Politik | La polemica

“Non usano il cervello”

Christian Tommasini replica duramente alla destra tedesca che aveva parlato degli italiani come di “migranti con la necessità di integrarsi”.
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Foto: Suedtirolfoto.com / Othmar Seehauser

Ieri era giunta la presa di posizione della segretaria del PD Liliana di Fede, che cha parlato di “destra tedesca che mina la convivenza e vuole riportare indietro l’Alto Adige”.
Oggi a prendere posizione in merito alla polemica innescata dal picchetto a senso unico per il Presidente della Commissione Claude Juncker e successivamente infuocata da Süd-Tiroler Freiheit e Union è il vicepresidente della giunta provinciale Christian Tommasini

Mi aspetto ora che anche il Presidente e gli altri colleghi stigmatizzino questi atteggiamenti”, afferma Tommasini, usando un toni insoliti nei confronti dei partner SVP. E facendo riferimento alle affermazioni di Knoll e Pöder che ieri avevano paragonato gli ‘italiani’ dell’Alto Adige a ‘migranti’. 

Tommasini dice di “esigere rispetto da Knoll e Poeder”, aggiungendo: “siamo tutti cittadini di questa terra”. Dopo di che l’esponente del PD altoatesino e vicepresidente della giunta provinciale richiama a “reciproco rispetto per la lingua, la storia, la cultura e le tradizioni di tutti”. E includendo in quest’ampia categoria “italiani, tedeschi, ladini, mistilingui, migranti”. Dopo di che Tommasini affonda ulteriormente i colpi.

“Non accettiamo che qualcuno pensi di avere l'esclusiva sul diritto di abitare e sentirsi a casa nella nostra terra. Del resto siamo fatti tutti allo stesso modo: siamo di carne e di sangue, muscoli e cervello. L'unica differenza è che, facendo certe affermazioni, qualcuno lo usa il cervello e qualcuno alle volte no.”

Il vicepresidente della giunta provinciale dice di considerare le affermazioni di Sven Knoll e Andreas Pöder “inaccettabili e offensive”, aggiungendo che “non si può scendere a livelli così bassi”.

Tommasini inizia quindi il suo richiamo alle “forze democratiche e autonomiste”, dicendo che ora “devono fare quadrato per “difendere la convivenza ed il rispetto reciproco e quanto abbiamo costruito in questi anni”. 
Il monito di Tommasini è molto duro: “dobbiamo stare molto attenti ad evitare le incomprensioni e le provocazioni che possono fomentare e legittimare questi atteggiamenti pericolosi”. E il vicepresidente della giunta riferisce della questione se n’è parlato oggi in giunta provinciale (n.d.r. durante la quale Tommasini ha scritto la sua presa di posizione, affidandola ai social network). 

Concludendo il vicepresidente della giunta provinciale si appella ai colleghi. Invitandoli con forza a stigmatizzare l’atteggiamento assunto dalla destra di lingua tedesca.  

“Mi aspetto ora che anche il Presidente e gli altri colleghi stigmatizzino questi atteggiamenti. Il mio impegno sarà sempre quello di tenere la barra dritta per un AltoAdige/Suedtirol aperto, democratico, plurilingue, di tutti.”
 
 

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Markus S. Mi., 23.11.2016 - 10:55

Wie können wir von den Migranten aus Afrika erwarten, dass sie sich bei uns integrieren, wenn es nicht mal unsere italienischen Nachbarn geschafft haben, die vor fast 100 Jahren hierhergezogen sind und ebensowenig deren Nachkommen, die hier aufgewachsen sind? Davon zeugt schon allein die Vehemenz mit der sie sich an die faschischtischen Ortsnamenfälschungen klammern.. Viele (nicht alle) Italiener unter uns fühlen sich leider immer noch nicht als "sudtirolesi", sondern immer noch als "altoatesini".

Mi., 23.11.2016 - 10:55 Permalink