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M5s e l’arte del mea culpa

Elezioni 2018: se in Alto Adige e in Trentino i neo-consiglieri 5 stelle fanno esercizio di autocritica, specie dopo la bufera sul BBT, Fraccaro insiste sull'ad maiora.
Schullian, Manfred, Fraccaro, Riccardo
Foto: Salto.bz

Una presa di coscienza del risultato elettorale è arrivata chiara e forte da parte del Movimento 5 stelle altoatesino che è riuscito a centrare un solo consigliere provinciale. “La delusione è presente”, aveva detto ieri (22 ottobre) a salto.bz il neoeletto Diego Nicolini facendo poi autocritica in merito al polverone nato intorno alle dichiarazioni del ministro per la Democrazia e i Rapporti con il Parlamento Riccardo Fraccaro relative alla manifestata volontà di interrompere i lavori del BBT.

Abbiamo gestito la questione da ingenui - aveva ammesso Nicolini -. Il caso è scoppiato negli ultimi giorni ma non siamo stati in grado di comunicarlo nel migliore dei modi. Lo studio secretato che abbiamo portato all’attenzione rappresentava un evento complesso. Criticavamo più che il tunnel le tratte a sud del Brennero, quindi il Tav nella terminologia corrente”.

Una posizione di cautela assunta peraltro anche da Filippo Degasperi, candidato presidente del Movimento 5 stelle appena rieletto in consiglio provinciale in Trentino. Lo stesso Degasperi infatti, oltre a far trasparire contrarietà sull’eventualità di stoppare i lavori della galleria del Brennero, dalle pagine dell’edizione odierna del quotidiano L’Adige constata la necessità di rivedere l’aspetto organizzativo del Movimento, oltre ad alcune regole e contenuti. Manca ad esempio, a suo dire, il radicamento territoriale e, riferisce inoltre, occorre aprirsi anche a chi ha intrapreso l’esperienza delle liste civiche. 

 

Fraccaro's way

 

Relegata in un angolo la questione BBT la lettura dell’esito del voto in Regione da parte di Fraccaro è quella di un Movimento che “senza fare alleanze, incassare grossi finanziamenti per la campagna elettorale e avere il sostegno dei media”, insomma solo contro tutti, incede a testa alta e con molto poco da rimproverarsi, date le circostanze. “Queste elezioni provinciali si presentavano particolarmente complicate per l’evolversi dello scenario politico a livello locale - spiega Fraccaro - Ciò nonostante radichiamo la nostra presenza a Trento e Bolzano mantenendo saldi i valori a 5 stelle. Un risultato che ci spinge a lavorare con rinnovato impegno per migliorare gli obiettivi. Ci rivolgeremo a chi non ci ha votato e a chi si è astenuto per spiegare le nostre idee per l’autonomia”. E ancora: “Il centrodestra si presenta come un’accozzaglia di partiti e partitini, Pd e Forza Italia dimezzano i propri voti e le sedicenti forze autonomiste ne escono fortemente ridimensionate. Ora vedremo come governeranno. Il M5S, mantenendo la propria coerenza, entrerà nei consigli provinciali con i suoi portavoce che terranno alta la bandiera del cambiamento”.