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Alunni e vaccinati

Il Governo si divide sulle vaccinazioni obbligatorie per l'iscrizione a scuola. Lorenzin (Sanità): “Obbligo alle elementari”. Fedeli (Miur): “L'istruzione è un diritto”.
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Foto: Unicef

Stamane, 19 maggio, il Consiglio dei Ministri discuterà il controverso provvedimento teso a rendere obbligatorie le vaccinazioni per l'iscrizione a scuola, sin dalle scuole primarie e per l'infanzia. Sul tavolo del governo approderà un testo (ancora blindatissimo) della ministra alla salute Beatrice Lorenzin, anche se non è ben chiaro in quale forma e con quali contenuti – ovvero se sarà un decreto oppure una modifica al DPR 355 del 1999, che stabilisce come la mancata certificazione dei vaccini obbligatori non comporta attualmente il rifiuto dell’alunno dalla scuola dell’obbligo. Ma la “fuga in avanti” di Lorenzin sull’obbligo vaccinale dei figli per iscriverli a scuola ha acceso sin da subito lo scontro tra i banchi del governo, in particolare con la collega ministra all'istruzione, università e ricerca Valeria Fedeli: “La ministra Lorenzin ha scelto di arrivare direttamente con una proposta senza confrontarsi con me, quindi c’è stato un elemento di disallineamento, ma è una responsabilità che ha scelto di prendersi” ha dichiarato a caldo l'esponente del PD, ribadendo che a suo avviso vadano piuttosto “responsabilizzati i genitori”.

A scuola solo se vaccinati?

Il braccio di ferro tra le ministre riguarda due aspetti: l'obbligatorietà stessa e, nel caso passi la linea favorevole, l'età nella quale introdurla. “Le sanzioni devono essere in capo ai genitori e non penalizzare i bambini impedendo la loro iscrizione a scuola” sostiene Fedeli, secondo cui ai bambini non può essere negata l’istruzione. Colpire i genitori sarebbe per Lorenzin una tipica posizione del fronte no vax (“no vaccini” secondo un gergo giornalistico diffusosi rapidamente) e dalle colonne del Corriere della Sera Sabino Cassese, giudice emerito della Corte Costituzionale, ha dato man forte alla titolare della Salute: “Il diritto alla salute e quello all’istruzione hanno una diversa portata. Il primo riguarda la vita stessa della persona e prevale sul secondo”.

All'asilo o pure alle elementari?

Per Lorenzin, a spingere i no vax a vaccinare i propri figli non saranno le sanzioni economiche proposte da Fedeli, ma l’obbligo di presentare i certificati vaccinali al momento dell’iscrizione a scuola. Non si sa ancora se tale l'obbligatorietà riguarderà solamente la fascia d'età 0-6 anni per frequentare i nidi e le scuole materne, o fino a 10 anni per iscriversi alle scuole elementari. L’obbligo di vaccinazione dovrebbe scattare già il prossimo anno scolastico e chi ha già iscritto i propri figli dovrà presentare i certificati dell’avvenuta vaccinazione, altrimenti scatta il divieto di frequentazione. Per il resto spetterà a un decreto ministeriale stabilire quali vaccini serviranno per iscriversi a scuola.

Quali vaccini?

Con tutta probabilità, nell'elenco rientreranno le vaccinazioni rese obbligatorie per legge (difterite, tetano, polio ed epatite B, somministrate nella dose “esavalente” che comprende anche pertosse ed Haemophilus B) nonché quelle più importanti tra le immunizzazioni che il Piano vaccini da poco approvato rende gratuite, come la trivalente MPR (morbillo, parotite e rosolia, non obbligatoria ma fortemente raccomandata). Nel nuovo calendario vaccinale del Ministero della Salute figurano pure le vaccinazioni per meningococco, pneumococco e varicella, che potrebbero anch'esse rientrare nei certificati degli alunni. Perché “siamo in emergenza, serve l’obbligo di vaccinazione per iscrizione a scuola”, come afferma (con velato allarmismo) Roberta Siliquini, presidente del Consiglio Superiore di Sanità.