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Il lato oscuro dello studentato

Il Team K chiede una regia pubblica per gli studentati a Bolzano. Con più diritto allo studio e minore affidamento al privato: “Valutare la necessità in Zona industriale”
Team K studentati
Foto: Team K

“Occorre porsi altre domande, non basta dire ‘costruiamo degli studentati’. Una delle domande è: quali studenti vogliamo a Bolzano?”. Perché una città universitaria senza diritto allo studio è una città che limita a pochi l’accesso all’università: questa la tesi del Team K, che in una conferenza stampa ha presentato oggi le sue osservazioni e proposte per gli studentati nel capoluogo. Partendo dall’analisi dei dati forniti dalla Provincia grazie a un’interrogazione del Team: “Da diversi anni il numero di posti nei convitti non corrisponde alla domanda effettiva. 1200 studenti e studentesse hanno fatto domanda per i 719 posti letto in Alto Adige. I posti letto messi a disposizione a Bolzano sono 602, quelli a Bressanone 117. Attualmente non ci sono posti letto a canone provinciale a Brunico” si legge nella risposta dell’assessore al diritto allo studio Philipp Achammer. La Giunta provinciale conferma inoltre di non avere intenzione di costruire studentati pubblici né di avviare nuove convenzioni per ulteriori posti letto, preferendo affidarsi al mercato ovvero demandando tutto ad iniziative private.

 

Il Team K critica la politica delle convenzioni stipulate tra Provincia e proprietari degli studentati, strutture già finanziate con fondi pubblici fino al 90%, e in particolare l’integrazione provinciale per i costi di gestione. I dati emersi dalla interrogazione, per il consigliere comunale Matthias Cologna, parlano chiaro: “Tutti gli studentati privati sono convenzionati, l’idea è ‘stipulo una convenzione perché non ho posti letto’. Il canone d’affitto di 300 euro stabilito per una singola, però, non basta a coprire i costi della struttura, e così la Provincia copre la differenza. Il prezzo ‘vero’ della stanza è dunque di circa 450/500 euro per camera. Una singola di Univercity invece ha un costo di 380 euro complessivi per la Provincia, a dimostrazione che gli studentati pubblici costano di meno”.

 

Quale modello di business?

 

Il Team K ha elaborato una mappa degli studentati esistenti o in programmazione - e dell’avanzamento dei lavori di quelli in costruzione. “Per lo studentato del Sodalizio Cattolico in via Vintler e quello della Claudiana non si sa ancora se verranno concessi i finanziamenti richiesti con fondi PNRR” spiega Cologna, mentre i due ai Piani di Bolzano “sono edificati secondo la vecchia legge urbanistica, che prevede alberghi o mini-appartamenti. Non vi è la certezza che diventeranno degli studentati né conosciamo la politica dei prezzi fra tre anni. I costruttori sostengono che il prezzo sarà sicuramente superiore ai 300 euro della convenzione provinciale, ma meno dei prezzi di mercato”. Il rischio, sottolinea Cologna, è di sottovalutare il modello di business dei nuovi studentati privati, come dimostra il costo di gestione per camera delle strutture già esistenti. “con un costo per camera che salirebbe a 400-500 euro, corrispondente al prezzo di mercato degli appartamenti di Bolzano”.

 

 

Per la zona industriale, infine, il Comune dovrà scrivere un bando per trovare nuove strutture, “con in pole position i costruttori già presenti - Hager, Tosolini, Dalle Nogare - ma ogni privato potrà partecipare al bando. Ma di quali criteri terrà conto il bando? Come verrà individuato questo nuovo studentato?” chiede il Team K, secondo cui sarà importante che i criteri siano stabiliti assieme all’università e alle associazioni studentesche “che conoscono le esigenze degli studenti”. Il progetto vincitore non dovrà essere calato dall’alto, “ma seguire criteri quali il fabbisogno e la programmazione a lungo termine”.

 

No al click day, sì all'ISEE 

 

In altre parole, conclude Matthias Cologna, occorre “una cabina di regia pubblica tra Provincia, Comune e unibz, chiarendo a priori se conviene lasciare costruire ai privati - prima di accorgersi che i prezzi sono alti e si debba andare al convenzionamento con le integrazioni - e se sia necessario costruirli in zona industriale, nel caso il fabbisogno fosse già coperto da Claudiana e Sodalizio Cattolico”. Infine, vanno cambiati “i criteri di accesso: attualmente è un click day, chi invia prima la domanda, meglio alloggia. Un metodo scorretto per gestire i posti letto degli studentati, perché non tiene conto della condizione economica della famiglia di origine”. Per un’università for the many, not the few.