Kultur | EVENTO

“Un festival sempre in evoluzione”

Con il nuovo anno, ArtMaySound compie 18 anni. Il Festival della musica e del fumetto che si tiene ogni anno a Bolzano è in continuo mutamento perché al centro ha i giovani e i loro interessi.
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Foto: Niccolò Dametto
  • Se è vero che ArtMaySound ha un punto fermo, ovvero quello di essere il Festival della musica e del fumetto, è vero anche che è in costante sviluppo. Ogni anno, a porre le basi della manifestazione ci sono tante ragazze e tanti ragazzi che, edizione dopo edizione, declinano il Festival come meglio credono, scegliendo il tema principale, decidendo gli ospiti, invitando fumettisti e cantanti. Ad essere al centro di ArtMaySoud, il Festival che si tiene a fine maggio e che il prossimo anno giungerà alla diciottesima edizione, insieme alla musica e al fumetto, quindi, ci sono coloro che lo organizzano, lo immaginano e lo realizzano concretamente: i giovani. A questi ultimi viene dunque data la possibilità di stare nel dietro le quinte di un evento aperto al pubblico. A raccontare l’ultima edizione ci sono Daniel Valentini e Giulia Gabos, educatori del Centro Giovani COOLtour.

  • Foto: Niccolò Dametto

    L’obiettivo è co-progettare l’iniziativa con i giovani.

    “Nelle due giornate di fine maggio di quest’anno, proprio all’interno della manifestazione di ArtMaySound, si è tenuto un contest musicale che ha visto 10 giovani sfidarsi. Il vincitore della gara che si è tenuta la prima giornata ha poi aperto il concerto all’artista, scelto dai ragazzi, che si è esibito il giorno seguente”, racconta Valentini. Il tema dell’anno è stato “Ti sblocco un ricordo” e i ragazzi, che per mesi si sono radunati per organizzare l’evento, hanno cercato di trovare tutte quelle cose che facessero insorgere nostalgia agli spettatori. Strettamente legato al tema scelto è stata anche la mostra allestita in quei giorni all’interno della biblioteca civica.

    “L’obiettivo è co-progettare l’iniziativa con i giovani. Come noi mettiamo sul tavolo le nostre idee – dicono Daniel e Giulia – anche i ragazzi offrono i loro spunti. Insomma, ci si divide i compiti e le responsabilità, e i ragazzi diventano così dei veri e propri volontari. Si passa dal proporre un artista da invitare ad aiutare a spostare una panca in piazza. Si vengono così a creare delle relazioni umane e si condividono delle esperienze”. Non è un caso che alcuni partecipanti all’iniziativa hanno poi deciso di affacciarsi al mondo del Servizio Civile. “Anche i social sono gestiti dai giovani. C’è chi prepara delle grafiche e chi gestisce la pagina Instagram. Solo il manifesto della manifestazione è stato realizzato da uno dei fumettisti ospitati”, aggiunge Gabos.

  • Foto: Rosario Multari

    “Credo che la forza di questo progetto stia proprio nel fatto che nel dietro le quinte ci siano i ragazzi, e nel dietro-dietro le quinte ci siamo noi, che ci occupiamo della parte burocratica. I giovani sono un sostegno fondamentale sia nella gestione della piazza che in quella del palco: due di loro – continua Valentini – hanno presentato le conferenze legate al fumetto e il contest musicale”. Oltre alla gara musicale, per il primo anno ha preso vita anche il contest del fumetto: gli artisti hanno avuto a disposizione 24 ore per presentare 5 tavole. “Non è detto che si replicherà anche il prossimo anno, visto che il nostro è un festival sempre in evoluzione, proprio perché cambia a seconda delle idee e degli interessi dei giovani che prendono parte all’organizzazione della manifestazione”, evidenzia Gabos. A cambiare, nel corso degli anni, è stata anche la location, che però è sempre stata nel capoluogo: dal Firmian a Piazza Walther, dalle Semirurali fino al Parco dei Cappuccini.

  • Foto: niccolò dametto

    Presente, durante l’ultima edizione, anche la mostra dedicata a Bonvi, autore tra le altre cose delle Sturmtruppen. “Le tematiche, pur essendo vicine a un'altra generazione, sono sempre attuali. Infatti la distanza temporale non ha bloccato i ragazzi, che sono stati entusiasti della mostra che, più in generale, ha avuto un bel riscontro. Alcune persone, ad esempio, sono arrivate per la mostra ma hanno poi deciso di fermarsi a vedere tutto ciò che la circondava, ovvero le bancherelle di ArtMaySound”, dice Valentini.

    Ma il Festival non è circoscritto solo all’interno di una piazza. “Con la scorsa edizione abbiamo portato tre artisti nelle scuole di Bolzano. Ad esempio, il fumettista Franzaroli ha presentato agli studenti del Liceo Pascoli una sua grafic novel sulla storia del suo nonno – visto il tema dell’anno – raccontando anche la sua esperienza nel mondo dell’editoria. Inoltre abbiamo invitato Armin Barducci alle Alfieri e Emiliano Nanni alle Ada Negri”, conclude Gabos.

  • Viaggio in più puntate alla scoperta dei centri giovani della provincia, ognuno dei quali è specializzato in ambiti diversi: musica, teatro, robotica, scienza, giornalismo di strada o street culture. Si tratta di un vero e proprio sistema pensato per offrire servizi a target molto diversi tra di loro, non solo per fornire un supporto alle famiglie nel doposcuola, ma per sostenere i giovani nello sviluppo di competenze e nel loro percorso di autonomia dalla famiglia.