Kultur | Parlando di cultura

La cultura come addizione

Si può pensare alla cultura come somma di tante culture diverse o bisogna continuare a pensare ognuno alla "sua" cultura senza dialoghi costruttivi?
Hinweis: Dieser Artikel ist ein Beitrag der Community und spiegelt nicht notwendigerweise die Meinung der SALTO-Redaktion wider.
a-beautiful-mind-di.jpg
Foto: Screenshot

A me non dispiacerebbe se la cultura fosse additiva e non selettiva. Ovviamente è difficile mettere due culture diverse assieme ma, di fatto, sarebbe bello pensare alla cultura come un qualcosa di unico, composto da tantissimi tipi di cultura. 

In modo matematico io vedo due culture diverse come se fossero due frazioni con denominatore diverso: non parlano tra di loro facilmente e molti studenti vedono come una rogna il fatto di doverle sommare.

Un 3/7 e un 6/5 son difficili da mettere assieme.

La soluzione però c'è e non è quella di far diventare il 3/7 una frazione con denominatore 5 e non è neppure quella di far diventare il 6/5 una frazione con denominatore 7.

La soluzione è il più piccolo multiplo comune, in questo caso 35. 15/35 + 42/35 è facilmente fattibile e la cosa bella è che dà come risultato una frazione l, 57/35 che ha come cosa bella quella di avere al suo interno le due vecchie frazioni originali ma in un'altra forma. Altra cosa bella è che potenzialmente, senza cambiare nulla, potremmo avere anche un bel 114/70 o un 228/140.

Ciò non toglie che, un giorno lontano, il 228/140 diventi un 230/140 (sempre senza perdere nulla ma solo aggiungendo) e in pratica un 23/14. 

Qui in Alto Adige/Südtirol invece sembra sempre di dover parlare di 3/7 e 6/5 come se la loro somma fosse impossibile o come se fosse un torto per uno dei due numeri.