Wirtschaft | Reazioni

“A Roma? Un teatro di burattini”

Il rischio è la “morte dell’economia”. Dura presa di posizione di Philipp Moser, presidente dell’Unione, sull’impasse politica nazionale. “Ora evitare aumento Iva”.
Governo
Foto: upi

Con la crisi di governo lo scatto, il prossimo anno, delle clausole di salvaguardia con l'aumento dell’aliquota Iva, dall’attuale 22 al 25,2 percento, è il timore più diffuso. L'incremento “si avvertirebbe con particolare forza in un territorio di confine come Alto Adige”, sostiene Philipp Moser. Impietosa è la critica del presidente dell’Unione commercio turismo servizi Alto Adige: “L’attuale situazione politica a Roma ha tutte le caratteristiche di un teatro dei burattini. Il rischio è la morte dell’economia. Per i politici assumersi la responsabilità del paese e della popolazione sembra un compito impossibile. L’unica reazione è sempre quella di incolpare qualcun altro”. 

Per Moser evitare un aumento dell’IVA è la priorità numero uno: “Con un’aliquota di oltre il 25 percento costringeremmo di fatto le persone a fare i propri acquisti oltre confine (l’Austria ha un’aliquota del 20 percento) o su internet. E inoltre si incentiverebbe l’economia sommersa e si danneggerebbe il turismo. L’attuale, debolissima crescita economica sarebbe soffocata senza speranza”.

 

 

La soluzione, secondo il numero uno dell’Unione, non è tornare a votare ad ottobre, ma una “legge di bilancio equilibrata che preveda una riduzione della pressione fiscale, investimenti nelle infrastrutture e, finalmente, il riconoscimento e il relativo sostegno economico del settore dell’innovazione. Sicurezza della pianificazione, certezza del diritto e stabilità economica sono irrinunciabili, oggi più che mai”.

Nessuno desidera un innalzamento dell’aliquota Iva - conclude Moser -. Per questo motivo bisogna fare tutto il possibile affinché, il 1° gennaio 2020, non entri in vigore la cosiddetta clausola di salvaguardia. Essa, infatti, prevede che, nell’impossibilità di reperire fonti di finanziamento sostenibili, l’Italia debba aumentare l’Iva – e le accise sui carburanti – rispetto alla UE, con l’obiettivo di evitare un nuovo e insopportabile indebitamento pubblico”.