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Foto: Albert Ceolan
Kultur | I colori delle Alpi

Le stagioni di Ceolan

Esce il terzo libro del fotografo di Salorno. È dedicato all’estate.

Adesso non resta che attendere l'autunno. Quando quello del 2019 starà per finire Albert Ceolan aprirà la prima pagina dell'ultimo di quattro libri fotografici dedicati al divenire delle stagioni delle nostre Alpi. Si chiuderà un cerchio, si completerà un percorso che il fotografo di Salorno ha iniziato ormai da moltissimi anni e che, in questi volumi, ha trovato la sintesi ideale.

Nell'attesa sfogliamo il libro appena uscito dai torchi tipografici e dedicato all'estate. È un lungo viaggio nel colore, nella meraviglia, nello stupore quasi infantile che Ceolan prova nel trovare, magari solo a qualche miglio di distanza dalla sua casa, un'infinita serie di spunti, di panorami e di soggetti da ritrarre con l'obiettivo della sua macchina fotografica.

Viene in mente, osservando molte delle fotografie contenute in questo libro, la prosa asciutta e pacata di Mario Rigoni Stern, che poteva cogliere i segni del tempo trascorso e quelli delle stagioni in divenire anche solo osservando il limitare del bosco dalla finestra della sua casa.

Lo strumento di Albert Ceolan, prima ancora che quello meccanico dell'apparecchio fotografico, è costituito da un'inesausta curiosità, dalla certosina pazienza di accostarsi alla natura seguendone il lento mutare e cogliendo le trasformazioni più impercettibili.

Meno male, poi, che il fotografo, per sua stessa ammissione, si preoccupava di dover affrontare un tema, quello dell'estate, che gli pareva avaro di spunti e di suggestioni. Ne ha trovate di incredibili, celate in tutte le terre che si affacciano sull'arco alpino. Il blu incredibile della lavanda di Provenza diventa una strada che porta a riscoprire i colori che esplodono dalle tele di Vincent Van Gogh. I fiori sono anche quelli che  vengono avvolti attorno al legno antico dei pali di Zederhaus. C'è l'ocra che affiora dalle rocce di Roussillon e ci sono i silenzi circondati dalla nebbia di un lago alpino. Il lungo viaggio si conclude sulle vette più alte, dove il bestiame pascola sui prati già punteggiati di neve. Di lassù si vede già l'autunno che avanza e che attende di farsi raccontare con le fotografie del prossimo libro.

Albert Ceolan è il fotografo delle copertine. In più di vent'anni ne ha conquistate oltre cinquanta, con le sue immagini, sulle più importanti riviste naturalistiche e di viaggi. Tra i molti premi che ha conquistato, uno, in particolare, lo descrive in modo speciale. Nel 2017 il suo primo libro sul racconto delle stagioni nelle Alpi, quello dedicato all'inverno, ha vinto il Mountain Image Award, uno dei massimi concorsi per opere fotografiche dedicate alla montagna e che si svolge a Banff nello stato dell'Alberta, in Canada.

Nei suoi libri, prima di immergersi in questo lungo viaggio nel mutare delle stagioni sulle Alpi, Ceolan  ha esplorato ciò che si cela dietro le mura dei conventi in Alto Adige, ha seguito passo passo le giornate altoatesine di papa Benedetto XV ed ha ripercorso, a pochi passi dal luogo in cui vive e lavora, lo snodarsi del sentiero del Dürer.

In un mondo nel quale ormai la sovrabbondanza di strumenti tecnici e l'uso quasi isterico dell'immagine per documentare il proprio vivere quotidiano hanno banalizzato, oltre ogni limite il  concetto della fotografia, Ceolan, che nasconde dietro l'obiettivo della macchina fotografica una ritrosia quasi assoluta nella raccontare se stesso, ci riporta al fondamentale concetto di una ricerca delle immagini che è  anche esplorazione di se stessi.

"Le storie -scrive nella presentazione -come queste fotografie, richiedono speranza, necessitano di un pensiero al dopo, alle prossime ore, ai prossimi giorni, ai nostri figli che crescono. Queste foto mi insegnano qualcosa, su come penso o posso pensare, sul mio modo di vedere ma anche, nel guardarle, speranza a proposito del nostro pianeta, la nostra splendida e vecchia terra"