Kompatscher & Fugatti
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Gesellschaft | kalašnikov&valeriana

L’importanza delle quote azzurre

Senza una quota azzurra rischieremmo di vivere in un mondo rovesciato che non lascerebbe sufficiente spazio alla sana mascolinità patriarcale
  • Non vi meraviglierete se vi confido che sono una grande fan delle quote: le vorrei turchese per le persone con occhiali, viola a pois bianchi per le persone vegane, gialle per credenti evangelici, bordeaux per chi ha un reddito annuo superiore a 100.000 €, di tutti i colori dell’arcobaleno per rappresentanti della comunità LGBTQIA+, azzurre per gli uomini ecc. Tuttə hanno diritto a essere rappresentatə!

    L'urgente necessità delle quote azzurre mi è diventata chiara l'altro giorno leggendo di Alessandro Urzi che lamentava discriminazione di genere, non ci avevo mai pensato prima. In riferimento all’assenza di donne nella Giunta Regionale diceva: “A ben guardare, una norma che ponesse divieto ad una persona ad assumere un incarico solo perché di un certo genere, pone tanti interrogativi morali”. Come dargli torto, molte persone hanno vissuto sulla propria pelle discriminazioni di genere. Una quota azzurra sarebbe un passo importante per permettere finalmente a tuttə rappresentanza e accesso a ruoli decisionali e far fronte a questa immoralità!
    Considerando che sono parecchio numerosi, gli uomini dovrebbero avere una quota del, diciamo, 50%. Ma potrei accontentarmi anche di una percentuale un pochino più bassa se qualcuna delle altre quote fosse comunque maschile (certo non come caratteristica principale). Ad esempio: disabile E uomo, animalista E uomo, contadino E uomo, e così via. Certo, bisognerebbe considerare la questione delle competenze, si sa che sono importanti! E si sa anche che non sempre vanno a pari passo con il pene. Io, ad esempio, conosco diverse persone che se la cavano benissimo in situazioni di potere senza competenza alcuna e probabilmente le conoscete anche voi. Rischierebbero di restare per aria, perché chi è in ruoli di potere tende ad accompagnarsi con persone simili più che a puntare sulla competenza. Ma non bisogna fare di tutta l'erba un fascio, l'importante è che la competenza non vada a discapito delle quote, perché senza una quota azzurra rischieremmo di vivere in un mondo rovesciato che non lascerebbe sufficiente spazio alla sana mascolinità patriarcale. Per non parlare di come andrebbe a finire se le donne a prendere sopravvento fossero addirittura femministe: si rischierebbe di dover usare un linguaggio più articolato del maschile universale... sarebbe la fine del mondo che conosciamo, così accogliente, rispettato e rispettoso! 

    Il rischio è dietro l'angolo, pensiamoci davvero: Una quota azzurra del 50% è indispensabile!

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Gianguido Piani Mo., 19.02.2024 - 20:44

Cara Christine Clignon,
non Le auguro che Le vada a fuoco la casa, ma se dovesse succedere insisterebbe sulle quote dei pompieri? Massimo tre vigili del fuoco maschi per due vigilesse del fuoco femmine? Tutti gli altri rientrino in caserma? O per un'operazione, se il chirurgo e' uomo allora l'anestesista deve essere donna? O la chirurga donna e il anestesisto uomo? Rinunciamo alle assistenti di sala se capita che siano piu' une che altri?
Attendo ancora una risposta a un quesito che avevo formulato in questa sede qualche mese fa. Lo ripeto. In Svezia, patria della parita' assoluta dove tutte le emancipazioni possibili hanno avuto luogo, dove e' stato addirittura coniato e introdotto nella lingua un nuovo pronome - hen - che vuol dire contemporaneamente "lei" e "lui", gli ultimi anni si osserva la tendenza che le donne (o chi si ritiene tale, sorry!) scelgono istruzione e professioni che nel lontano passato erano tipicamente femminili (orrore!!!) e lo stesso succede con gli uomini. Nei paesi in via di sviluppo, al contrario, moltissime donne scelgono istruzione e professioni STEM non perche' siano piu' predisposte, ma per affrancarsi da societa', quelle si', maschiliste e patriarcali. Per potere mirare a una carriera piu' prestigiosa e benessere economico. Dove questo non serve piu', vedi la Svezia, le donne si orientano maggiormente verso professioni sociali e gli uomini a quelle tecnologiche.
Immagino che Lei non abbia voglia di andare in Pakistan o Bangla Desh a esporre il Suo punto di vista, Salto e l'Alto Adige sono piu' tranquilli e sicuri, ma vorrei vederla parlare di quote obbligatorie in Svezia. Ha voglia di provare?
Altro esempio. Alle ultime elezioni provinciali ci sono stati 193 candidate F e 295 candidati M, circa 40% e 60%. Hanno votato F=147265 e M=143034, quindi un po' piu' "F". Sono stati eletti 25 M e 10 F. Riesce a spiegare questo risultato se le Sue sorelle votano in maggioranza uomini, e gli uomini votano in maggioranza uomini? Come facciamo ad applicare un sistema di quote?
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Mo., 19.02.2024 - 20:44 Permalink