Politik | Wahlen 18 Elezioni

“Spero che Kompatscher si rafforzi”

Il sindaco Caramaschi spera in una vittoria certa di Arno: “Proseguiamo il lavoro su Bolzano. Contro la Ue una deriva pericolosa, Lega-M5s nazionalisti. Voto Pd? Forse”.
Caramaschi
Foto: Salto.bz

salto.bz: Renzo Caramaschi, sindaco di Bolzano, dopo settimane di show elettorali, sortite ad effetto, pubblicità a tappeto anche sui social domenica finalmente si vota per le provinciali. Come arriva l’Alto Adige a questo appuntamento, secondo lei che si è sempre dichiarato fuori dalla politica, anche se la politica la mastica tutti i giorni?

Renzo Caramaschi: le parole che si usano sono problematiche. Mi sembra ci sia da un lato una campagna contro l’Europa, immotivata. Il bilancio è difficile e la partita si gioca su due elementi. Il primo è la sicurezza. Devo però dire come sindaco che non ho visto differenze rispetto al precedente governo. L’ho già detto, sull’allontanamento degli immigrati violenti non sono arrivati risultati. Mi rendo conto che i rimpatri sono difficili, ma il problema resta.

Ha già risposto picche su questo argomento a Salvini nella sua prima visita, vuole raddoppiare dopo il suo ritorno in provincia?​

Salvini non ha fatto quello che aveva detto di fare, punto. Per la fase più problematica, l’attuazione dei decreti di espulsione, non ci sono risultati. Capisco che gli accordi con gli Stati di provenienza sono materia delicata, che occorre un lavoro silenzioso con i governi, da quello della Nigeria agli altri, ma il problema resta.

La campagna elettorale si gioca su due elementi. Da un lato la sicurezza, su cui Salvini però non ha fatto quello che aveva detto di fare. Dall'altro l'Europa: vedo un anti-europeismo dilagante, una Ue causa di tutti i mali degli italiani. Bisogna tornare al sogno di Degasperi, Adenauer e Schuman

Il secondo argomento della campagna?​

L’Europa. Vedo un anti-europeismo dilagante. Una propaganda che identifica una Ue matrigna, causa di tutti i mali e delle difficoltà degli italiani. Parlavo l’altro giorno con il console generale di Germania, che sta a Milano, della portata del sogno europeo. Negli anni Ottanta Bolzano si apriva a questo sogno di Europa, nata da un grande pensiero, di Degasperi, Adenauer e Schuman, alla fine della seconda guerra mondiale. Io ci credo, sono contro la demonizzazione.

Di fatto, Alto Adige e Trentino sono una tappa di una campagna elettorale permanente che si sta polarizzando dentro l’Unione: da una parte gli euroscettici come Lega e M5s al governo in Italia, alleati ad esempio a Strache e all’FPÖ in Austria, dall’altra i sostenitori dell’Europa unita. Lei sta con i secondi?

Io sono un sindaco di un capoluogo, questi sono temi che mi sovrastano. Ma da primo cittadino di centrosinistra sono contrario a questa destra pentastellata, di cui non si capiscono bene i contorni. Stanno prendendo una deriva nazionalista, producendo una situazione incresciosa. Un contro è l’identità, anche se io ad esempio sono contrario al doppio passaporto in Alto Adige, mentre su un passaporto europeo siamo tutti d’accordo. Altro è il nazionalismo, che ha fatto 100 milioni di morti nel continente con le due guerre mondiali del Novecento. 

Le provinciali, sindaco. Qual è la posta in gioco?​

Molto dipenderà se l’Svp avrà la maggioranza assoluta o se dovrà governare con qualcuno. La Lega si dice fervente autonomista, quindi se il Pd dovesse fare flop è possibile che la Volkspartei trovi un altro alleato. Il partito di raccolta è sempre attento ai rapporti con Roma, dall’altro mantiene un ancoraggio internazionale. 

La posta in gioco di domenica? Vediamo se l'Svp avrà la maggioranza assoluta o se dovrà governare con qualcuno. La Lega si dice autonomista, se il Pd dovesse fare flop è possibile che la Volkspartei cerchi un altro alleato. Con un occhio a Roma e uno all'ancoraggio internazionale

Anche lei prevede un’alleanza con il Carroccio?​

Non so fare previsioni. Sento però uno sbandamento in giro, tanti non sanno chi votare, è un momento difficile. È uno sbandamento psicologico dell’intera nazione, in un sondaggio recente è emerso che solo il 44% degli italiani voterebbe per restare nella Ue. Da europeisti convinti e siamo diventati euroscettici. In Alto Adige ora sono tutti autonomisti, mentre una volta diverse forze politiche non lo erano, ma vedo lo stesso molta incertezza, indeterminatezza sull’esito del voto.

Vuole dare una mano a qualcuno per convincersi? Lei chi vota?​

Non lo dico, auguro però a Kompatscher di tornare presidente con un buon successo. Ha lavorato bene e ha capito le problematiche di Bolzano, che fra l’altro è la più grande città tedesca dell’Alto Adige. Ma con lui non ne abbiamo mai fatto un tema etnico. Abbiamo costruito un rapporto molto positivo. La Provincia ha accelerato gli interventi per il capoluogo, capendo che l’Alto Adige non si sviluppa senza la sua città principale. Pensiamo a tram, opere per la viabilità, alla legge che ha chiuso tutti i mutui e che magari è passata inosservata, ma ha dato risorse in conto capitale al Comune. 

Auguro a Kompatscher di avere un buon successo, ha lavorato bene e ha capito i problemi di Bolzano, che è la più grande città tedesca dell'Alto Adige, fra le altre cose. Ma con lui non abbiamo mai parlato di temi etnici, ma di economia, viabilità, di come creare occupazione e sostenere il capoluogo. L'Alto Adige cresce solo con l'osmosi città-territorio

Forza Kompatscher quindi?​

Non vorrei che ci fossero equivoci, sono italiano e non voto Svp. Anche se, ripeto, non ho mai fatto ragionamenti etnici da sindaco. Con il governatore discutiamo di ambiente, economia, di come creare occupazione. Il capoluogo e la provincia vivono bene se c’è osmosi tra la città e tutto il territorio. Quindi, auguro all’attuale governatore un buon successo, ha governato bene.

Per chi fa il tifo allora tra gli altri partiti?

A Bolzano guido una coalizione di cui fanno parte Pd, Verdi, Noi per l’Alto Adige, la lista di Gennaccaro e l’Svp. Funziona bene perché c’è amalgama.

Alle provinciali vanno tutti divisi. Un male?

Io qui non sento differenze. 

Non dico forza Kompatscher, non voto Svp. Ho solo una preferenza, possibilmente andrà a un partito con un riferimento nazionale. Ma non sono iscritto al Pd. Zingaretti non lo conosco, stimo invece Gentiloni più che Renzi. Gli slogan distraggono, servono determinazione e serietà per governare

E quindi per domenica proprio non dice chi preferirà?

Non lo dichiaro, però per qualcuno voto e ho solo una preferenza, la mia. Per una forza che possibilmente abbia un riferimento nazionale importante.

Il Pd, giusto?

Più in là non vado. Preciso che non sono un iscritto.

Nel partito democratico dopo un periodo di divisioni e sconfitte si è aperta la fase pre-congressuale, con la sfida tra Zingaretti e i renziani, forse con Minniti candidato. Chi preferisce?

Zingaretti non lo conosco, io ho sempre ammirato Letta e Gentiloni, che ho salutato quando è venuto qui ieri. Ho sempre avuto grande stima di lui, meno di Renzi. Per governare, come nel mio caso, una piccola città servono determinazione, serietà, con le battute e gli slogan ci si distrae. 

La democrazia vive di elezioni, tutti i cittadini sono chiamati a votare, altrimenti si va verso il modello americano dove vota il 40%. Sui social, non li sopporto: la semplificazione non porta da nessuna parte

Dopo una campagna molto social si arriva al voto. Un appello contro l’astensione?

La democrazia vive di elezioni, tutti i cittadini sono chiamati a pronunciarsi per decidere il governo locale che ha il compito di sviluppare la nostra provincia. Con l’astensione diffusa si va verso un modello americano: la più grande potenza mondiale dove decide il 38-40% degli elettori. Non un modello sicuramente. Quanto ai social, io sono allergico. Mi sono cancellato da facebook: non sopporto lo slogan, la semplificazione eccessiva che non porta da nessuna parte.