.

 

 

La risposta di Athesia

Quando si è diffusa la notizia delle intenzioni di Manzana i vertici di Athesia l’hanno presa molto male. Stando alle cifre ufficiali L’Adige ha dei numeri piuttosto buoni - è costantemente sopra le 20.000 copie - ma ha dei costi di gestione molto alti e non ha fatto proprie, come sperava la società sudtirolese, le copie vendute dal Trentino. Come detto, i commerciali del gruppo cercano di piazzare la pubblicità ai prezzi folli a cui viene venduta – anche qui molto a fatica - in Alto Adige e quindi la raccolta – complici le difficoltà dovute al momento storico – è parecchio al di sotto delle cifre preventivate. Online il giornale soffre un po' il costante sviluppo de Il Dolomiti.it. Per questi motivi, Michl Ebner, con una mossa a sorpresa, un paio di mesi fa ha proposto alla cordata Manzana l’acquisto dell’Adige, chiedendo però che la nuova proprietà si impegnasse a stampare presso Athesia e che la pubblicità continuasse ad essere raccolta dalla società attuale. In sostanza, dicono i maligni, voleva lasciare ai potenziali acquirenti solo i costi ma questi hanno comprensibilmente detto “marameo”, continuando a sviluppare il progetto che avevano in mente.

La reazione non si è fatta attendere. I fratelli Ebner, è noto,  sono soliti ignorare gli avversari fino a quando li ritengono al di sotto della Wahrnehmungsgrenze (come accade ai pochi media italiani e tedeschi altoatesini che non possiedono, compreso ovviamente Salto.bz) ma se avvertono un pericolo anche solo potenziale, come si è visto nell’ultimo decennio con il trattamento riservato a Kompatscher, si avventano sulla preda come lo squalo di Steven Spielberg. Per cui, dopo alcuni confronti all’interno del Cda, Sie Spa ha deciso di passare al piano B.

Per capire quanto Athesia faccia sul serio occorre fare un altro passo indietro, ad un anno fa, esattamente al 25 febbraio 2021, quando sempre Alberto Folgheraiter, ex cronista alla redazione di Trento della Rai, e collaboratore del Trentino, da sempre molto critico con la scelta di Sie Spa di chiudere il giornale, deposita in Tribunale a Trento la testata “Il nuovo Trentino – Il foglio dei liberi pensatori”. La registra, però, come settimanale e non come quotidiano. Una mossa preventiva comunque intelligente, ma che non ha fatto i conti con la creatività e la spregiudicatezza del colosso editoriale “atesino”.

Poche settimane fa, il 26 aprile 2022, Sie Spa deposita ben tre nomi presso il giudice Giorgio Flaim.

  1. Nuovo Trentino”, direttore: Orfeo Donatini, ex cronista dell’Alto Adige e presidente di Sie Spa; editore: Athesia Druck; proprietario: Sie Spa, con sede in via Missione Africane (sede dell’Adige e del Corriere del Trentino).
  2. Il Nuovo Trentino”, direttore: Orfeo Donatini; editore: Sie Spa; proprietario: Sie Spa, sede in via Missione Africane (il nome è probabilmente stato accettato dal giudice anche se uguale a quello di Folgheraiter in quanto risulta registrato come quotidiano)
  3. Trentino Nuovo”, direttore: Orfeo Donatini; editore: Sie Spa; proprietario: Sie Spa, sede in via Missione Africane.

Come si vede, Sie-Athesia ha pensato di registrare tutte le varianti possibili del vecchio marchio. Stando a quanto si è potuto apprendere, la testata che l'editore intende usare è la prima, “Nuovo Trentino” senza "il". Nelle ultime settimane – essendo quello giornalistico un ambiente molto fecondo per la diffusione dei gossip – a riguardo di questo progetto sono circolate le notizie più disparate. Facendo la tara a tutte le indiscrezioni e comparandole con le poche informazioni per le quali si è avuta un’autorevole conferma, quello a cui Sie spa sembra stia lavorando non è un giornale free press, ma un quotidiano leggero come numero di pagine (24) confezionate da una dozzina di giornalisti, con una forte attenzione agli approfondimenti.

La creazione di una nuova testata dovrebbe teoricamente sganciare Sie spa dall’obbligo di riassunzione dei giornalisti cassintegrati dal Trentino (attualmente sono 9, diversi hanno trovato nuove occupazioni) con le vecchie anzianità. E’ comunque probabile che il sindacato dei cronisti su questo punto dia filo da torcere, anche se un’operazione simile fu fatta quando una ventina di anni fa chiuse il Mattino dell’Alto Adige e una piccola parte dei giornalisti fu ri-assunta dalla società che diede vita al Corriere dell’Alto Adige, riazzerando tutte le anzianità.

In molti nell’ambiente giornalistico e imprenditoriale si chiedono che senso abbia un’operazione così spregiudicata. Una mossa, che se avesse successo, potrebbe peraltro indebolire l’Adige. C'è poi un altro elemento che, non solo in questo caso, gli editori sembrano talvolta ignorare. Una discreta quantità dei lettori affezionati alla carta ha un livello di consapevolezza e di attenzione molto alto. Per cui, in genere, oltre a notare l’impostazione politica dei giornali e il livello di ingerenza dall’alto - sicuramente non basso nei mezzi Athesia - questi lettori sono anche in grado di fiutare le possibili prese in giro.

Ciò detto, una cosa è certa: in campo editoriale Athesia sa come pochi altri quello che fa. Per cui, trovandoci ad una cinquantina di chilometri di distanza che sembrano spesso 8 o 900. non resta che sedersi sulla riva dell’Adige e vedere quello che accadrà.