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CO-RESPONSABILITY TEST

Un semplice test per misurare la vostra personale complicità rispetto la violenza maschile contro le donne (incluso il femminicidio).
Violenza sulle donne - stalking
Foto: (c) pixabay

Noto spesso reazioni spropositate all’affermazione che tutte e tutti siamo co-responsabili della violenza maschile contro le donne (incluso il femminicidio). Mentre cerco di capire quale sia la leva che fa scattare queste reazioni, cosa faccia da trigger, ricordo la piramide della cultura dello stupro (vedi immagine) e vi propongo un semplice test per misurare la vostra personale complicità. Rispondete sinceramente e andate a leggervi il risultato per A, B o C a seconda delle vostre risposte più frequenti. Questa volta ho usato il maschile sovraesteso di proposito, ma naturalmente non basta essere di genere femminile per essere estranee ad alcune dinamiche.

1) Sei al bar con amici: uno fa una battuta del tipo “certo che questa cameriera con un telaio del genere e quella gonna una bella scopata se la meriterebbe!”
A) sei tu l’amico che fa la battuta.
B) ridi insieme agli altri.
C) fai notare che è una battuta sessista.

2) Il catcalling, ovvero commenti indesiderati, gesti, strombazzi, fischi o avance sessuali in aree pubbliche, secondo te è
A) tutto sommato un modo per fare un complimento!
B) da distinguere: c’è differenza tra fischi e avance spinte!
C) in ogni caso da evitare, perché non puoi essere certo di come venga recepito.

3) Ultimamente, parecchia gente usa diverse forme più o meno sperimentali per rendere il linguaggio più inclusivo. Quando leggi “ə”
A) ti viene l’orticaria e devi compulsivamente comunicare la tua avversione.
B) pensi che vada bene tutto, ma questo stravolgimento della lingua non si può vedere!
C) sei contento che finalmente ci sia un dibattito su un linguaggio in cui si sentono rappresentatə tuttə.

4) Sei in una riunione di lavoro e quando una donna prende la parola per comunicare il suo desiderio di una politica aziendale più attenta alle dirigenti donna, ti rivolgi alla persona accanto commentando:
A) certo che saranno contente solo quando ci avranno estromesso.
B) facessero tutte le ore che faccio io, se ne potrebbe parlare.
C) firmerei per un modello lavorativo come quello scandinavo!

5) La corte di cassazione condanna un tuo amico per pedofilia o stupro in base a prove di intercettazione ambientale (video). Tu
A) rompi/mantieni l'amicizia e continui ad affermare la sua innocenza verso chiunque ti stia a sentire.
B) rompi/mantieni l'amicizia e preferisci non parlare dell’abuso con chi ti circonda.
C) rompi/mantieni l'amicizia e lasci che lui si prenda le responsabilità per le sue azioni.

6) Fai un lavoro fisicamente impegnativo, spesso ti senti sfruttato e poco valorizzato, e in risposta alle rivendicazioni femministe pensi:
A) se vogliono la parità, che vengano loro a fare il mio lavoro o vadano in miniera!
B) queste non hanno capito che per certi lavori non sono adatte, anche solo fisicamente.
C) capisci che il femminismo aspira a un mondo in cui nessunə (inclusə te) è sfruttatə.

7) Dibattito sui ruoli di genere stereotipati nei materiali scolastici:
A) ci saranno pure cose più importanti da tematizzare! Tipo le guerre nel mondo o la crisi climatica (sempre che esista!).
B) sono temi interessanti, ma bisogna comunque considerare anche le differenze date dalla biologia.
C) ti fanno accapponare la pelle, riproducono dei modelli patriarcali che dovrebbero essere superati.

8) Il discorso ricorrente riguardo al “potente uomo cis, bianco, vecchio, etero e ricco” è:
A) un discorso da nazifemministe - sei/conosci un uomo cis, bianco, vecchio e etero, ma non sei/è né potente né ricco.
B) comprensibile, per questo vai alle manifestazioni trans-femministe anche se ci sono “i gay”.
C) motivo per riflettere su privilegi e intersezionalità.

9) Vedi una rappresentazione teatrale che parla del lavoro di cura e domestico non retribuito e:
A) non capisci dove stia il problema: le donne faranno pure i lavori domestici, ma gli uomini vanno a lavorare e pensano a pagare le bollette, mica stanno sul divano a grattarsi!
B) ti identifichi con il marito che aiuta la moglie.
C) hai presente come questo influisca sull’autonomia economica, sulla povertà in anzianità ecc.

10) Vedi una statistica su omicidi/femminicidi in Italia e leggi che il 96% avviene per mano di un uomo. Sei:
A) sicuro che comunque riguardi solo uomini che hanno dei problemi psicologici o di dipendenza. Oppure uomini immigrati.
B) consapevole che è un problema. Ma non si può dire che tutti gli uomini siano violenti. Tu non lo sei!
C) basito e non capisci perché ancora non ci sia una reale prevenzione a tappeto.

Seguono i risultati del CO-RESPONSABILITY TEST:

A) Ecco, SEI sessista e ti consiglio di verificare con qualcuno di competente quanto le tue azioni sono violente. Ricordati che la violenza è determinata dall’esercizio di potere attraverso il controllo, non è solo violenza fisica. Chiediti quanto potere hai, quanto ne abusi, quanto controlli, e cosa fai quando invece il controllo ti sfugge.

B) Fai parte di quella schiera di persone che a parole si dice lontana dall’essere violenta. Magari l’8 marzo regali fiori e il 25 novembre condividi un post indignato contro la violenza sulle donne. Ma il tuo mancato prendere posizione permette alle altre persone di riprodurre i loro atteggiamenti sessisti e di creare il terreno fertile per tutto quello che invece violento è. Non sei estraneo alle violenze compiute, sei complice.

C) Se hai risposto in modo sincero, sei consapevole di quali azioni contribuiscono a riprodurre pregiudizi e stereotipi di una cultura patriarcale e violenta. Probabilmente cerchi di decostruire questi modelli... È una strada lunga e a volte faticosa, ma sei in buona compagnia. Si stanno moltiplicando le persone che prendono posizione e si attivano per un cambiamento!

Quanto mi piacerebbe un giorno entrare in una sala d’attesa, in un centro giovanile, in una scuola oppure in un pub e trovarci questo test affisso in bacheca!