Politik | Elezioni/Wahlen 23

“Non collaboreremo ad ogni costo”

Dal Comune di Laives alla corsa per le Provinciali, Bruno Borin, candidato numero 2 di Fratelli D’Italia, rivendica il proprio percorso politico: “Le Civiche nascono da Alleanza Nazionale”.
Bruno Borin, Fratelli D'Italia
Foto: Othmar Seehauser
  • SALTO: Borin, Lei ha dichiarato in più occasioni che la sua non è una candidatura contro Bianchi. Tuttavia ha fatto intendere che, sia da una parte che dall’altra, non sono state scelte condivise. Ci sono delle tensioni a livello comunale o si sta lavorando separatamente con l’obiettivo di arrivare a governare insieme?

    Bruno Borin: Come ho spiegato in precedenza, la collaborazione a livello comunale è stabile e non subirà variazioni. Abbiamo agito con responsabilità nei confronti della popolazione e continueremo a farlo. Personalmente, ho manifestato la mia delusione riguardo alla prospettiva di sospendere il mandato da sindaco, ma evidentemente ciascuno sta perseguendo le proprie legittime aspirazioni. Bianchi ha deciso di candidarsi alle elezioni provinciali e io ho fatto altrettanto, ma non c'è nessun rancore. La collaborazione sia a livello comunale che provinciale, se ci sarà la possibilità, proseguirà con lo stesso spirito.
     

  • Bruno Borin, candidato per Fratelli D'Italia: "Non sono iscritto a Fratelli D’Italia e non mi sono ancora posto il problema di farlo". Foto: Salto.bz
  • Non si corre il rischio di disperdere voti?

    Assolutamente no, poiché Bianchi attingerà all'interno della Lega. Sicuramente potrà contare sui voti di una parte di Uniti Per Laives ma non bisogna dimenticare che la nostra lista ha avuto origine dal precedente gruppo consiliare di Alleanza Nazionale. La mia candidatura permetterà agli elettori che non si identificano con la Lega di esprimere un voto più in linea con le loro preferenze.

    È inutile nascondersi dietro a un dito: il mio percorso politico è quello

    La sua candidatura è stata una sorpresa. Quando è arrivata? Qual è il suo rapporto con Fratelli d'Italia? È iscritto al partito?

    Non sono iscritto a Fratelli D’Italia e non mi sono ancora posto il problema di farlo. Certamente, è inutile nascondersi dietro a un dito: il mio percorso politico è quello. Io sono stato eletto per la prima volta nel 1985, con l’MSI, poi diventato Alleanza Nazionale, poi diventato Popolo Delle Libertà. Sempre qui sono rimasto. L’avvento delle liste civiche è stato coordinato con il capoluogo: Uniti Con Laives da noi, L’Alto Adige nel cuore a Bolzano. Le Civiche sono partite da quella matrice politica, non lo censuriamo. Per quanto riguarda la richiesta della mia candidatura, andava avanti da molto tempo ma ho sempre declinato visti gli  impegni che mi ero assunto a Laives. Quando Bianchi mi ha comunicato che avrebbe corso alle provinciali con Lega, attorno a Ferragosto, io ho rotto gli indugi.

    Il consigliere provinciale di Fratelli d'Italia, Marco Galateo, ha criticato la candidatura di Christian Bianchi per le elezioni provinciali, affermando che "il sindaco Bianchi ha deciso di abbandonare Laives per cercare un posto in Consiglio Provinciale". Possiamo dire la stessa cosa di Lei?

    Io dico semplicemente che non sono mai stato d’accordo con un’ipotesi di interruzione di questa amministrazione, che ha lavorato bene.

    Se dovesse venire eletto tuttavia sarà costretto a farlo,

    La mie eventuale elezione è ininfluente. La Giunta va a casa solo se viene eletto Bianchi. Se viene eletto Borin non va a casa nessuno.

     Noi siamo stati sotto esame per 70 anni, quindi riteniamo che sia giusto, ora, che anche gli altri si facciano un esame di coscienza 

    Lei ha una lunghissima esperienza in consiglio comunale. Quali saranno le sue priorità qualora dovesse venire eletto?

    La mia attività politica è stata sempre guidata da principi e valori fondamentali. Non avrei dedicato tre decenni all'opposizione se non ci fosse stata una solida base di ideali. Per quanto mi riguarda, desidero portare il buongoverno di Laives in Provincia. Preciso che non siamo disposti a collaborare ad ogni condizione ma lo faremo con la schiena dritta, cosa che fino ad oggi non è stata fatta. Con tutti gli scandali emersi in Provincia attualmente c’è un’aria irrespirabile. Noi siamo stati sotto esame per 70 anni, quindi riteniamo che sia giusto, ora, che anche gli altri si facciano un esame di coscienza e puliscano gli scheletri del proprio armadio.

    Come si pone rispetto all’Autonomia?

    C’è un problema di legalità e di aggiornamento dell’Autonomia. In Provincia di Bolzano sono state create le condizioni per cui l'ente giudicante porta la stessa maglietta del giudicato. Non siamo d'accordo con le dichiarazioni di Calderoli, che sembrano non comprendere come l'Autonomia debba essere implementata e adeguata. Per noi, deve essere rivista perché c’è un problema di sostanza. Il Ministro parla di ampliamento ma non specifica come farlo e pertanto non possiamo che divergere. È una questione di sostanza, ripeto, e di equità nella gestione delle risorse.

    Ci fa un esempio?

    Il "Fondo Valle", che copre Bolzano e la Bassa Atesina, non ha avuto lo stesso peso delle altre realtà. Nel settore turistico, ad esempio, nel 2020 sono stati destinati 88 milioni di euro, nel 2021 sono aumentati a 226 milioni. Nel contempo, gli esercizi nel fondovalle sono stati lasciati a se stessi, e molti hanno dovuto chiudere. I numeri dei sondaggi anticipano che sarà necessario istituire  instaurare una collaborazione. Noi siamo comunque pronti a farlo, anche grazie al buon bagaglio di esperienze con la SVP di Laives.