Kultur | Società dei Concerti

"...iniziamo col salvare la bellezza..."

Enrico Bronzi, violoncellista e direttore d’orchestra, è musicista di fama internazionale. Suonerà a Bolzano per la Società dei Concerti. SALTO lo ha intervistato.
enrico bronzi, violoncellista
Foto: francesco fratto
  • SALTO: essere un apprezzato violoncellista e direttore era il suo sogno da bambino?

    Enrico Bronzi: per fortuna no, ho avuto un’infanzia molto serena e normale. Per normale però intendo che i miei genitori erano abbonati alla Società dei Concerti di Parma e mi portavano a teatro. Oggi forse per i bambini è considerato normale l’abbonamento a Netflix o la PlayStation.

    Lei suona un violoncello “Vincenzo Panormo” del 1770. Ci racconta di questo strumento?

    È opera di un grande liutaio italiano che lavorava a Londra. Una città che in quel momento aveva grandi violoncellisti come James Cervetto,  colui che eseguì per primo il Secondo Concerto di Haydn. È uno strumento nobilissimo ma forte, senza le fragilità di alcuni strumenti antichi. Potremmo dire che ha una voce antica ma una prontezza moderna. 

  • Voktett Hannover: è stato fondato nel 2012 quale ensemble vocale misto e a doppio coro dagli studenti della “Hochschule für Musik, Theater und Medien Hannover” Foto: nadja mahjoub
  • Per la Società dei Concerti suonerà a fianco di Voktett Hannover. Con violoncello e voci proponete un programma che spazia dall’antico al Novecento, da John Taverner a Knut Nystedt. Ci presenta questo progetto?

    Ho scoperto l’unione della coralità col suono del violoncello suonando “In paradisum” di Eriks Esenvalds. Una folgorazione. Ora questo viaggio prosegue con questi autori straordinari e poco noti in Italia. Compositori che coniugano la modernità con la memoria, superando o ignorando di proposito il concetto di avanguardia. Tutto il programma è un dialogo tra antico e moderno, in un contesto spirituale molto suggestivo. C’è spazio anche per una mia trascrizione delle diminuzioni di Schildt sulla Pavana delle lacrime di Dowland. Un pezzo molto speciale per me.

    Nel programma della stagione cameristica leggiamo che lei è “artist in residence” della Società dei Concerti. Cosa significa?

    Significa che ho accolto con gioia l’idea del vostro intelligente e sensibile direttore artistico Matthias Mayr di sviluppare un progetto articolato in cui entrassero diverse componenti del mio percorso: il violoncello solo, il Trio di Parma che abbiamo fondato nel lontano 1990, la collaborazione con gli amici di Salisburgo, colleghi del Mozarteum con cui abbiamo ideato un programma cameristico molto intrigante.

  • Enrico Bronzi: nel 1990 ha fondato il Trio di Parma, sua città natale. Foto: Francesco Fratto
  • Nel corso o a margine di un suo concerto le è capitato un episodio buffo, o tragicamente comico, di cui ancora sorride?

    Tragicomico è la parola giusta. Concerto a Novara con il Trio di Parma. Io ero emozionatissimo di suonare il violoncello “Grancino” appartenuto al grande Enrico Mainardi. A metà di un brano il violoncello si scolla e si apre improvvisamente, nello stupore generale. Le corde si mollano, lo strumento letteralmente si smonta, sono costretto ad interrompere. Risate generali, tranne per me che dovevo spiegare l’accaduto al proprietario..

    Ci segnala un libro che è stato per lei importante?

    Uno solo è difficile. Ho avuto molte fasi della vita legate a letture diverse. Letteratura, saggi, argomenti scientifici o musicali. Ne viene fuori uno strano calderone curioso ma disordinato come sono io: Dostoevskij, Kristóf (la Trilogia), Queneau (I fiori blu), Bulgakov, Feynman (QED), Gallese, per la musica Bortolotto, Rosen, lo strano e geniale “La musica nello stile galante” di Gjerdingen. Nel tempo libero ho letto quasi tutto quello che ha scritto Paolo Nori, di cui sono un ammiratore e oggi un amico grato.

    Pensa con Dostoevskij che “la bellezza salverà il mondo”?

    Non lo so, iniziamo col salvare la bellezza, poi vediamo...

  • Mercoledì 27.3 ore 19.30
    Stagione della Società dei concerti


    Enrico Bronzi, violoncello

    Voktett Hannover
     

    musiche di Taverner, Dowland, Byrd, Hiondemith, Poulanc, Lasso, Nystedt
    Bolzano, Chiesa dei Francescani