Politik | omofobia

Diritti LGBT+, Italia fanalino di coda

La pandemia ha fatto registrare un aumento vertiginoso dell’intolleranza tra violenza, hate speech e discriminazioni. La denuncia dell’ultimo report di Ilga Europe.
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Foto: Unsplash

Il 2020 appena concluso si è confermato una pessima annata anche per lo stato di salute dei diritti delle comunità LGBT+. L’associazione Ilga Europe ha presentato il suo ultimo report sulla situazione dei diritti umani di gay, lesbiche e trans, mostrando tutte le fragilità di un sistema vulnerabile che non riesce o non vuole essere all’altezza di tutelare le minoranze, lasciandole a loro volta in balia di forze omofobe e antidemocratiche.

"La pandemia di Covid-19 ha peggiorato una situazione già molto precaria, mostrando tutte le lacune degli stati europei e dell’Asia centrale in materia di tutela dei diritti delle persone LGBT+ - afferma Evelyne Paradis, direttrice esecutiva di ILGA Europe -. Nei rapporti da paese a paese, registriamo un forte aumento degli abusi e dei discorsi di odio contro le persone LGBT+, accusate persino di essere la causa della pandemia. Molte di loro - continua Paradis - durante il lockdown sono state costrette a scegliere la strada per scappare dall’ostilità dei propri ambienti familiari e comunitari. Le associazioni LGBT+ si sono trovate pertanto ad affrontare emergenze inedite, quali l’accoglienza di senzatetto e il contrasto alla povertà alimentare, vista anche l’esclusione di gay, lesbiche e trans dai pacchetti di aiuti stanziati dai governi nel corso dei mesi".

La pandemia di Covid-19 ha peggiorato una situazione già molto precaria, mostrando tutte le lacune degli stati europei e dell’Asia centrale in materia di tutela dei diritti delle persone LGBT+

Gli autori del report hanno registrato un generale deterioramento dei diritti democratici e civili, manifestando il timore - vista l’escalation generalizzata di discorsi incitanti all’odio (tanto online quanto da fonti istituzionali) - che i diversi paesi possano seguire le orme repressive di Polonia e Ungheria, responsabili di aver brutalmente attaccato e perseguito i partecipanti dei Pride 2019.

 

La situazione italiana

 

Per quanto riguarda l’Italia, il report denuncia come il nostro sia uno dei paesi che meno si impegna a tutelare i diritti fondamentali delle persone LGBT+: l’assenza del matrimonio egualitario, la legge sull’omobitransfobia ancora parcheggiata in Parlamento, interventi violenti e discriminatori da parte delle istituzioni (tra cui spicca quello dell’ex pentastellato Massimiliano Quaresima, consigliere comunale di Roma, che ha affermato che l'omosessualità è una una malattia dovuta ai vaccini) sono alcuni degli aspetti che hanno contribuito a far guadagnare al "Belpaese" la tiara della nazione peggiore di tutta l’Europa occidentale, collocandosi al 35esimo posto rispetto ai 49 paesi dell’Eurasia presi in considerazione.

La Corte di Cassazione ha ribaltato lo scorso 29 ottobre la decisione del Tribunale di Venezia che ha respinto una richiesta di asilo in quanto il richiedente non avrebbe dimostrato di aver sofferto a causa del proprio orientamento né di aver cercato incontri sessuali con persone dello stesso sesso. L’ord. n. 23891 avrebbe stabilito che la sentenza del giudice sarebbe stata tarata su opinioni soggettive e pregiudizi punitivi, venendo meno ai principi generali di equità e dignità.

In quanto alla modifica del codice penale che verrebbe introdotta dalla "Legge Zan" contro l’omobitransfobia, il report presenta un paese spaccato in due. L'estrema destra continua ad opporsi alla legge dentro e fuori il Parlamento in quanto, sostiene la compagine, andrebbe a violare il diritto alla libertà di parola. Diversi attacchi si sono registrati anche da parte di alcuni gruppi femministi trans-esclusivi, per via della menzione giuridica sull’aspetto relativo all’identità di genere.

Il dibattito per la legge Zan, continua ancora il rapporto, sarebbe proseguito in mezzo a un numero crescente di crimini d’odio contro le persone LGBT+: sono 138 gli episodi di omofobia e transfobia registrati in un anno. Tra i più recenti, troviamo le pesanti esternazioni del consigliere comunale di Trieste Fabio Tuiach, il quale, in seguito all’aggressione ai danni dell’attivista gay Antonio Parisi, ha dichiarato: "Un esponente LGBT è stato picchiato e scoppia il caso omofobia a Trieste, siamo in campagna elettorale e succede ogni volta ma forse ha litigato con il fidanzato per la vasellina". Grande solidarietà da parte di tutte le forze politiche ma ricordiamoci che in più di un terzo dei paesi al mondo non esiste il problema omofobia perché per i gay c'è il carcere o la pena di morte. Noi avevamo il rogo un tempo, mentre in Russia c'è la legge anti-gay come in tutto l'est e per questo loro non accolgono palestrati che fuggono da paesi omofobia".

Il rapporto nomina infine alcuni tra i fatti di cronaca più salienti, che comprendono le uccisioni o le pesanti aggressioni subite da diverse donne trans e il femminicidio della 18enne Maria Paola Gaglione, uccisa dal fratello perché fidanzata con Ciro Migliore, un ragazzo transessuale di 22 anni.