Kultur | Salto Afternoon

All’insegna di rock & blues

La sedicesima edizione del Music Aid Festival for Emergency & Los Quinchos ha chiamato un vasto pubblico ai fini di raccogliere fondi per le due Ong.
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Foto: Foto: Salto.bz

La serata era calda in tutti i sensi, temperatura, brezza e atmosfera, nell’areale di Alperia (ex-segheria Haller) nella zona industriale di Merano in via Scuderie nelle vicinanze della stazione di Maia Bassa. Venerdì 17 agosto, penultima giornata del “Music Aid Festival for Emergency & Los Quinchos”, svoltosi dal 14 fino al 18, come da sedici anni ormai per sostenere le due Ong. L’intero ricavato del bar e della gastronomia viene devoluto a favore di entrambi, e quest’anno il 16 pomeriggio è venuta in visita una delegazione del progetto Peace Therapy con numerose immagini e testimonianze, nonché filmati in realtà aumentata per poter “visitare” almeno virtualmente a distanza alcuni degli ospedali fondati da Gino Strada in Afghanistan (e non solo) per alleviare i dolori delle guerre. Gino Strada, storico e instancabile animatore di questo servizio di pronto soccorso per tutti, assolutamente al di sopra di ogni idea politico-cultural-religiosa per curare i feriti delle guerre inutili (troppe) in giro per il mondo, ha da poco compiuto 68 anni. Presso lo stand informativo, oltre a numerosi opuscoli informativi, c’erano in vendita anche alcuni dei suoi libri, tra cui segnaliamo l’importantissimo Bukashì scritto in occasione dell’estensione della guerra in Iraq nel 2003 da parte di una coalizione internazionale guidata dai signori della guerra George W. Bush & Colin Powell, che si erano inventati le armi di distruzione di massa ivi nascoste, un paio d’anni dopo l’attacco alle Torre Gemelli l’11 settembre 2001 (e terminata nel 2011 con la consegna di ogni potere alle autorità irachene insediate, però, in modo rigoroso dal governo Usa).

Torniamo alla festa di Merano totalmente all’insegna della musica, dove - come già accennato -l’appuntamento del 17 agosto era il vero clou data la presenza di due gruppi forti nel campo rock & blues, quali Celebration Night e Ago and Friends, entrambi bolzanini. Esecutori di cover dei Led Zeppelin il primo, raccoltosi attorno al giovane e molto abile cantante trentino Enrico de Bertolini, frontman davvero eccezionale nei toni alti tipici della formazione rock, anzi, anticipatore del hard rock che affondava le proprie radici nel blues, rockabilly e folk elaborando una propria formula assolutamente inedita ai tempi degli anni settanta, guidata dallo storico e mai dimenticato Robert  Plant, coi suoi riccioluti capelli al vento (voce e armonica), e composta da Jimmy Page (chitarra), John Paul Jones (basso e tastiere), nonché John Bonham (batteria e percussioni). Indimenticabili i song Starway to Heaven (chi non l’ha suonato con la propria chitarra nei mitici anni settanta e ottanta?), per non parlare di Tangerine, la canzone dedicata all’amore tout court, o The Immigrant Song e Kashmir! Davvero ottimi interpreti la band bolzanina, ma interpreti, appunto, nel senso che la voce vola e i suoni la accompagnano, ma non riescono a conferire quel coinvolgimento emozionale a tutto tondo, nel senso che, date le sonorità fortemente ritmiche originali non c’è poi tanto da sbagliare…

Di tutt’altro livello sul piano musicale, invece, la “Ago and Friends”, fondata nel 2005 da Agostino Accarrino per suonare con passione la musica da lui amata, ovvero il blues & rock tipico degli Usa del sud, quella musica americana dalle radici blues e non solo. Che cosa significa “blues”? Il nome di fatto deriva dalla cosiddetta “nota blu” che esprime quel leggero senso di nostalgia e di animus e si rifà all’ora blu che è quella che segna il tempo che intercorre tra il tramonto del sole e il calar della notte.

Ago and Friends ha finito la propria esibizione con un’esilarante esecuzione di Comfortable Numb dei Deep Purple muovendo persino gli animi dei più piccoli che erano tutt’altro che imbarazzati piazzandosi davanti al palco eseguendo le loro meravigliose danze facendo spettacolo “in piccolo”. Che cosa rende straordinaria la loro esecuzione rispetto a quelle di Celebration Night? I componenti di Ago and Friends non temono le jam session strumentali nella migliore tradizione delle improvvisazioni nello stile del free jazz, per cui le sonorità benché rifacendosi a song e melodie note si amalgano in nuclei nuovi e inediti oltrepassando la frontiera della perfezione. Anzi, ognuno ci mette l’anima e un po’ del proprio estro, e questa sensazione passa al pubblico in ascolto. Ci racconta Nico Aldegani (alle tastiere da un po’ di anni, egli ha all’attivo quattro Cd incisi, di cui uno con loro) che quando lui aveva iniziato la sua collaborazione fu letteralmente “buttato” nella mischia sul palco, essendo abitudine di “Ago” di non fare prove ma di far nascere i singoli brani direttamente in concerto. A Nico, il leader della band aveva consegnato un Cd con una sessantina di pezzi da studiare, di cui alcuni, forse, potevano essere suonati… Aldegani non sapeva però quali fossero stati e in quale ordine, per cui si è subito adeguato al motto “ci si immerge nel mondo dei suoni e ci si lascia andare”. Continuando su questa scia del discorso, Nico ci rivela nel corso della nostra breve chiacchierata al termine del concerto che il bassista di quella sera aveva suonato per la prima volta con loro! Ma noi, che li abbiamo ascoltati, non ce ne siamo accorti, in quanto le sonorità erano ben orchestrate, come per altro lo erano i tondi di luce che creavano cerchi concentrici al di sopra e dentro il (numeroso) pubblico antistante. Gli altri componenti della band riuniti attorno all’anche leader e voce della Spolpo Blues Band sono lo stretto compagno di strada Lukas Insam alla chitarra, Davide Ropele alla batteria, Gabriele Munini al basso e Thiago Accarrino (figlio di Agostino) alle percussioni.

La festa per Emergency era ben visitata e gli stand continuamente affollati, anzi, per far fronte al grande afflusso c’erano persino volontari giunti da altre regioni vicine. Caro Gino Strada, la solidarietà e lo spirito di pace è in buona salute in Alto Adige, speriamo che continui così…