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Metà Alto Adige vivrà da solo

Single al 40%: i fabbisogni abitativi fino al 2030 nella nuova legge per l'edilizia agevolata. Acquisti e affitti più semplici. Tommasini: "Casa accessibile per tutti".
Tommasini, Christian
Foto: Provincia

Rendere più accessibile l’acquisto o l’affitto di un alloggio, risparmiare suolo, semplificare le procedure. Sono gli obiettivi della nuova legge provinciale sull’edilizia abitativa agevolata presentata dal vicepresidente e assessore Christian Tommasini assieme a Stefan Walder, direttore della Ripartizione edilizia abitativa della Provincia.

 “Con il nuovo disegno di legge perseguiamo un obiettivo primario" sottolinea Tommasini che guarda all'Alto Adige dove il problema della casa è principalmente legato ai costi. "Vogliamo fare in modo - prosegue - che tutti gli altoatesini possano avere accesso ad un alloggio, in proprietà o in affitto, ad un costo accessibile. Si tratta di uno dei pilastri fondamentali della nostra società”. Il ddl, discusso la settimana scorsa in giunta provinciale, sarà ora al centro di un percorso che coinvolgerà gruppi di interesse e parti sociali. Domani il primo confronto. L’approvazione definitiva da parte del consiglio provinciale è attesa per l’estate.

Nuovi modelli dell'abitare

Si parte dallo studio sul fabbisogno abitativo in Alto Adige dalla fase attuale fino al 2030, che consentirà di pianificare interventi legati anche al cambiamento della società. Secondo le prime indicazioni, tra una dozzina di anni le famiglie saranno composte mediamente da 2,2 persone, quasi il 40% di essi sarà rappresentato da single, mentre la fetta della terza età avrà un peso vicino al 25%. “Vogliamo incentivare il co-housing e il co-working, sviluppare nuovi programmi per i giovani e per gli anziani e tenere in considerazione le esigenze di alloggi sociali - aggiunge l’assessore - puntando principalmente sul risanamento degli edifici esistenti allo scopo di risparmiare una risorsa fondamentale come il suolo”.

Ma cosa cambia con la nuova legge? Viene confermato il vincolo casa ventennale, ovvero l’indisponibilità per 20 anni degli alloggi acquistati grazie ad una sovvenzione pubblica, viene introdotto un sistema di bonus che premia coloro che costruiscono con criteri che consentono di risparmiare energia, che utilizzano il terreno in maniera più “densa”. Inoltre si abbattono le barriere architettoniche, si risanano edifici posti sotto tutela e si investe in territori strutturalmente svantaggiati.

Limite ai 65enni e prezzi calmierati

Verrà introdotto un limite massimo di età (65 anni) per l’accesso alle agevolazioni, sarà creato, in concorso con le associazioni dei proprietari e degli inquilini, un fondo di garanzia per morosità incolpevole, sarà possibile ottenere agevolazioni aggiuntive in caso di recupero dell’abitazione o allargamento della famiglia,e in caso di acquisto il nuovo limite massimo sarà di 130 metri quadrati.

Per sostenere gli affitti a prezzo calmierato, infine, sono previsti incentivi ai privati che decidono di costruire alloggi: chi vuole ricevere queste agevolazioni, per i primi 10 anni sarà obbligato a dare gli alloggi in locazione, ma a costi sostenibili, mentre per i successivi 10 anni potrà venderli solo a prezzo concordato.

Misure confermate

E che cosa rimane dell’impianto precedente? Ad esempio i vecchi limiti massimi e minimi di reddito, il requisito della residenza minima di 5 anni in Alto Adige per accedere al sistema di agevolazioni e ancora il modello del risparmio casa (Bausparen) avviato pochi anni fa e i limiti massimi di superficie finanziabile, che rimangono fissati a 110 metri quadrati per le nuove costruzioni e a 160 metri quadrati per il recupero di alloggi già esistenti.

La semplificazione giuridica opera attraverso l’abbattimento degli articoli, che passano da 152 a 54, e che vengono suddivisi in 10 sezioni. “Solo così - conclude Tommasini - potremmo andare incontro in maniera più rapida e semplice alle esigenze dei cittadini, riducendo anche i tempi delle procedure”.