Umwelt | Il caso

“No a ipotesi ‘Daniza bis’”

Si torna a discutere della pericolosità degli orsi dopo il caso dell’uomo ferito sabato 22 luglio in Trentino. La Provincia: ci sarà un’ordinanza urgente di “rimozione”.
Daniza
Foto: upi

Una spiacevole avventura quella accaduta ad Angelo Metlicovec, un uomo di 69 anni di Cadine, che lo scorso sabato, poco dopo le 19, è stato attaccato da un orso mentre stava portando a passeggio il suo cane su un un sentiero che collega il secondo lago di Lamar con la zona di Terlago, in Trentino. L’uomo è stato morso a un braccio dal plantigrado ma è riuscito a salvarsi gettandosi in un canalone riportando ferite agli arti inferiori e superiori a causa della caduta. Anche il suo cane, Kira, è stato recuperato ferito e portato a casa. L’episodio ha rinvigorito - a pochi anni dal caso Daniza - le polemiche sul numero degli orsi liberi nei boschi del Trentino.
Dopo l'accaduto il governatore Ugo Rossi ha immediatamente informato il ministro all'ambiente, Gian Luca Galletti.

Il vertice

Ieri mattina è stato convocato un vertice nella Provincia trentina alla presenza dell’assessore provinciale all’ambiente Michele Dallapiccola (che ha telefonato al figlio dell’uomo ferito per accertarsi sull’evolversi delle sue condizioni di salute), del responsabile del Dipartimento territorio, agricoltura, ambiente e foreste Romano Masè e del Servizio foreste e fauna Maurizio Zanin e del responsabile del settore Grandi carnivori del Servizio Claudio Groff, che hanno fatto il punto della situazione. È stata attivata una squadra di emergenza composta da quattro persone e due cani che dovrà trovare l'orso e catturarlo. Altri agenti sono stati posizionati nei quattro punti di accesso principali alla zona dei laghi di Lamar con il compito di informare le persone che dovessero transitarvi. Intensificata inoltre l’attività di monitoraggio con fotocamere, già avviata all'inizio della primavera.

Intanto sono stati raccolti dei campioni di pelo che dovrebbero portare nei prossimi giorni all’identificazione dell’esemplare. Misure che si vanno ad aggiungere a quelle già adottate a partire dalla fine della stagione del letargo, comprendenti la diffusione di nuovo materiale informativo con le mappe sulle zone dove è frequente la presenza dell'orso, sull’atteggiamento più prudente da tenersi per evitare il contatto e sulle norme comportamentali da seguire in caso di incontro accidentale. L’area in questione presenta un'alta densità di orsi: in particolare sono presenti anche delle femmine riproduttive, alcune con cuccioli.

“È in arrivo anche un'ordinanza contingibile ed urgente del presidente Ugo Rossi che consentirà la rimozione dell’esemplare. Questo è al momento - e fino all'approvazione da parte del Governo della norma di attuazione depositata da più di un anno dalla Provincia - il principale strumento di intervento a disposizione dell'amministrazione provinciale”, ha detto Dallapiccola. 

 

La posizione dell’ENPA

A intervenire, fra gli altri, sulla questione è l’Ente Nazionale per la Protezione degli Animali che afferma: “Benché non sia ancora chiara ed accertata la dinamica relativa alla presunta aggressione di un escursionista da parte di un orso, i soliti noti, sfruttando una situazione assolutamente confusa, non hanno perso tempo per sollecitare l'adozione di misure di emergenza, quali - ad esempio - la rimozione di un non meglio identificato esemplare. Insomma è ripartita la grancassa della campagna anti-plantigradi, che poi altro non è se non un riflesso della più generale campagna antiselvatici da tempo in atto nel nostro Paese”. “In realtà - prosegue l'associazione animalista - si vogliono soltanto avere dei pretesti per dichiarare guerra agli orsi, così come agli altri animali cercando di fomentare paure e guadagnare consensi. Lo dimostra il fatto che mentre si cerca di capire cosa sia accaduto nei boschi del Trentino, costoro non abbiano perso neanche un istante a emettere una sentenza di condanna. Contro quale ‘colpevole’ poi non è dato saperlo, visto che le ‘indagini’ sono ancora in corso”. E ancora: “Diciamo no ad ogni ipotesi di ‘Daniza bis’, diciamo no ad ogni tentazione di ricorrere alla forza. I problemi nella convivenza con i selvatici, se e quando esistono, si risolvono con la scienza e la ragione, non certo sull'onda di un'emotività fuori controllo, strumentalizzata dalla politica”. L'ENPA, ricordando che gli orsi sono specie particolarmente protetta, “è pronta a una mobilitazione totale nel caso in cui la situazione dovesse sfuggire di mano”.

La posizione del WWF

L’associazione “esprime tutta la sua vicinanza all'uomo ferito in Trentino ed è in attesa di apprendere maggiori dettagli sulle dinamiche dell'accaduto. È infatti, necessario capire meglio cosa è successo: se l’aggressione, per fortuna con conseguenze non gravi, sia stata innescata da un comportamento inavvertitamente inopportuno da parte dell'uomo o del suo cane. Nel caso si dovesse trattare, invece, di un orso effettivamente problematico, i cui comportamenti esulano ripetutamente da quelli considerati normali per la specie, potrebbe essere opportuno applicare i protocolli previsti dal piano d'azione per la conservazione dell'orso bruno sulle Alpi (Pacobace). La convivenza è sempre possibile, con gli opportuni accorgimenti”. Il WWF aggiunge che è “necessario fare un grande lavoro per rendere ancora più consapevoli le persone che ad ogni titolo frequentano le aree abitate da orsi per garantire loro la massima sicurezza e minimizzare il disturbo ai plantigradi”.

 
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Profil für Benutzer Massimo Mollica
Massimo Mollica Mo., 24.07.2017 - 16:46

Nello stesso giorno dell'aggressione dell'orso (ma ancora non conosciamo i fatti) è morta una persona su una ferrata e un'altra sta combattendo tra la vita e la morte in un incidente stradale. Sono stanco di questo isterismo figlio di tanta ignoranza! Si rischia di più la vita a Bolzano in città tra traffico, drogati e altro invece che in qualsiasi bosco della regione! Smettiamo di fare discorsi insulsi. Al pari dell'isterismo sui migranti!

Mo., 24.07.2017 - 16:46 Permalink