Kultur | Satira

“Giorgio Napolitano? Ha conosciuto Ötzi”

Intervista surreale con uno degli autori di Lercio.it. Che vive a Bolzano e dice la sua sui problemi del mondo dell’informazione e sul futuro della nostra terra.
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Foto: Lercio.it

Pensavate che la parola lercio volesse solo dire 'molto sudicio in modo da provocare disgusto e ripugnanza', così come suggerisce l’enciclopedia Treccani
Ebbene: nelle ricerche su google (e cioè nel nuovo mondo reale) il significato della parola è letteralmente surclassato da Lercio.it, il principale sito satirico italiano di 'fictional news'. Ovvero false notizie di taglio umoristico, comico e grottesco che fanno il verso agli articoli tipici della stampa sensazionalistica
Lercio.it in Italia ha avuto un successo straordinario soprattutto nei social network, arrivando a competere con le pagine delle principali testate giornalistiche. Ed iniziando negli ultimi tempi un curioso e paradossale balletto con fenomeni emergenti quali le fake news e lo hate speech

Di per sé lercio.it in realtà è arrivato prima, nel 2014, sviluppandosi all’interno del collettivo satirico Acido Lattico che riuniva parte degli autori che avevano contribuito alla rubrica La Palestra, un’iniziativa del comico Daniele Luttazzi noto anche per essere stato messo all’indice dall’editto bulgaro di Silvio Berlusconi nel 2001. 

Ma cosa c’entra lercio con la provincia di Bolzano? C’entra, c’entra. Perché la sua satira talvolta non risparmia la nostra realtà locale. Ma anche (e soprattutto) perché uno degli autori membri del collettivo redazionale si chiama Matteo Adami e vive e lavora a Bolzano
Veronese di nascita ma (come lui ama dire) "bolzanino per costrizione", Adami sforna periodicamente ‘notizie’ nel più puro stile di lercio.it. E tra l’altro il prossimo 24 aprile presenterà presso la libreria Mardi Gras di Bolzano il nuovo libro del progetto di cui fa parte e che si intitola "Lercio. Lo sporco che fa notizia”. 

Noi di salto.bz abbiamo pensato di cogliere l’occasione per coinvolgere Matteo Adami in un’intervista, naturalmente surreale. Ma - come si sa - spesso anche nella nostra terra la realtà supera la fantasia. Quindi………………

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salto.bz : In un’epoca in cui le bufale impazzano, Lercio sembra imporsi come una sorta di panacea. Smascherando le bufale e ridicolizzando - quando ci riesce - una realtà che però sempre più spesso riesce a superare la fantasia. Siete tra i protagonisti delle Guerre Stellari dell’informazione?
Matteo Adami - Bellissima domanda, ficcante e arguta, complimenti. Per rispondere abbiamo avuto una discussione di almeno un paio d’ore, purtroppo alla fine nessuno di noi è riuscito a capire il significato della parola “panacea”. Tuttavia, dal momento che hai tirato fuori la fantascienza, ti possiamo confermare che la risposta è 42.

Cosa ne pensate dei talk show televisivi?
Li adoriamo, la nostra parte preferita è quando iniziano a lottare nel fango e/o nella panna montata.

Qual è il ruolo sociale del talent show musicali?
Concludere il lavoro già iniziato da Gigi D’Alessio: uccidere definitivamente la musica.

Lercio ha una missione da compiere. Quando potrà dire di averla esaurita?
Quando avremo raggiunto almeno il 40% delle preferenze più uno e avremo cacciato i PDIOTI E RENZI LADRO!1!  GOMBLODDO!1!1!1 Ah no, scusa, quella è l’altra pagina che curiamo.

Su Facebook Lercio ha quasi un milione di Like. Poco meno di Corriere della Sera, Repubblica e La Gazzetta dello Sport. Dove volete arrivare?
Perdonaci, ma non ci sembra proprio il caso di paragonare un contenitore di notizie comiche e palesemente false con Lercio. Abbiamo una dignità!

Recentemente un vostro Ultim’ora recitava: +++ Aperta ambasciata italiana a Bolzano +++. Scherzate con il fuoco? C'entra con il fatto che in Sudtirolo ci sono 200mila pompieri volontari?
Le malelingue insinuano che più che giocare con il fuoco, preferiamo giocare con il fumo.

Lercio è ancora poco conosciuto dagli altoatesini di madrelingua tedesca. Dovrebbero conoscerlo di più? Se sì, perché? 
Non sappiamo dirti se gli altoatesini di madrelindua tedesca dovrebbero conoscere di più lercio, ma di sicuro la nostra redattrice non vede l’ora di conoscere un po’ di più loro. Ah, e ci piacerebbe molto tradurre un nostro articolo nel dialetto della Val Venosta: adoriamo l’ugrofinnico!

Comunque anche l’anno scorso non scherzavate titolando “L’Austria ha deciso: “Non faremo il muro per gli immigrati, lo faremo per gli italiani”. D’altronde recentemente una sciatrice austriaca ha cantato Gott sei Dank commentando un inno patriottico che lamenta il destino dei Tirolesi del Sud, staccati dalla madrepatria. Come andrà a finire?
Male. Purtroppo temiamo che gli italiani alla fine riusciranno ad entrare in Austria.

Gli Schützen trentini non si sentono italiani ma tirolesi. Però non sanno il tedesco. Cosa sono?
Da quanto abbiamo potuto constatare, spesso ubriachi.

Come avete reagito quando Eva Klotz e Cristian Kollmann hanno regalato il Mussolini d’oro al sindaco di Bolzano? Quale sarà il destino della lupa e del leone? Torneranno al loro posto restaurati?
Abbiamo immaginato la sopresa dell’artigiano che ha realizzato il busto. “Ma come Eva, un busto di Mussolini? Sono trent’anni anni che mi chiedete solo busti di Hitler!”. Per quanto riguardo la lupa e il leone, non crediamo che torneranno al loro posto restaurati, Bonazza ci tiene troppo ai suoi nuovi mobili in soggiorno.

In Alto Adige (e nel Trentino) esiste un bene assoluto: l’Autonomia. Cos’è allora il male assoluto?
I vigili urbani.

A Bolzano il Movimento 5 Stelle si è spaccato sulle scie chimiche. Su cosa si spaccherà la SVP?
Che vino scegliere alle cene. E con quale forza politica allearsi, dal momento che hanno già avuto esperienze con tutto l’arco costituzionale.

Con 20 milioni di copie vendute i Kastelruther Spatzen sono uno dei gruppi italiani che hanno venduto di più, superati solo da Rondò Veneziano e Ricchi e Poveri. Che ne dite, sarebbe il caso che incominciassero a cantare anche in italiano?
Se hanno venduto 20 milioni di copie, non possiamo far altro che consigliargli di proseguire col tedesco, anche perché, se cantassero in italiano, sarebbero costretti a tradurre anche il nome, ma chi ascolterebbe un gruppo che si chiama “I passerotti di Castelrotto”?

I tre sudtirolesi più famosi del mondo sono Ötzi, Reihold Messner e Giorgio Moroder. Quali sono le cose che li accomunano e li differenziano di più?
A parte un’età che è definibile solo con il test del carbonio 14? Probabilmente la barba. Le differenze? Purtroppo non abbiamo mai visto Ötzi dal vivo, ma potremmo chiedere a Giorgio Napolitano che l’ha sicuramente conosciuto.

In questo periodo in Alto Adige si discute molto di toponomastica in montagna. Lercio ha una ricetta per risolvere questo problema?
La soluzione più semplice ci pare quella di scrivere i cartelli utilizzando tutte le lingue parlate in alto adige/sudtirol, ovvero l’italiano, il tedesco, il ladino, il calabrese, il siciliano, l’umbro, il siriano, il sardo, il russo, l’egiziano e il dialetto della Val Venosta.