Politik | primarie PD

Carlo Bettio candidato unitario

Dopo il successo dell'Operazione Gigi il "commissario" assumerà un ruolo politico. "Basta essere subalterni alla Svp. Dialogo aperto e dopo il voto uniti nel confronto".
carlo bettio
Foto: Pd Alto Adige

Dopo anni di tensioni interne, scissioni, furbate sulle regole interne, il PD altoatesino avrà un candidato unitario per la segreteria provinciale. Le primarie si svolgeranno in coincidenza con quelle nazionali a partire dall’11 febbraio, mentre le primarie aperte per la votazione del(la) segretario/a nazionale si svolgeranno il 26. Per uscire dall’impasse dei veti incrociati ed evitare l’ennesimo braccio di ferro con effetti potenzialmente devastanti, dal cilindro è uscito il nome di Carlo Bettio e cioè del commissario mandato a Bolzano poco più di un anno fa, un secondo dopo che le due fazioni avevano ricominciato a massacrarsi a suon di tessere, ricorsi e controricorsi. Bettio, 53 anni, padovano, dirigente del Pd della città veneta “ma non politico di professione”, entrò a suo tempo nella direzione nazionale con l’elezione di Nicola Zingaretti nel marzo 2019, divenendo responsabile dell’organizzazione del partito nel nord Italia.

Il piccolo “miracolo” della convergenza sul suo nome è avvenuto grazie all’inaspettato (per quasi tutti) successo dell’Operazione Gigi, e cioè della conquista, qualche mese fa, del seggio senatoriale Bolzano Bassa Atesina da parte dell’ex sindaco del capoluogo, Luigi Spagnolli. Bettio ha avuto l’idea, l’ha lanciata, e, sconsigliato da tutta la dirigenza locale, ha deciso di portarla avanti anche dopo la mancata desistenza da parte dell’Svp, sicura di fare cappotto. Il dirigente padovano ha invece convinto ad entrare nella partita Sinistra italiana, il Team K, e, sul filo di lana, perfino i Verdi, che con “Gigi” avevano il dente avvelenatissimo per la vicenda Benko (e non solo). Un dribbling alla Messi fra tre difensori, con tiro finale all’incrocio dei pali per il gol vittoria al 94°. A quel punto anche chi lo aveva accolto con diffidenza ha iniziato a pensare che Bettio, uomo estraneo alle logiche dei veleni interni e quasi “vergine” nei sempre complicati rapporti con i potenziali alleati, potesse essere la persona giusta per evitare l’ennesima, triste (per il numero di tessere) “conta” e tenere il partito compatto in vista dell’appuntamento elettorale d’autunno, forse il più importante degli ultimi venti o trent’anni.

salto.bz: Bettio, un padovano alla guida del partito altoatesino. Cosa l’ha spinta ad accettare? Lo vede come un incarico a lungo termine?

Carlo Bettio: Visto che alle Politiche abbiamo ottenuto un buon risultato mi è stato chiesto di proseguire un rapporto con il territorio, ho accettato di dare una mano perché al partito in questo momento serviva una soluzione unitaria.  Attualmente vedo il mio compito come quello di portare il partito alle elezioni e di seguire le successive trattative. Poi si vedrà.

Quando avete presentato la candidatura di Luigi Spagnolli assieme a Verdi, Team K e Sinistra avete espresso l’auspicio di un futuro da alleati addirittura mettendo in forse la centralità dell’Svp. Ci credevate davvero?

Il nostro proposito resta quello. Bisogna tener conto del sistema elettorale, ci sono regole diverse rispetto alle Politiche, per cui è evidente che ognuno dovrà fare la propria corsa individualmente. Ma il mio auspicio è quello di avere con questi partner politici una piattaforma condivisa sui macro temi come ambiente, sanità, trasporti, sociale. Dopo essermi confrontato con loro in quelle settimane credo che questo sia possibile. Lo schema è stato apprezzato dagli elettori. Spagnolli in Parlamento sta continuando a fare un lavoro non visibile all’esterno, portando avanti lo spirito di quell’alleanza.

E i Cinquestelle? A Letta è stato rimproverato di aver puntato sul centrosinistra.

Dobbiamo recuperare il “campo grande” del centrosinistra sapendo che alle Politiche c’è stata una cesura con il terzo polo di Renzi e Calenda, che hanno preferito una corsa solitaria, anche a livello locale. Il dialogo con i Cinquestelle si fa in due, fa piacere che ora Conte si veda nel centrosinistra, ma per un periodo non piccolo i pentastellati su questo punto sono stati ambigui. Io sono favorevole ad un confronto. In questa terra Verdi e Team K hanno una grade rappresentatività per cui sono interlocutori particolarmente importanti.

E il terzo polo? Stefania Gander sembra avere la fiducia di diversi ex PD di area centrista.

Nei prossimi mesi il dialogo sarà aperto con tutti, con Sinistra italiana, Articolo 1, gli amici socialisti e con il terzo Polo. Credo che i ragionamenti vadano fatti al di là del modo in cui ci presenterà alle elezioni, visto che la legge elettorale non favorisce le alleanze. Ma procedere in ordine sparso anche dopo le elezioni porterebbe inevitabilmente ad una totale subalternità rispetto all’Svp. Credo che sia arrivato il momento che il centrosinistra si liberi da questo complesso. L’Svp ha deciso di non assecondare la nostra richiesta di desistenza alle Politche. Bene, la politica vive anche di sana competizione, però dobbiamo prendere atto del rifiuto. Solo un confronto in campagna elettorale ed uno spirito unitario dopo le elezioni possono sottrarre la Stella alpina da un’alleanza innaturale con Lega o, dio-non-voglia, con Fratelli d’Italia. Credo che un’alleanza della Volkspartei con questa Destra-centro potrebbe provocare non pochi scossoni nella società sudtirolese. Ciò detto, occorre attendere di vedere come cambieranno i rapporti di forza. Ma sarà una bella sfida.

Obiettivo minimo?

Credo che raddoppiare la nostra presenza, e cioè arrivare ad avere due consiglieri, sarebbe un buon risultato.
 

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Profil für Benutzer Massimo Mollica
Massimo Mollica Mo., 23.01.2023 - 09:36

Da iscritto non posso che provare infinita tristezza. Faccio notare come parlino di partiti ma di fatto non considerino gli elettori. Non gli ascoltano! Parlano di alleanze senza considerare gli elettori, i loro problemi ed esigenze. Nessun dibattito solo una sterile votazione. Zero idee ezero autonomia. Come se la nostra realtà non contasse. Questo è un difetto di tutti i partiti.
Lo ribadisco, tristezza infinita.

Mo., 23.01.2023 - 09:36 Permalink